Giorgia Meloni torna sul Referendum 2025 e tira fuori il volantino dei Ds: "Non votare è un diritto di tutti"

Giorgia Meloni conferma l'intenzione di astenersi dal voto ai Referendum 2025 dell'8 e 9 giugno, e lo fa rispolverando un vecchio volantino dei Ds

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Giorgia Meloni ha ribadito la propria intenzione di praticare l’astensione in vista del Referendum dell’8 e 9 giugno. La premier si recherà ai seggi, ma ha affermato che “non votare” è un diritto di tutti, anche del Presidente del Consiglio. Nel farlo, ha tirato fuori un volantino dei Ds, sul Referendum 2003, in cui il partito di sinistra invitava proprio all’astensione. Meloni ha anche parlato dei rapporti con Francia e Germania e degli obiettivi per le prossime Elezioni Regionali.

Giorgia Meloni non voterà al referendum

“Non votare al referendum è un mio diritto, è un diritto di tutti, dei lavoratori e non”.

Sono state le parole di Giorgia Meloni, ospite dell’evento Il giorno de La Verità, organizzato dall’omonimo quotidiano a Palazzo Brancaccio, a Roma.

Meloni non vota al referendumANSA
Giorgia Meloni a “Il giorno de La Verità”

La premier si recherà ai seggi, “perché sono un Presidente del Consiglio e penso sia giusto dare un segnale di rispetto nei confronti delle urne e dell’istituto referendario”.

Al seggio, però, Meloni praticherà l’astensione, perché non condivide i contenuti del referendum e “quando non si condividono c’è anche l’opzione dell’astensione”.

“Nella storia della Repubblica italiana – prosegue la premier – tutti i partiti hanno fatto campagne per l’astensione quando non condividevano i referendum, i diritti valgono per tutti”.

Il volantino dei Ds

A un certo punto, Giorgia Meloni ha tirato fuori un vecchio volantino dei Ds, sul Referendum del 15 e 16 giugno 2003, promosso da Fausto Bertinotti.

L’obiettivo del voto era l’estensione dell’articolo 18 dello Statuto dei Lavoratori (riguardante la tutela del lavoratore in caso di licenziamento illegittimo) anche alle aziende con meno di 15 dipendenti.

Sul volantino c’era scritto:

Non votare un referendum inutile e sbagliato è un diritto di tutti: lavoratori e non“.

La premier contraria al quesito 5

Quando parla di contenuti che non condivide, Giorgia Meloni si riferisce al quesito riguardante i tempi necessari ad ottenere la cittadinanza.

“Non contribuirò con il referendum a portare a cinque anni i termini per concedere la cittadinanza alle persone straniere in Italia” ha affermato.

Definendo “ottima” la legge sulla cittadinanza Italia e il Paese come tra quelli che, in Europa, “ogni anno concedono il maggior numero di cittadinanze”.

È anche, e soprattutto, una questione politica. L’obiettivo dichiarato da Meloni è che “questa legislatura arrivi alla fine con questo Governo”.

E, per raggiungere tale obiettivo, è necessario mantenere “la compattezza della maggioranza”.

I rapporti con Francia e Germania

Nel corso dell’incontro a Roma, Giorgia Meloni ha parlato anche dei rapporti con Francia e Germania.

“È importante andare d’accordo. – afferma – Ma l’Italia deve rivendicare una cooperazione fra pari e la sua autonomia come fanno tutti gli altri”.

L’Italia, per Meloni, “non è la ruota di scorta di Francia e Germania”, ma “una grande nazione, una potenza economica”.

Infine, guardando alle prossime Regionali, la leader di Fratelli d’Italia dichiara l’intenzione di “presentare delle candidature di persone credibili autorevoli e vincenti”.

La vittoria alle Regionali, tuttavia, non è per Giorgia Meloni “un elemento dirimente per la tenuta della legislatura”.

 

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