Patente A moto senza esame: nuove regole in Italia

Finalmente arriva la regola di cui si parlava da molto: in Italia non sarà più necessario fare l’esame per la patente A, ma non sarà così per tutti

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Laura Raso

automotive specialist

Cresciuta nel paese della Moto Guzzi, coltiva la passione per i motori e trasforma l’amore per la scrittura in lavoro, diventando Web Content Editor esperta settore automotive.

È entrata in vigore una nuova regola di cui si parlava ormai da molto tempo, visto che le previsioni erano che fosse attivata la scorsa estate (2022).

Oggi cambiano le carte per chi vuole la patente della moto in Italia: il procedimento per ottenere la licenza di categoria A3 non richiederà più l’obbligo di sostenere alcun tipo di esame, sarà sufficiente solo seguire un corso specifico presso la scuola guida.

Un grande cambiamento, ma attenzione: parliamo di una modifica legislativa specifica e molto importante che però non sarà valida per tutti. L’esame infatti verrà eliminato, è vero, ma saranno solo alcuni soggetti a beneficiare di questa grande novità. Vediamo i dettagli.

Stop esami patente moto

L’esame per conseguire la patente della moto sarà abolito, ma non per tutti. Le nuove regole valgono solo ed esclusivamente per tutti i soggetti già in possesso della patente A1 o A2 (conseguibili rispettivamente a partire dai 16 e dai 18 anni).

Per coloro che hanno già preso una delle suddette patenti per la guida della moto, sarà sufficiente aspettare 2 anni dal momento dell’ottenimento della licenza di guida stessa per poter “trasformare” la A1 o A2 in A3 senza dover più fare l’esame.

Resterà comunque un solo obbligo: frequentare un corso pratico-teorico presso l’autoscuola, della durata minima di 7 ore. Una decisione che l’Esecutivo ha preso prevalentemente per riuscire a far fronte al problema di carenza di personale presso gli uffici delle Motorizzazioni Civili e che serve a velocizzare i tempi necessari per le pratiche.

L’entrata in vigore della norma

Come confermato proprio poche ore fa dall’Unasca, Unione Nazionale Autoscuole e Studi di Consulenza Automobilistica, in tutta Italia “si potrà conseguire la patente A di categoria superiore rispetto a quella già in possesso da almeno 2 anni, attraverso un percorso formativo presso istituzioni qualificate, riconosciute e autorizzate quali sono le autoscuole”.

Come successo fino a questo momento, resta comunque possibile scegliere tra questo percorso didattico-formativo e la prova d’esame, per tutti coloro che vogliono la patente della moto in Italia.

L’Unasca continua specificando che, grazie al recepimento, “dopo 17 anni, della normativa comunitaria, Direttiva 2006/126/CE del Parlamento Europeo e del Consiglio, sarà possibile anche nel nostro Paese conseguire la patente A di categoria superiore rispetto a quella già in possesso da almeno due anni” senza esame.

La nuova disposizione – secondo gli esperti – con decreto dirigenziale del 9 giugno 2023, è entrata in vigore a partire dal giorno 18 settembre 2023, in base a quanto stabilito dal più recente decreto pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale in data 9 agosto.

Il corso obbligatorio

Per l’ottenimento della patente sarà comunque necessario seguire un corso, come ha confermato la stessa associazione Unasca. Si tratta di un’offerta formativa che comprende 7 ore di lezione (di cui 3 in forma collettiva), per un massimo di 5 candidati per ogni sessione. Sono previste inoltre esercitazioni individuali, di 4 ore, con l’uso di motocicli della categoria corrispondente a quella della patente richiesta.

Resta comunque nelle mani del candidato la scelta: ricorrere al nuovo percorso didattico-formativo oppure svolgere la prova di esame come in passato.

L’Unasca ci tiene a sottolineare che si tratta di una grande conquista per l’associazione stessa, “che ora però prevedere un importante grado di maturità professionale e di preparazione tecnico-didattica, per ottenere i vantaggi che può comportare questa norma, per la categoria delle autoscuole e gli studi di consulenza automobilistica, ma soprattutto, per un’utenza che ha sempre più bisogno di acquisire competenza e consapevolezza per condurre veicoli che ancora, purtroppo, figurano tra i più coinvolti in incidenti stradali con gravi conseguenze”.