Stellantis, Tavares boccia l’idrogeno

Il futuro dell'automobilismo secondo Carlos Tavares

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Christian Luca Di Benedetto

esperto di smart mobility

Passione, determinazione e un cuore che batte al ritmo del gioco: un narratore sempre in prima linea. Laureato in Scienze Politiche e appassionato di motori.

Pubblicato: 12 Aprile 2024 12:10

In un mondo sempre più orientato verso la sostenibilità ambientale, l’industria automobilistica si trova di fronte a sfide significative e decisioni cruciali. Durante il recente Freedom of Mobility Forum, Carlos Tavares, CEO di Stellantis, ha delineato una strategia chiara per affrontare queste sfide, concentrando l’attenzione su due principali fronti tecnologici: la riduzione del peso delle batterie elettriche e la valutazione economica dell’uso dell’idrogeno.

La sfida delle batterie pesanti

Il problema principale con le attuali tecnologie di batterie per veicoli elettrici risiede nel loro peso eccessivo. Secondo Tavares, un pacco batterie che garantisca un’autonomia di 400 chilometri richiede fino a 500 chilogrammi di materie prime in più rispetto a un’auto a combustione interna. Questa situazione, come sottolineato da Tavares, impatta negativamente sull’ambiente: “Considerando gli impatti ambientali, proseguire su questa via non sembra sostenibile“. La riduzione del peso delle batterie è quindi identificata come una priorità assoluta, indispensabile per garantire un futuro sostenibile per i veicoli elettrici.

Tavares è ottimista riguardo al potenziale di innovazione nel settore, prevedendo un cambio di paradigma tecnologico nel prossimo decennio: “Nel prossimo decennio, prevedo che saremo in grado di ridurre del 50% il peso del pacco batterie, tagliando di conseguenza del 50% l’uso di materie prime aggiuntive rispetto ai veicoli convenzionali“. Questa previsione si basa su avanzamenti futuri nella scienza dei materiali e nella chimica delle batterie, che potrebbero permettere una densità di energia molto più alta a parità di massa.

Un simile progresso non solo allenterebbe la pressione sulle risorse naturali, come il litio, ma migliorerebbe anche l’efficienza dei veicoli elettrici, rendendoli più competitivi rispetto ai veicoli a combustione interna e più attraenti per i consumatori.

L’idrogeno come alternativa

Passando all’idrogeno, Tavares ha presentato una valutazione meno ottimistica. Nonostante l’idrogeno sia considerato una soluzione promettente per raggiungere l’obiettivo di zero emissioni, il suo alto costo di produzione lo rende ancora poco praticabile su larga scala. “Purtroppo, al momento l’idrogeno rimane fuori dalla portata economica per la maggior parte delle persone“, ha dichiarato Tavares. Questo rende l’idrogeno una scelta non ancora praticabile per il grande pubblico, confinandone l’uso potenziale principalmente a nicchie specifiche come le flotte aziendali o il trasporto pesante su lunghe distanze.

La situazione dell’idrogeno in Germania

Un esempio lampante delle sfide affrontate dall’infrastruttura a idrogeno è la recente chiusura di tre delle sei stazioni di rifornimento H2 in Germania. Questa decisione evidenzia le difficoltà economiche nel sostenere una rete di distribuzione basata sull’idrogeno, che al momento non sembra in grado di competere con l’infrastruttura esistente per i combustibili fossili o quella in rapida espansione per i veicoli elettrici.

Il percorso verso un futuro sostenibile nel campo dell’automobilismo richiede non solo innovazioni tecnologiche ma anche scelte strategiche da parte dei leader del settore. La visione di Tavares, che chiama a una riduzione sostanziale del peso delle batterie e una cautela nell’adozione dell’idrogeno, offre una roadmap chiaro che potrebbe guidare l’industria verso un impatto ambientale ridotto.

Mentre l’idrogeno potrebbe eventualmente trovare il suo posto come complemento alla mobilità elettrica, per ora, il focus rimane sul miglioramento delle tecnologie di batteria, cruciali per l’adozione massiva dei veicoli elettrici. Queste innovazioni rappresentano la chiave non solo per superare le attuali barriere tecniche e economiche ma anche per assicurare un futuro più verde per tutti.