Area B Milano, ancora una retromarcia: rinviato al 2026 il divieto per le moto inquinanti

Milano posticipa i divieti per moto e motorini inquinanti nell’Area B: la nuova scadenza è fissata al 2026. Il Sindaco Sala: “Serve più tempo per adeguarsi”

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Manuel Magarini

Giornalista automotive

Classe 90, ha una laurea in Economia Aziendale, ma un unico amore: la scrittura. Da oltre dieci anni si occupa di motori, in ogni loro sfaccettatura.

Pubblicato: 1 Agosto 2025 12:37

Milano ci ripensa. Anzi, ci ripensa per la seconda volta di fila. Il Comune ha deciso di rinviare di un altro anno le limitazioni all’accesso in Area B per moto e motorini più inquinanti, andando incontro alle richieste di oltre 90.000 motociclisti, che ora avranno tempo fino al 1° ottobre 2026 per capire se cambiare mezzo o resistere ancora. “A seguito di un’attenta valutazione sarà modificato il calendario di avvio delle limitazioni di accesso ad Area B riguardanti alcune classi di motoveicoli”, spiega in una nota Giuseppe Sala.

Perché il Comune ha cambiato rotta

Inizialmente la misura doveva partire il 1° ottobre 2025, poi il dietrofront a furor di popolo: proteste, raccolte firme, mozione della Lega in Regione Lombardia e la constatazione che, al netto di tutte le buone intenzioni ecologiche, il parco moto meneghino è ancora zeppo di modelli datati. Il Sindaco lo dice apertamente: “Alla luce della consistenza del parco circolante ancora interessato dai divieti previsti dal 1° ottobre 2025 e della necessità di consentire ai cittadini un tempo congruo per adeguarsi, riteniamo opportuno proporre un posticipo di un anno dell’entrata in vigore di tali limitazioni”. E così, almeno per un altro anno, si potrà ancora girare in Area B con due tempi Euro 2 e 3, diesel Euro 2 e 3, benzina a quattro tempi Euro 0, 1 e 2.

Tuttavia, il primo cittadino del capoluogo lombardo desidera sottolineare che si tratta solo di una gestione più “graduale”: “Questo permetterà di accompagnare con maggiore gradualità la transizione e sostenere le fasce di popolazione più esposte, senza comprometterne gli obiettivi ambientali”. Con il passo indietro ci sarà un po’ più di tempo per mettersi in regola, senza però rinnegare gli obiettivi green, anche perché si sta lavorando per estendere ai motoveicoli il sistema MoVe-In, quella sorta di scatola nera che già oggi monitora i chilometri percorsi da alcune vetture e consente un accesso contingentato alla Ztl.

Il contesto

“L’estensione del sistema MoVe-In ai motocicli e ciclomotori è uno strumento che consente di applicare criteri ambientali in modo equo e proporzionale anche a questa categoria di veicoli – evidenzia Sala – garantendo un trattamento omogeneo rispetto a quello già previsto per le automobili”. Alla resa dei conti, la realtà dei numeri ha avuto la meglio: troppi mezzi coinvolti, troppo poco tempo per una svolta totale, come lamentavano da mesi migliaia di motociclisti. Le associazioni di categoria avevano denunciato i costi proibitivi per cambiare mezzo in scadenze tanto vicine, e la mozione presentata in Regione Lombardia ha fatto il resto.

Per ora, l’appuntamento con i divieti è rimandato al 2026, ma il tema resta sul tavolo. Milano continua a confrontarsi con livelli di inquinamento rilevanti, come emerso anche all’inizio del 2024, quando la città era finita agli ultimi posti nelle classifiche globali in quanto a qualità dell’aria. Allora, Sala liquidò tutto come “rivelazioni estemporanee da un ente privato”, anche se Arpa, mesi prima, aveva segnalato sforamenti gravi. Oggi, vengono rinviate di un altro anno le restrizioni all’ingresso in Area B per le due ruote inquinanti, confermando la direzione: se continui a usare un Euro 0 sai già che il conto arriverà, ma con meno frenesia.