MotoGP, Valentino Rossi: la festa a Tavullia e la gioia di Misano

Un weekend ricco di emozioni per Valentino Rossi, dall'abbraccio dei tifosi a Tavullia alla festa di Misano con Bezzecchi e Bagnaia

Foto di Giorgia Guarnieri

Giorgia Guarnieri

Giornalista di MotoGP

Comunicazione e sport sono da sempre due fedeli compagni di viaggio: dalla scrittura alle immagini, mi piace raccontare storie ed eventi sportivi.

Il GP di San Marino e della Riviera di Rimini è sempre stata la sua gara di casa e non poteva certo mancare. C’era infatti anche Valentino Rossi a Misano a vivere le emozioni della MotoGP dal posto in cui è iniziato: la pista.

Un weekend che è sempre una festa e coinvolge tutta la Riviera di Rimini, terra di motori e passioni. Quest’anno, però, la festa si è allargata un po’ di più ed è arrivata fino a Tavullia, paese di origine di Valentino, che nella serata di giovedì 7 settembre, ha consegnato le chiavi della città proprio a colui che ha reso grande quel piccolo borgo in provincia di Pesaro.

Lo spettacolo si è poi spostato al Misano World Circuit Marco Simoncelli. Valentino Rossi non corre più, è vero, ma era comunque presente. Ai box e – per certi versi – anche in pista. Il team Mooney VR46, infatti, è una realtà sempre più solida in MotoGP, così come i piloti della VR46 Academy. E sono stati proprio alcuni di loro a regalare grandi emozioni ai quasi 80mila appassionati presenti sulle tribune e nei prati. Una presenza che continua a farsi sentire nonostante siano passati quasi due anni dall’addio alle corse su due ruote.

TavulliaVale: le chiavi della città e l’abbraccio dei tifosi

Il weekend di gara è iniziato proprio così, a pochi chilometri da Misano, con una cerimonia istituzionale dal sapore di festa. Valentino è stato accolto nel centro storico di Tavullia da una “marea gialla”, la stessa che per anni ha colorato le tribune degli autodromi di tutto il mondo. E che continua ad abbracciare il suo idolo, nonostante ormai non corra più tutte le domeniche.

Tavullia Vale”: questo il nome dell’evento organizzato dal piccolo paesino di quasi 8.000 persone in provincia di Pesaro, per omaggiare il suo campione. E quale modo migliore se non quello di consegnargli le chiavi della sua città natale, quella diventata famosa in tutto il mondo proprio grazie a lui? A farlo è stata la sindaca Francesca Paolucci a termine di una serata emozionante, in cui è stata ripercorsa la carriera del ‘Dottore’ più famoso d’Italia. Un tuffo nel passato tra caschi, aneddoti e rivali insieme a Valentino e Guido Meda, colui che negli anni ha dato una voce alle gesta di Rossi.

Una serata per celebrare un campione unico e inimitabile, capace di segnare un’epoca e di lasciare una traccia indelebile nel motociclismo. A sottolineare l’assoluto valore di Valentino è stato anche il Presidente del CONI Giovanni Malagò, intervenuto sul palco nel corso della serata, che ha definito il ‘Dottore’ “un’icona mondiale dello sport italiano”.

Malagò ha poi ufficialmente invitato Rossi a Parigi, a Casa Italia, certo del fatto che gli atleti azzurri “possono imparare tanto da un gigante come te”. Un attestato di stima incredibile da parte della massima istituzione sportiva italiana.

L’eredità di Rossi, tra team in MotoGP e Academy

Come detto, Valentino Rossi non corre più in moto da quasi 2 anni. La sua ultima gara nel Motomondiale è stata a Valencia, nel 2021, dopo ventisei stagioni e nove titoli mondiali. Ben prima di dire addio quel mondo, però, aveva già iniziato a prepararsi al “dopo”.

Prima è arrivata l’Academy, nata anche grazie al compianto amico (e collega) Marco Simoncelli, con cui Valentino era solito allenarsi. Già qui si era capita, ancora una volta, la sua grandezza: l’asso di Tavullia, infatti, ha creato una vera e propria “scuola” per far crescere i giovani talenti italiani in un periodo in cui a farla da padroni, anche nelle categorie minori, erano gli spagnoli.

Un progetto lungimirante, di cui si era subito intuito il potenziale e che ora inizia a dare i suoi frutti. Basti pensare a Francesco Bagnaia, uno dei piloti più talentuosi usciti dall’Academy VR46, attuale Campione del Mondo in carica in MotoGP. Il ducatista è senza dubbio il fiore all’occhiello di questa scuola, ma non è certo l’unico.

Marco Bezzecchi, Luca Marini, Franco Morbidelli, Celestino Vietti: questi altri nomi di piloti attualmente impegnati nelle varie classi del Motomondiale a cui Valentino ha fatto – e continua a fare – da maestro e da mentore.

A tutto ciò si aggiunge quello che è (forse) il risultato più tangibile: il team privato in MotoGP. Anche in questo caso, si è trattato di un percorso ben studiato, con l’esordio ufficiale nel 2014 nel Campionato Moto3, a cui ha fatto seguito l’approdo in Moto2 nel 2017. Una “gavetta” di diversi anni che ha permesso in primis allo stesso Rossi di capire cosa significhi avere un team nel Motomondiale e che è stata di fondamentale importanza per fare il grande salto nella classe regina, avvenuto nel 2022.

In due anni la squadra, capitanata dall’onnipresente Alessio ‘Uccio’ Salucci, ha saputo imporsi nella massima serie a suon di risultati importanti ottenuti dai suoi due piloti, i già citati Marco Bezzecchi e Luca Marini.

La festa di Misano fa riflettere: Valentino ha davvero detto addio alla MotoGP?

E sono stati proprio tre dei “suoi” piloti ad accendere la festa di Misano. Tutto è iniziato in Moto2, con il secondo posto ottenuto da Celestino Vietti, ed è poi proseguita in MotoGP, con il doppio podio di Marco Bezzecchi e Francesco Bagnaia. Per questi ultimi, inoltre, il risultato ottenuto vale doppio, considerate le condizioni fisiche non ottimali in cui si sono ritrovati a competere.

Un weekend di grandi emozioni, quindi, sempre sotto gli occhi attenti di Valentino, presente in circuito per seguire da vicino i suoi pupilli. Lo sguardo di Rossi è quello di un inguaribile appassionato, ma anche di un fratello maggiore pronto a insegnare qualche “trucco del mestiere”.

E infatti lo abbiamo visto più volte in griglia di partenza e nel parco chiuso a dispensare consigli. Poi è arrivata la gara: il momento in cui la passione prende il sopravvento. Ed è così che vediamo il ‘Dottore’ arrampicarsi nei punti più impensabili del circuito per vedere meglio ciò che accade in pista. Proprio come un appassionato qualunque. O forse no.

Un’eredità, dunque, che è sotto gli occhi di tutti. E l’ultimo GP di Misano fa pensare: forse Valentino Rossi non si è poi mai del tutto ritirato dalla MotoGP. O forse non ha mai avuto l’intenzione di farlo per davvero.