La tecnologia italiana che può rivoluzionare i viaggi in treno

Il primo treno a levitazione magnetica in grado di viaggiare su binari già esistenti: la tecnologia italiana che può cambiare le sorti dei trasporti sostenibili

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Alessandra Caraffa

Esperta di automotive

Laureata in filosofia, è SEO Copywriter e Web Editor. Si occupa principalmente di mondi digitali e prospettive future - anche in ambito di motori.

La presentazione del maglev Made in Italy è avvenuta la scorsa settimana nell’ambito di LetExpo, la Fiera del trasporto e della logistica sostenibili di Verona. Quello presentato dall’azienda hi-tech Ironlev, con sede a Treviso, è il primo primo prototipo al mondo di trasporto a levitazione magnetica progettato per funzionare sulle infrastrutture già esistenti.

Il prototipo presentato a Verona, un veicolo del peso di una tonnellata, è già stato testato con successo: è infatti riuscito a percorrere due chilometri sui binari della ferrovia Adria-Mestre, senza dover apportare modifiche o aggiunte alla tratta. Una tecnologia che potrebbe cambiare per sempre l’approccio a una tecnologia efficiente e sostenibile ma da sempre troppo costosa.

Il treno a levitazione magnetica di Ironlev

Ha percorso due chilometri sulla linea ferroviaria Adria-Mestre, senza dover apportare modifiche al binario esistente né integrarlo con elementi aggiuntivi. Il test della tecnologia di Ironlev, realizzato in collaborazione con la Regione Veneto, è stato il primo del suo genere: mai prima d’ora si era riusciti a testare con successo un treno a levitazione magnetica su un’infrastruttura già esistente.

Durante il test, il veicolo prototipo ha percorso due chilometri della tratta prescelta a una velocità autolimitata di 70 m/h, silenziosamente e senza stridori, consumando un chilowatt in totale. La tecnologia in questione, chiamata tecnicamente levitazione ferromagnetica passiva, funziona grazie a un particolare sistema di galleggiamento passivo, non alimentato da corrente, e può essere applicata non soltanto ai treni, ma anche ad altri mezzi che devono scorrere come serramenti, finestre, ascensori e scaffali metallici.

In ambito di trasporti, la tecnologia Ironlev può trovare applicazione su mover, metropolitane, treni ad alta velocità e persino sulle linee Hyperloop. La possibilità di utilizzare infrastrutture già in uso aggiunge efficienza e razionalità a una tecnologia che altrimenti sarebbe molto costosa da implementare.

Il maglev italiano, una rivoluzione per il trasporto sostenibile

Nonostante si tratti di una tecnologia che si studia da decenni, ad oggi esistono soltanto sei treni maglev operativi nel mondo: tre in Cina, due in Corea del Sud e uno in Giappone. Lo sviluppo della tecnologia, efficiente e sostenibile, è frenato soprattutto dagli ingenti costi di realizzazione: basti pensare che il progetto per il Transrapid di Shanghai, lungo appena 30 chilometri, è costato l’equivalente di 1,33 miliardi di dollari. La realizzazione dell’infrastruttura dedicata, inoltre, ha richiesto due anni e mezzo di lavori.

Attualmente in Europa non esistono linee maglev: ne sono esistite due, alla fine degli anni Ottanta dello scorso secolo, una a Berlino Ovest e una (destinata al trasporto merci) a Birmingham. Entrambe le esperienze ebbero vita breve, e da allora la tecnologia della levitazione magnetica è stata riservata a brevissime (e costosissime) tratte molto frequentate delle metropoli asiatiche.

La tecnologia sviluppata da Ironlev, però, sembra cambiare completamente potenzialità e prospettive del trasporto sostenibile. I prossimi obiettivi dell’azienda trevigiana prevedono lo sviluppo di un carrello motorizzato e un test a veicolo completo, con pesi fino a 20 tonnellate e velocità fino a 200 chilometri orari. Le prime applicazioni commerciali potrebbero riguardare i sistemi di trasporto del tipo people-mover in ambito urbano.