Obbligo di assicurazione sui monopattini: i costi

Con la riforma del Codice della Strada potrebbe diventare obbligatoria l'assicurazione per i monopattini: come funzionerebbe e quali sarebbero i costi

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Silvio Frantellizzi

Giornalista Pubblicista

Giornalista pubblicista dal 2014, da oltre 10 anni scrive sul web occupandosi di vari argomenti: sport, cronaca, motori, musica, cinema e videogame.

Sono diverse le novità della riforma del Codice della Strada proposta dal Governo con un disegno di legge in attesa di approvazione da parte della Camera: una delle più importanti riguarda l’introduzione dell’assicurazione obbligatoria per i monopattini elettrici, mezzi di trasporto che negli ultimi anni sono diventati sempre più presenti, non solo in città ma anche fuori dai centri urbani.

Assicurazione obbligatoria per i monopattini elettrici: come funziona

Al giorno d’oggi tutti i possessori di un’automobile devono stipulare obbligatoriamente anche una polizza Rc: si tratta dell’assicurazione relativa alla Responsabilità civile che risarcisce i danni agli altri in caso di incidente. I proprietari di monopattini, invece, fino a oggi non avevano quest’obbligo: senza assicurazione, in caso di sinistro provocato dai monopattini sarebbe il conducente a indennizzare la vittima di tasca propria.

Con l’aumentare della presenza di monopattini su tutto il territorio nazionale, è salito anche il numero di incidenti che li coinvolgono: per questo motivo il Governo ha deciso di correre ai ripari e regolamentare l’utilizzo di questi mezzi di trasporto, ideando l’introduzione dell’assicurazione obbligatoria nel pacchetto di novità inserite all’interno del testo relativo alla riforma del Codice della Strada.

I costi per la polizza

Le polizze assicurative per i monopattini, così come quelle per le biciclette, al giorno d’oggi sono facoltative: è possibile stipulare, per esempio, una Rc capofamiglia che vale per qualsiasi veicolo non targato. La Rc capofamiglia ha un costo indicativo di 70 euro l’anno con un massimale, l’importo massimo risarcito, di 500.000 euro. Tale polizza copre i danni ai beni altrui e le lesioni a persone.

Qualora dovesse passare la riforma del Codice della Strada, rendendo ufficialmente obbligatoria la Rc per i monopattini, le cose potrebbero cambiare in termini di costi. A quel punto le varie compagnie assicurative sarebbero libere di personalizzare le tariffe in base al tipo di monopattino, all’utilizzo che se ne fa, all’età del guidatore, al numero di conducenti che lo uso e al contesto in cui si viaggia, tutti fattori che vengono presi in considerazione con la classica Rc Auto.

A tal proposito l’Assoutenti, l’Associazione no profit per la tutela dei consumatori, attività di informazione, solidarietà sociale e tutela dei diritti civili, educazione al consumo, ha lanciato un appello mediante il suo presidente Furio Truzzi, il quale auspica che il Governo possa vigilare per evitare che i costi delle assicurazioni dei monopattini diventino troppo costose per gli utenti.

“L’esperienza del passato ce lo insegna, a fronte di un obbligo che comporta costi a carico dei cittadini possono crearsi squilibri di mercato – ha dichiarato il presidente di Assoutenti Furio Truzzi – il rischio è che le compagnie sfruttino il futuro quadro normativo per stangare i proprietari dei monopattini andando a rialzare le tariffe. È bene che l’esecutivo intervenga stabilendo prezzi fissi per le RC monopattini, stroncando sul nascere qualsiasi speculazione”.

Riforma Codice della Strada: le altre novità

Oltre all’assicurazione obbligatoria per i monopattini, la riforma del Codice della Strada prevede diverse novità: una di queste riguarda la doppia patente per le auto potenti, una proposta avanzata da parte di Matteo Salvini. L’idea del Ministro è quella di rendere necessario il conseguimento di una seconda patente per potersi mettere alla guida di auto che superano determinati limiti di potenza, ancora da definire.

Un’altra novità riguarda invece l’introduzione dell’alcolock in Italia: si tratta di un sistema molto simile all’etilometro, lo strumento che misura il tasso alcolemico tramite l’aria espirata dai polmoni, solo che sarebbe collegato direttamente all’accensione della propria auto. Ogni guidatore, prima di salire sulla propria vettura, dovrebbe soffiare dentro l’alcolock: in caso di tasso alcolemico superiore alla norma, il motore dell’auto non si accenderebbe.