38enne morta in casa a Colleferro per overdose di crack, tre uomini arrestati
Tre arresti per spaccio di crack dopo la morte di una donna a Colleferro: smantellata una rete criminale attiva tra Roma e provincia.
Tre persone sono state arrestate con l’accusa di spaccio di sostanze stupefacenti e favoreggiamento personale a seguito della morte per overdose di una donna a Colleferro. L’operazione, condotta dai Carabinieri della Compagnia di Colleferro, è stata eseguita all’alba a Roma, dove sono state applicate misure cautelari in carcere su disposizione del G.I.P. del Tribunale di Velletri, su richiesta della Procura locale. I provvedimenti sono stati emessi dopo mesi di indagini avviate in seguito al decesso di una 38enne, avvenuto il 5 febbraio 2025, per overdose da crack. Gli arrestati sono un 37enne già detenuto a Rebibbia, una donna di 32 anni ai domiciliari a Tor Vergata e un uomo di 43 anni di Tor Bella Monaca.
Le indagini dei Carabinieri: la ricostruzione dei fatti
Secondo quanto si legge sul sito dei Carabinieri, l’inchiesta è partita nel febbraio 2025 dopo la tragica morte di una donna di 38 anni per overdose da crack. Gli investigatori hanno ricostruito nei dettagli quanto accaduto nell’abitazione della vittima, riuscendo a identificare il 43enne e il 37enne come responsabili della cessione delle dosi letali di crack. Attraverso l’analisi dei tabulati telefonici, è stata accertata la presenza del 43enne a Colleferro la sera del 4 febbraio, in un orario compatibile con la consegna di almeno 3 grammi di crack alla donna. La vittima avrebbe poi assunto la sostanza nelle prime ore del mattino successivo, perdendo la vita poco dopo.
Un sodalizio criminale radicato sul territorio
L’attività investigativa, durata diversi mesi, ha permesso di acquisire elementi chiari sull’esistenza di un sodalizio criminale. Il gruppo era composto da una coppia, il 37enne e la 32enne, entrambi di etnia sinti, e dal 43enne, che si occupava delle consegne. Il traffico di crack partiva dal quartiere romano di Tor Bella Monaca e raggiungeva numerosi comuni dell’hinterland: Colleferro, San Cesareo, Frascati, Gallicano nel Lazio, Poli, oltre ai quartieri romani di Giardinetti e Settecamini. Le consegne avvenivano a domicilio, con il 43enne che seguiva scrupolosamente le direttive dei complici, come accaduto anche nel caso della cessione fatale alla 38enne.
Sequestri e favoreggiamento: i dettagli dell’operazione
Nel corso delle indagini, i Carabinieri hanno sequestrato diverse dosi di crack. È emerso inoltre che il 43enne ha fornito supporto al 37enne, destinatario di un’ordinanza di espiazione pena detentiva per analoghi reati, aiutandolo a sottrarsi alle ricerche delle forze dell’ordine. Il 43enne aveva infatti messo a disposizione un immobile appositamente affittato a Roma, dove il 37enne è stato poi rintracciato dai militari il 6 marzo scorso e successivamente condotto nel carcere di Rebibbia.
Le misure cautelari e la posizione degli indagati
Il provvedimento di custodia cautelare in carcere è stato emesso dal G.I.P. presso il Tribunale di Velletri su richiesta della locale Procura della Repubblica. Le misure hanno riguardato il 37enne, già detenuto a Rebibbia, la 32enne, attualmente sottoposta alla detenzione domiciliare nel quartiere romano di Tor Vergata, e il 43enne di Tor Bella Monaca. Tutti sono gravemente indiziati, a vario titolo, dei reati di detenzione di sostanza stupefacente ai fini di spaccio e favoreggiamento personale.
Il contesto: la diffusione del crack tra Roma e provincia
L’indagine ha messo in luce la capillarità del traffico di crack, che dal quartiere di Tor Bella Monaca si estendeva ai comuni limitrofi e ad altri quartieri della Capitale. La sostanza veniva consegnata direttamente a domicilio, rendendo difficile l’individuazione dei responsabili e la tracciabilità delle operazioni. Il caso della 38enne deceduta ha rappresentato il punto di svolta per le indagini, permettendo ai Carabinieri di ricostruire la rete di distribuzione e identificare i principali attori del traffico illecito.
La posizione degli indagati e la presunzione di innocenza
Come indicato dal portale ufficiale dei Carabinieri, si precisa che, considerato lo stato del procedimento – ancora nella fase delle indagini preliminari – gli indagati devono essere considerati innocenti fino a eventuale accertamento definitivo di colpevolezza con sentenza passata in giudicato.
Conclusioni: un duro colpo al traffico di crack
L’operazione dei Carabinieri della Compagnia di Colleferro ha inferto un duro colpo al traffico di crack tra Roma e provincia, portando all’arresto di 3 persone e al sequestro di numerose dosi di sostanza stupefacente. L’attività investigativa, avviata dopo la morte per overdose di una donna, ha permesso di smantellare un sodalizio criminale attivo su un vasto territorio e di assicurare alla giustizia i presunti responsabili. L’ultima fase dell’operazione si è conclusa con l’esecuzione delle misure cautelari all’alba nel capoluogo, confermando l’impegno delle forze dell’ordine nella lotta al traffico di droga e nella tutela della sicurezza pubblica.
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Il presente articolo è stato redatto con l’ausilio di sistemi di intelligenza artificiale e con una successiva verifica e valutazione umana.