Dichiarato morto a Campobasso in ospedale, ma è vivo e viene dimesso: l'errore per lo scambio di cartelle
Choc in ospedale di Campobasso: avvisano la figlia che il padre è morto, ma lui è vivo ed era stato appena dimesso. Lo scambio delle cartelle cliniche
A Campobasso una donna ha ricevuto la notizia della morte del padre, ricoverato all’ospedale “Cardarelli”, ma l’uomo in realtà era vivo ed era stato addirittura dimesso. L’errore, causato da uno scambio di cartelle cliniche, è stato scoperto quando il padre ha chiamato la figlia al telefono. Nonostante il clamoroso disguido, la famiglia ha deciso di non denunciare l’ospedale.
L’errore incredibile a Campobasso
Una telefonata drammatica che all’improvviso ha gettato nel panico una famiglia di Ripalimosani, vicino Campobasso. Dall’ospedale “Cardarelli” è arrivata la notizia che il loro caro, ricoverato da qualche giorno, era morto a causa di un arresto cardiaco.
Le figlie, sconvolte, si sono precipitate in ospedale, allertando perfino un’agenzia funebre. Ma proprio mentre ricevevano spiegazioni dai medici, il cellulare di una delle due ha squillato, mostrando il nome del padre sul display.
La famiglia vive a Ripalimosani: il 67enne era stato ricoverato al “Cardarelli” di Campobasso
La voce dall’altra parte del telefono era chiara, viva, familiare. L’uomo di 67 anni non solo era ancora in vita, ma era stato addirittura dimesso poche ore prima. E si stava domandando perché nessuno fosse andato a prenderlo.
Cosa è successo in ospedale
Un malinteso incredibile e inizialmente inspiegabile, fino a quando non si è scoperto che alla base c’era stato uno scambio di cartelle cliniche con un altro paziente deceduto.
Nonostante lo choc, i familiari non avrebbero intenzione di presentare denuncia contro la struttura sanitaria, come riporta TgCom.
Il caso incredibile negli Usa
Se il 67enne di Campobasso è “deceduto” e poi “risorto” in virtù di un grosso abbaglio da parte dell’ospedale, ancora più incredibile è la storia di un uomo statunitense del Kentucky, Anthony Tomas Hoover II, letteralmente rinato dopo il decesso.
L’uomo fu dichiarato cerebralmente morto dopo un’overdose e un arresto cardiaco. I medici, ritenendo i suoi organi idonei alla donazione, prepararono l’espianto.
Prima dell’intervento, durante la “passeggiata d’onore”, tradizione riservata ai donatori, Hoover aprì gli occhi e sembrò seguire i presenti con lo sguardo.
I familiari, rassicurati dai medici che si trattava solo di riflessi, non sollevarono obiezioni. Tuttavia, il giorno seguente, in sala operatoria, il paziente si risvegliò, impedendo di fatto il prelievo degli organi.
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