Omicidio Sofia Stefani, nel processo in aula le chat con Giampiero Gualandi con i messaggi di "tensione"
Giampiero Gualandi e Sofia Stefani si sarebbero scambiati circa 17 mila messaggi. I contenuti letti durante il processo per l'omicidio
16861. Quasi diciassettemila. Sono i messaggi intercorsi tra Sofia Stefani e Giampiero Gualandi dal dicembre 2023 fino al 16 maggio 2024, quando presso il comando della polizia locale di Anzola (Bologna) si è consumato l’omicidio della donna. Il corposo scambio tra i due amanti è stato letto in aula dal maresciallo Matteo Filippone nel corso del processo in Corte d’Assise che vede imputato Gualandi. Dalla loro lettura emergerebbero diversi momenti di tensione tra i due, ma anche la volontà dell’imputato di non interrompere la relazione clandestina con la sua collega.
Quasi 17 mila messaggi
Dal dicembre 2023 al 16 maggio 2024 Sofia Stefani e Giampiero Gualandi si sarebbero scambiati circa 17 mila messaggi. 16861, per la precisione. Lo ha rivelato in aula il maresciallo del nucleo investigativo dei carabinieri Matteo Filippone, ascoltato nel corso del processo presso la Corte d’Assise di Bologna che vede Gualandi imputato per l’omicidio di Sofia Stefani.
Come riporta Corriere della Sera Sofia Stefani e Giampiero Gualandi conversarono sia su WhatsApp che su Viber e Signal. Un’intensa corrispondenza virtuale, quindi, che riguardava messaggi di testo, chiamate e videochiamate.
ANSA
Dai messaggi si evince “una ciclica alternanza di quiete e tensione nel loro rapporto”, ha fatto presente Filippone. Ma nello stesso scambio sarebbero ricorrenti le parole “tensione” e “pressione”. Gualandi, ad esempio, più volte avrebbe riportato alla donna di “non farcela più” e di sentirsi “logoro” per quella relazione clandestina.
Ancora, Sofia Stefani non avrebbe nascosto “sensi di colpa” per il loro legame che, inevitabilmente, li teneva lontani dalle rispettive unioni sentimentali. Per questo la 33enne avrebbe manifestato l’intenzione di interrompere quel rapporto. A questa ipotesi si sarebbe opposto Gualandi, anche quando sua moglie aveva scoperto tutto.
Le foto intime e la rabbia in aula
Ancora, sempre il maresciallo Matteo Filippone ha fatto presente che tra i contenuti scambiati tra la 33enne e l’ex comandante vi sarebbero state foto e video espliciti. I loro incontri avvenivano sia nel posto di comando che in un motel, quando non in casa dello stesso Gualandi quando la moglie era assente.
Sarebbe stato lo stesso ex comandante, inoltre, a stabilire i turni al comando più consoni ai loro incontri intimi senza l’occhio indiscreto dei colleghi. Durante l’intervento di Filippone, che ha inoltre dato lettura dei contenuti di alcuni messaggi, l’avvocato della difesa Claudio Benenati si è opposto chiedendo rispetto per “la vittima e i famigliari”.
Alle sue parole ha risposto la procuratrice aggiunta Lucia Russo, che ha commentato dicendo che quei contenuti risulterebbero utili, piuttosto, “per far capire alla Corte che l’imputato non era il povero uomo che voleva restare con la moglie e Stefani la sua molestatrice“.
L’omicidio di Sofia Stefani
I fatti risalgono al 16 maggio 2024. Quella mattina Sofia Stefani si era recata presso l’ufficio di Giampiero Gualandi. Secondo la ricostruzione tra i due sarebbe nata una colluttazione degenerata, poi, con un colpo partito dall’arma dell’ex comandante che infine avrebbe ucciso la 33enne.
Questa, almeno, è la versione di Gualandi. La Procura, invece, sostiene che si sia trattato di omicidio volontario aggravato dal legame affettivo e dai futili motivi.
