Idea accise sulle auto elettriche, la proposta del governo con Giorgetti

Il governo non vuole farsi trovare impreparato e quando ci sarà il passaggio all'elettrica le accise potrebbero traslare dai carburanti alla nuova alimentazione

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Luca Bucceri

Giornalista

Laureato in Scienze della Comunicazione, muove i primi passi nelle redazioni sportive di Palermo per poi trasferirsi a Milano. Giornalista pubblicista esperto del mondo dello sport e dei motori, scrive anche di attualità ed economia.

Il governo guidato dalla presidente del Consiglio Giorgia Meloni starebbe pensando di traslare le accise dai carburanti alle auto elettriche, seguendo di fatto i tempi adattandosi alla nuova mobilità. Lo ha svelato il ministro dell’Economia e delle Finanza Giancarlo Giorgetti, presente all’Automotive Dealer Day, sottolineando che l’esecutivo è al lavoro sull’ipotesi dello spostamento del gettito per non farsi trovare impreparato quando, venendo meno l’entrata nelle casse dello Stato sui combustibili, dovrà essere trovata un’alternativa.

Accise sull’elettrico, la proposta

Il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti non ha nascosto l’intenzione del governo di continuare a incassare le accise anche nel prossimo futuro. Una tassa che, come vi abbiamo raccontato più volte, porta nelle casse dello Stato milioni su milioni ogni anno. Un’entrata che, dall’oggi al domani, potrebbe non esserci più. Ipotesi che il governo non vorrebbe assolutamente prendere in considerazione, considerata l’importanza del gettito, cercando quindi di trovare delle soluzioni.

Quella più ovvia, secondo la guida del Mef, è lo spostamento delle accise dalla mobilità a combustione a quella elettrica. Con l’arrivo delle vetture elettriche in un futuro prossimo, come si è adattata la mobilità dovrà farlo anche il governo, con l’esecutivo Meloni che avrebbe già messo in progetto di “traslare” le accise dai carburanti alle vetture alla spina.

Lo stesso Giorgetti, spiegando il piano, ha infatti sottolineato che l’effetto dell’elettrificazione sulla mobilità sarà proprio quello dello spostamento delle accise del carburante alle nuove forme di alimentazione.

“Si tratta di un ambito su cui il Mef ha già iniziato a lavorare anche in considerazione dell’aggiornamento della normativa europea sulla tassazione dei prodotti energetici“, ha precisato l’esponente leghista a guida del dicastero di Economia e Finanza, spiegando quindi come le accise applicate alla mobilità green non sono solo una lontana ipotesi, ma un progetto ben delineato.

Quando cambiano le accise?

Sulle tempistiche, però, non si sa ancora tanto. Giorgetti, presente all’Automotive Dealer Day, ha infatti soltanto anticipato quella che è l’idea del governo che starebbe pensando a un piano per attuare la “rivoluzione” delle accise per l’elettrico. Le modalità della traslazione sono difficili da prevedere, ma il ministro ha ipotizzato alcuni scenari.

Tra questi quella relativa alla “necessità di tenere presente l’evoluzione delle basi imponibili sulla base della trasformazione del sistema economico”. Non è escluso che le future imposte possano andare a pesare direttamente sulla ricarica delle elettriche, con una percentuale in più da pagare alla colonnina (o nei contratti per le ricariche in casa) in fase di rifornimento.

Cosa sono le accise

L’accisa è un’imposta sulla fabbricazione e vendita di prodotti di consumo, una tassa che in Italia pesa molto sul prezzo dei carburanti ma che è comunque presente anche sull’energia elettrica, gli alcolici e i tabacchi. Quelle sui carburanti sono state introdotte negli anni Trenta.

Si tratta di un’imposta che ha subito delle modifiche negli anni, tagli che hanno permesso agli italiani di sentire meno il peso del rifornimento nei periodi di crisi, con tanto di polemiche arrivate anche al governo Meloni per il mancato rinnovo dello sconto sulle accise. Una tassa che, secondo le ultime rilevazioni, ha un peso del 40% sul costo finale di benzina e diesel per i consumatori.