Incidenti stradali sono la prima causa di morte tra i giovani

L'ultimo rapporto sugli incidenti stradali in Italia fa emergere un quadro drammatico che coinvolge, sempre più, i più giovani al volante

Foto di Virgilio Motori

Virgilio Motori

Redazione

Virgilio Motori, il canale verticale di Italiaonline dedicato al mondo dei Motori: il sito di riferimento del settore che racconta ogni giorno il mondo delle 2 e 4 ruote.

Sempre più spesso, purtroppo, il bollettino del weekend consegna all’Italia un quadro tragico di quanto succede nelle strade, con numerosi incidenti che tante volte provocano conseguenze mortali. A essere coinvolti sono spesso i giovani che, dopo feste o serate passate in compagnia, periscono alla guida a causa di incidenti causati per eccesso di velocità, colpi di sonno o, in alcuni casi, anche sotto effetto di sostanze alcoliche o stupefacenti.

Negli ultimi anni i dati hanno subito purtroppo dei rialzi, come dimostrano rapporti recenti sulla sicurezza stradale. A confermarlo anche il Rapporto Dekra 2022 che analizzando gli incidenti stradali rispetto al 2021 ha fatto emergere un quadro preoccupante.

Incidenti stradali, i numeri in Italia

Dopo gli ennesimi casi di decessi al volante, mai come quest’anno la presentazione del Rapporto Dekra sulla sicurezza stradale 2022 “Mobilità dei giovani” presso la Sala Zuccari del Senato della Repubblica ha concentrato su di sé l’attenzione. L’ultimo rapporto, incentrato su una categoria particolarmente strategica come i giovani neopatentati, ha infatti fatto emergere un tema che appare sempre più centrale come la sicurezza stradale considerato che a livello mondiale gli incidenti stradali rappresentano la prima causa di morte tra i giovani di età compresa tra i 5 e i 29 anni.

Entrando più nello specifico, in Italia secondo l’ultima stima preliminare Istat relativa al periodo gennaio-giugno 2022, rispetto allo stesso periodo del 2021, i dati indicano che si sono verificati 81.437 incidenti stradali con lesioni a persone (+24,7%), le vittime sono state 1.450 (+15,3%) e i feriti 108.996 (+25,7%). Pur essendo molto più sicuri i viaggi in auto per i passeggeri, ancora oggi nell’Unione Europea gli incidenti stradali nella fascia d’età 18-24 anni causano nel 64% dei casi la morte del guidatore o del passeggero al suo fianco, rispetto al 44% nella popolazione complessiva (qui vi abbiamo parlato dei numeri drammatici degli incidenti in Italia).

Dalla sostenibilità all’educazione stradale

Nuove prospettive arrivano tuttavia dai veicoli di nuova generazione, che sono connessi e digitali e quindi risultano essere maggiormente sostenibili. A volte, però, anch’essi sono usati senza un’adeguata consapevolezza e formazione rispetto ai rischi, anche fisici, derivanti da un impiego non completamente informato di tali mezzi. Ecco quindi che l‘educazione stradale e sociale delle nuove generazioni, insieme al consolidamento del sistema valoriale di sicurezza e sostenibilità, sono i focus point su cui per Dekra è necessario un coinvolgimento congiunto di famiglie, scuole, enti territoriali e aziende coinvolte.

Dal Rapporto 2022 emerge l’importanza di supportare il processo di maturità dei teenagers alla guida rendendoli consapevoli dei rischi quotidiano, con l’obiettivo di formare utenti ragionevoli e responsabili delle nuove strade (qui vi abbiamo svelato una delle prime cause di incidente in Italia).

In quest’ottica è quindi il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Matteo Salvini a spiegare l’utilità del processo, con l’intenzione del Ministero di farsi carico di novità volte ad arginare il problema alla fonte. “Mi piacerebbe convocare un tavolo prima della fine di quest’anno, per un aggiornamento del Codice della strada, coinvolgendo anche il Ministero dell’Istruzione, gli Enti locali e i rappresentanti dei Comuni” ha spiegato il leader del Carroccio che ha poi sottolineato: “Ritengo fondamentale portare l’educazione stradale sui banchi di scuola, istruire i ragazzi fin da giovanissimi sul rispetto delle regole e sulla sicurezza. La prevenzione è la prima arma. La revoca a vita della possibilità di guidare credo possa e debba essere considerata, nei casi più gravi. Trovo, infine, interessante l’ipotesi di una patente graduale in cui la persona è aggiornata, accompagnata e informata. Senza dimenticare che occorre rendere più sicura la mobilità sulle due ruote, in particolare imponendo l’uso del casco e la targa sui monopattini per consentire l’identificazione del mezzo”.