Stellantis-Governo, lo scontro: cosa sta succedendo

Botta e risposta tra Governo e Stellantis, tante le questioni in ballo: dal futuro del settore automotive ai posti di lavoro negli stabilimenti italiani

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Silvio Frantellizzi

Giornalista Pubblicista

Giornalista pubblicista dal 2014, da oltre 10 anni scrive sul web occupandosi di vari argomenti: sport, cronaca, motori, musica, cinema e videogame.

Alta tensione tra Stellantis e il Governo italiano dopo il botta e risposta tra l’Amministratore Delegato del super gruppo automobilistico e il Presidente del Consiglio.

Botta e risposta tra Governo e Stellantis

Il dibattito riguarda dei temi enorme rilevanza per il futuro del Paese: in ballo ci sono questioni come lo sviluppo nazionale di tutto il settore automotive e il futuro dei tanti posti di lavoro negli stabilimenti italiani di Stellantis.

Da una parte c’è Giorgia Meloni che ha parlato della politica aziendale di Stellantis, sottolineando il fatto che il super Gruppo nato nel 2021 dalla fusione di due colossi come FCA e PSA abbia al suo interno una predominanza francese. Dall’altra l’Ad Tavares che invoca politiche in grado di favorire la transizione energetica.

La posizione di Giorgia Meloni

Durante il question time andato in scena alla Camera dei deputati nella giornata del 24 gennaio, rispondendo a una domanda del capogruppo di Azione-Per-Renew-Europa Richetti, Giorgia Meloni ha espresso il seguente pensiero sul Gruppo Stellantis:

“Occorre avere il coraggio di criticare alcune scelte fatte dal management aziendale, distanti dagli interessi italiani – ha dichiarato il Presidente del Consiglio Giorgia Meloni – penso allo spostamento della sede fiscale fuori dai confini nazionali e la fusione tra FCA e PSA che celava in realtà un’acquisizione francese dello storico gruppo italiano, tanto che oggi nel Cda di Stellantis siede un rappresentante del Governo francese. Non è un caso se le scelte industriali del Gruppo prendono in considerazione molto più le istanze francesi rispetto a quelle italiane”.

La risposta di Carlos Tavares

Alle parole di Giorgia Meloni, hanno fatto seguito quelle dell’Amministratore Delegato di Stellantis Carlos Tavares che nel corso di un’intervista rilasciata a ‘Bloomberg’ ha replicato che l’Italia dovrebbe fare qualcosa in più per proteggere i posti di lavoro nel settore automotive:

“Questo è un capro espiatorio, si cerca di evitare di assumersi la responsabilità del fatto che senza sussidi per l’acquisto dei veicoli elettrici si mette a rischio il mercato degli impianti italiani”. La risposta di Tavares, dunque, è molto semplice: chiede al Governo maggiori incentivi in grado di favorire il passaggio alle auto elettriche, fondamentale per sostenere il settore automobilistico del Paese.

Sulla questione della forte influenza transalpina all’interno di Stellantis, l’Ad ha fatto sapere di non essere sempre d’accordo con il Governo francese, dichiarando a chiare lettere: “Stellantis non è nelle mani del Governo francese”.

Il futuro del settore automotive in Italia

Dopo il botta e risposta tra Giorgia Meloni e Carlos Tavares, ha detto la sua anche il Ministro del Made in Italy Adolfo Urso, il quale ha strizzato l’occhio a un possibile ingresso del Governo in Stellantis con una quota, a patto che sia Tavares a chiederlo:

“Se Tavares o altri ritengono che l’Italia debba fare come la Francia, che recentemente ha aumentato il proprio capitale sociale all’interno dell’azionariato di Stellantis, ce lo chiedano – ha spiegato il Ministro Urso – se vogliono una partecipazione attiva, possiamo sempre discuterne”.

Il dibattito resta aperto: Stellantis, che ha da poco presentato la nuova piattaforma per auto dei segmenti D ed E, invoca politiche più incentrate sulla transizione energetica per favorire il mercato delle auto elettriche e dare una spinta vitale al settore.