Regolamento emissioni Ue, novità già da quest’anno: revisione anticipata a fine 2025

La Commissione europea è pronta a innestare la marcia indietro sul suo piano green, riaprendo la porta a e-fuel e biocarburanti nel panorama di neutralità tecnologica

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Davide Russo

Giornalista automotive

Napoletano di nascita, laureato in giurisprudenza, è giornalista pubblicista con la passione per il motorsport e l'automotive con un occhio alle innovazioni e alla storia della F1. Il suo motto: ''I believe that everyone has a calling, Motorsport is my true passion!''.

Pubblicato: 21 Ottobre 2025 10:23

L’indecisione sul ban del 2035 ai motori termici sta mandando in tilt l’industria dell’automotive europea. Berlino e Roma spingono per rinviare lo stop alla vendita di veicoli a benzina e diesel, chiedendo flessibilità in una fase critica per Stellantis e Volkswagen. Sul tavolo c’è anche il target clima 2040 con margini per i crediti internazionali. La filiera elettrica, salvo incentivi che rischiano di dopare il mercato, non ha raggiunto i risultati previsti. Molte Case costruttrici hanno fatto retromarcia sulle EV, proprio in attesa delle decisioni di Bruxelles. La Commissione europea, dopo tanti tentennamenti, sta allargando gli orizzonti con una revisione del divieto di immatricolare nuove vetture a benzina e diesel dal 2035. La revisione arriverà non più nel 2026, ma alla fine di quest’anno.

Nuova posizione della Commissione

Il cancelliere Friedrich Merz sta mediando per ammorbidire il diktat 2035, mettendo da parte l’idea di una commercializzazione del solo full electric. “La transizione va accompagnata, non imposta”, ha annunciato Merz nel corso delle ultime settimane. L’Italia non è ancora pronta a un cambiamento epocale che comporterebbe uno stravolgimento anche delle città. Mancano colonnine a ogni angolo di strada per pensare a una rivoluzione del parco circolante termico. L’Italia sta continuando a insistere sull’adozione di biocarburanti avanzati per offrire una valida alternativa all’elettrico.

I costruttori e i fornitori hanno bisogno di tempo per poter garantire carburanti a emissioni zero, ma la tecnologia potrebbe portare la Commissione a rivedere i buoni propositi sulla tecnologia only electric. In questo modo si eviterebbero anche sanzioni e verrebbe data la possibilità a nuovi investitori. Dovranno essere stabilite delle linee guida su biofuel ed e-fuel, allo scopo di offrire criteri misurabili per la verifica di fine anno.

L’ammissione di Ursula von der Leyen

Non c’è più tempo da perdere, anche perché ogni mese che passa aumentano i problemi per i player del mercato europeo. Accanto agli e-fuel, invocati dalla Germania, i biofuel spinti dall’Italia rappresenteranno un punto chiave della filiera green 2.0. Ursula von der Leyen ha confermato che la tecnologia elettrica resterà centrale nelle logiche europee e ha confermato l’interesse di lanciare una E-Car Made in Ue. La presidentessa della Commissione europea, nel paragrafo dedicato al Clean industrial deal, ha annunciato:

“Ho deciso di accelerare la revisione del regolamento sulle emissioni di CO2 per auto e furgoni, anticipandola entro la fine del 2025”.

La scelta di rendere più flessibile il calcolo delle sanzioni per le Case in ritardo sugli obiettivi intermedi di taglio delle emissioni al 2030, fissati al 55% per le nuove automobili e al 50% per i veicoli leggeri, apre a uno scenario interessante. La decisione, anticipata di un anno, potrebbe spingere a un cambio di strategia dei costruttori. La dichiarazione d’intenti per il 2035, accolta dai ministri dell’Ambiente, determinerà un intervallo di taglio tra il 66,25% e il 72,5% rispetto ai livelli del 1990. Al riguardo mancano ancora 15 anni al target fissato per il 2040. Bruxelles propone un calo del 90%, lanciando clausole di flessibilità: fino al 3% dell’obiettivo potrà essere raggiunto acquistando crediti internazionali di alta qualità e l’intero target Ue, ha annunciato Ursula von der Leyen, potrà essere leggermente inferiore al 90% a patto “che sia compensato da riduzioni simili, economicamente vantaggiose e ad alta integrità, extra-Ue”.