Ecco 5 giochi per bambini da fare all’aperto, distanziati.
1) Campana
Un gioco che esiste in molteplici varianti sin dai tempi dell’antica Roma. Per prima cosa, occorre disegnare sull’asfalto, con un gessetto, 10 caselle rettangolari, in verticale: partendo dal basso, 3 singole di seguito, 2 affiancate orizzontalmente, una singola, altre 2 in senso orizzontale, un’altra singola e, infine, in cima a tutte, la casella base. Per giocare servono più giocatori. Il primo dovrà lanciare un sassolino verso le caselle e, partendo dalla casella base, saltellare, con un solo piede, di casella in casella, in andata e in ritorno, senza entrare in quella col sassolino. Giunto in prossimità della casella che lo contiene, dovrà raccoglierlo e procedere. Si perde l’equilibrio o viene calpestata una linea? Il turno passa al giocatore successivo!
2) Regina Reginella
“Regina Reginella, quanti passi devo fare per arrivare al tuo castello, tutto d’oro e tutto bello?”, ecco la filastrocca che i bambini devono cantare mentre giocano alla regina di turno. La “sovrana”, in piedi, davanti a loro, stabilirà per ciascun giocatore quanti e quali passi fare, per avanzare verso il castello: 2 da gatto, 4 da pulce e così via. Chi perde l’equilibrio o sbaglia ritorna al punto di partenza; vince chi per primo raggiunge il castello.
3) Gimkana
Per la gimkana bisogna stabilire un percorso pieno di emozioni: un tronco da aggirare, dei cespugli da attraversare, una staccionata da saltare, una piccola discesa da cui rotolarsi in totale sicurezza e così via. Vince chi per primo raggiunge il traguardo!
4) Un-due-tre-stella
Un bimbo “comanda”, dando le spalle agli altri giocatori, tutti allineati sul via. Chi guida il gioco, dà le spalle solo il tempo di dire “Un-due-tre-stella”, per poi voltarsi di scatto. Nel frattempo, gli altri devono avanzare il più rapidamente possibile, facendosi trovare immobili, nel momento in cui il compagno si volta. Chi viene beccato, torna indietro!
5) Mosca cieca
Prevede che un bambino sia bendato e che tutti gli altri gli corrano attorno, cercando di non farsi toccare. Chi toccato diventa la nuova “mosca cieca”.