Un parcheggio senza limiti di tempo? Quante volte abbiamo sognato di poter lasciare a piacimento la nostra macchina nelle aree dove la sosta è magari permessa per poco tempo, senza l’angoscia di arrivare in ritardo e trovare una multa? Ecco, c’è qualcuno che ha trovato il modo, dotando il disco orario di un “motorino” che sposta continuamente in avanti la lancetta dell’orario d’arrivo e con esso quello di partenza della sosta.
L’idea è ingegnosa e sarebbe pure carino usarla, peccato per un “piccolo” particolare: è illegale. Si tratta, infatti, di un modo furbo di aggirare il sistema, a dispetto degli altri conducenti, che arrivati dopo, si vedono impossibilitati a lasciare la propria vettura. Insomma, se tutti noi adottassimo questo comportamento la situazione diverrebbe ingestibile. Andrebbe in scena una vera e propria “lotta selvaggia”, senza esclusione di colpi. Una sorta di Far West, e vista la facilità con cui possono saltare i nervi al volante, metterci ulteriore pepe scatenerebbe il caos.
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Si rischiano conseguenze penali
Il “disco orario motorizzato”, se così è lecito chiamarlo, si può trovare facilmente sui siti di e-commerce a pochi euro. C’è però un problema: se la vendita del dispositivo è assolutamente legale, non lo è però l’utilizzo. Chi infatti ne fa uso per “aggirare” i limiti temporali del parcheggio, si rende infatti autore di una truffa, generalmente un illecito amministrativo che può però diventare perfino penale.
Il primo caso è quando l’area di sosta non ha una tariffa di pagamento ma, per esempio, permette il parcheggio gratuito per due ore. In questo caso, aggirare le limitazioni con il disco orario automatico costituisce una violazione del Codice della Strada, nello specifico dell’articolo 157 che impone di comunicare l’ora di inizio della sosta, ovviamente in modo legale. La multa prevista in questi casi varia da 42 a 173 euro.
Il caso peggiore
Ben più grave è la situazione quando c’è l’area di sosta non è completamente gratuita, ad esempio, quando prevede la prima ora gratis e le successive a pagamento. In questi casi “barare” sull’orario di inizio della sosta diventa un illecito ben più grave ed è compiuto nei confronti di una pubblica amministrazione o di un’azienda pubblica (come il Comune). Nello specifico, questo caso costituisce una violazione dell’articolo 640 del Codice Penale, ovvero il reato di truffa aggravata, con relativa possibile reclusione da sei mesi a tre anni e multa da 51 a 1.032 euro.
In rete, nelle inserzioni poste dai venditori, capita di leggere delle false promesse, di un sistema inattaccabile dal punto di vista giudiziario. Almeno nei confini, lo ribadiamo a scanso di equivoci, si tratta di una trasgressione, addirittura in grado di costare il carcere nelle circostanze peggiori. In definitiva, tanto vale mettersi l’anima in pace e comportarsi nella maniera corretta.
Attenzione, allora, a lasciarsi tentare dall’acquistare e utilizzare in strada il “disco orario motorizzato”, come ben sanno quegli automobilisti che con esso hanno tentato di “aggirare” i limiti delle aree di sosta e, scoperti, si trovano ora a fronteggiare un’accusa ben più grave che il mancato pagamento di pochi euro al parchimetro.