Conclave dopo Papa Francesco, chi sono i favoriti da Parolin e Grech a Prevost e Arborelius

Nelle riunioni in vista del Conclave Parolin riscuote sempre molto successo come successore di Papa Francesco, ma circolano anche altri tre nomi

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I nomi dei papabili iniziano a circolare tra i cardinali in vista del Conclave in cui si deciderà chi sarà il successore di Papa Francesco. Pietro Parolin, il segretario di Stato Vaticano, continua a riscuotere consensi ma ci sono altri tre nomi di papabili che salgono nelle preferenze, mentre perdono posizioni e non vengono più citati cardinali come Matteo Zuppi o Luis Antonio Tagle.

Chi sono i quattro favoriti

Come detto, una figura che sembra catalizzare i consensi su di sé è quella del cardinale Pietro Parolin. Ma tra le mura vaticane si parla anche di Mario Grech, voluto da Francesco come segretario generale del Sinodo.

Si sta prendendo la scena pure l’americano Robert Prevost, mentre Anders Arborelius è dal 2022 che ha colpito il collegio dei cardinali.

Parolin

Pietro Parolin

Se in molti sostengono che il Conclave durerà pochi giorni, l’esito delle fumate resta incerto tra chi prega per trovare una strada e scegliere la persona migliore che possa guidare la Chiesa e altri che suggeriscono agli indecisi nomi su chi puntare.

Il favorito Pietro Parolin

Il nome più citato sembra essere sempre quello di Pietro Parolin che, secondo qualche eminenza, avrebbe ricevuto anche l’endorsement di un cardinale arrivato a Roma nei giorni scorsi e ritenuto da più parti espressione del mondo più vicino alla tradizione.

In questo caso, al pacchetto di voti di coloro che seguono la linea di Papa Francesco, si aggiungerebbero anche le preferenze di quei cardinali che vedrebbero nel Segretario di Stato, un argine a una possibile “deriva bergogliana”.

Il porporato veneto ha però già affermato che l’eredità di Papa Francesco “dobbiamo accoglierla e farla diventare vita vissuta, aprendoci alla misericordia di Dio e diventando anche noi misericordiosi gli uni verso gli altri”.

Parolin è una figura che divide e unisce, se da una parte c’è chi lo ritiene “il candidato dei conservatori“, dall’altra c’è chi scommette che, pur non avendo esperienza pastorale in una diocesi e nonostante il carattere schivo e discreto, possa raccogliere benissimo il testimone lasciato da Francesco.

Il favorito Mario Grech

Dal basso sembra arrivare la candidatura di Mario Grech che cardinali, convinti che si debba continuare senza tentennamenti sulla strada della sinodalità aperta da Bergoglio, ritengono possa essere la persona giusta per assicurare una continuazione delle riforme e di quel cammino in ascolto del Popolo di Dio tanto voluto dal Pontefice argentino.

Il porporato maltese, 68 anni, prima di arrivare in Vaticano è stato vescovo sull’isola di Gozo. È anche un esperto di diritto canonico, sensibile alla questione dei migranti e degli abusi nella Chiesa. Può contare certamente sull’appoggio di figure di spicco del collegio cardinalizio che in questi anni si sono spesi in prima linea per la sinodalità.

Il favorito Robert Prevost

Robert Prevost è un agostiniano con un passato da missionario in Perù e il suo nome è sulla bocca di alcuni cardinali, soprattutto sudamericani che nelle ultime ore hanno espresso apprezzamento per il suo profilo e per il lavoro svolto in missione.

Anche lui dal carattere riservato, è stato già vittima di fake news riguardanti la salute, come era accaduto al cardinale Bergoglio durante il conclave del 2013.

Il favorito Anders Arborelius

Anders Arborelius, 75 anni, è il vescovo di Stoccolma, carmelitano scalzo, ex luterano convertitosi al cattolicesimo in giovane età.

Nell’agosto del 2022, durante delle riunioni cardinalizie volute da Papa Francesco, aveva preso la parola, colpendo positivamente l’intero collegio.

Ieri, al Catholic News Service, ha detto che “la caratteristica distintiva del nuovo Papa dovrebbe essere la santità, dobbiamo trovare qualcuno che aiuti il mondo a liberarsi dal peccato, dall’odio, dalla violenza e che promuova riconciliazione e un incontro più profondo. Serve amore, misericordia, attenzione e interesse per le persone; un Papa che voglia incontrare la gente”.

Parolin, Grech, Prevost e Arborelius ANSA