Stellantis si espande: produzione anche in Ungheria

Stellantis convertirà uno stabilimento situato in Ungheria in una fabbrica destinata alla produzione di moduli elettrici, in aiuto all'elettrificazione

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Tommaso Giacomelli

giornalista automotive

Nato e cresciuto a Lucca, laureato in Giurisprudenza a Pisa, sono riuscito a conciliare le due travolgenti passioni per auto e scrittura. Una grande fortuna.

Pubblicato: 14 Febbraio 2024 10:02

L’elettrico è una priorità per la grande galassia di Stellantis. Il quarto gruppo automobilistico più importante al mondo, forte di quattordici Brand, ha una filosofia costruttiva scolpita nella pietra che converge sull’elettrico come traino presente e futuro. Nel corso di questo 2024 ci saranno tantissime novità a zero emissioni, così come nei prossimi anni.

Per rispondere a una produzione che dovrebbe crescere, servono più impianti a servizio dello sforzo costruttivo, ed è per questo che a cominciare dal 2026 verrà aperto un impianto anche in Ungheria, precisamente a Szentgotthard. Attualmente, dal sito magiaro escono dei motori a combustione interna, ma nei piani di Stellantis fra tre anni verranno prodotti moduli elettrici.

Terzo stabilimento per motori elettrici

L’investimento, che beneficia di uno stanziamento del governo di Budapest, corrisponde a 103 milioni di euro. Una cifra decisamente importante. Quando la fabbrica sarà completamente riconvertita e operativa, Stellantis avrà a disposizione ben tre siti destinati ai moduli elettrici: Tremery-Metz, in Francia, e Kokomo, nell’Indiana (Usa). Anche il nostro impianto di Mirafiori (attualmente in cassa integrazione), nel corso di quest’anno, accrescerà la produzione dei cambi a doppia frizione di nuova generazione per ibride e ibride plug-in.

Avviare la produzione dei moduli di propulsione elettrica a Szentgotthard accelera la nostra transizione verso l’elettrificazione. Si tratta di un intervento che ci avvicina ulteriormente all’obiettivo di fornire ai clienti una mobilità pulita, sicura ed economicamente accessibile“, ha affermato Arnaud Deboeuf, chief manufacturing officer di Stellantis. “I dipendenti dello stabilimento ungherese possono essere orgogliosi del fatto che il loro lavoro sarà parte integrante del nostro futuro elettrificato, un fattore fondamentale nell’offerta di veicoli elettrici dei nostri brand“.

Ungheria sempre più contesa, non solo da Stellantis

L’Ungheria è un’area particolarmente attrattiva per l’industria automobilistica globale. Non è un caso che qui moltissimi costruttori tedeschi abbiano aperto le proprie sedi, in tempi non sospetti, ma sta diventando terreno di conquista anche per i più importanti marchi cinesi, da BYD a Nio, passando per CATL.

Per Stellantis la fabbrica ungherese sarà fondamentale perché qui verranno assemblati veicoli su una nuova piattaforma STLA destinata ai BEV. La produzione di moduli elettrici avverrà nelle strutture già esistenti dello stabilimento con una riconversione che riguarderà la lavorazione di componenti chiave, nonché l’assemblaggio finale e il collaudo di Edm 3 in 1, la soluzione che riunisce in una singola unità il motore elettrico, il gruppo riduttore e l’inverter.

Odiernamente, lo stabilimento di Szentgotthard realizza motori a combustione a 3 cilindri turbo da 1,2 litri e a 4 cilindri da 1,6 litri, usati su un bel ventaglio di veicoli Stellantis. I dipendenti della fabbrica, in vista della conversione, parteciperanno a sessioni di formazione e aggiornamento, per ottenere la preparazione idonea al nuovo scenario.

Stellantis e il suo progetto

Il progetto prevede di investire oltre 50 miliardi di euro nell’elettrificazione per raggiungere gli obbiettivi del piano strategico Dare Forward 2030, per giungere entro il 2030 al 100% del mix di vendite con veicoli passeggeri elettrici a batteria in Europa ed al 50% con autovetture e veicoli commerciali leggeri a zero emissioni negli Stati Uniti. Per conquistare questi target di vendita, l’Azienda si sta assicurando circa 400 GWh capacità pianificata di batterie, grazie al supporto di sei impianti di produzione di batterie in Nord America e in Europa. Un piano che va avanti a vele spiegate.