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CURIOSITÀ 21 SETTEMBRE 2023

Neuralink di Elon Musk cerca volontari per il chip nel cervello

In un mondo che corre veloce il confine tra reale e virtuale è sempre più labile. Ne sa qualcosa Elon Musk che, in quanto a nuove tecnologie, ha pochi rivali al mondo.

Il visionario magnate sudafricano sta portando avanti una startup chiamata Neuralink che lavora allo sviluppo di interfacce neurali impiantabili, con lo scopo di migliorarci la vita.

Essere umani un po’ meno umani e un po’ più macchine, insomma: in un futuro dove i robot potrebbero provare dei sentimenti, l’uomo sarà in grado di migliorare le sue funzioni neurali, avvicinandosi sempre più alle capacità dell’intelligenza artificiale. Almeno questo è ciò che promette Musk.

Forse è ancora presto per pensare alla simbiosi uomo-macchina, ma non troppo per immaginare un futuro dove saremo connessi all’intelligenza artificiale.

Elon Musk cerca volontari: l’annuncio su X

Neuralink è un’azienda nel campo delle neurotecnologie, l’ennesimo settore dove Elon Musk vuole eccellere. Questa startup dal 2016 sta lavorando ad impianti cerebrali rivoluzionari che renderanno possibile la comunicazione tra mente e intelligenza artificiale. Il primo obiettivo di Musk è la cura delle malattie mentali e legate al sistema nervoso.

Il via libera è arrivato e sul sito aziendale è possibile iscriversi al cosiddetto “registro dei pazienti”, se in possesso di requisiti come maggiore età, residenti negli Stati Uniti e affetti da quadriplegia, paraplegia, perdita della vista, perdita dell’udito, incapacità di parlare e/o grave amputazione agli arti.

Ai pazienti che decideranno di partecipare alla sperimentazione verrà impiantato chirurgicamente un chip. È iniziato martedì 19 settembre 2023 il reclutamento di volontari per il primo studio clinico sull’uomo. La Fda (Food and Drug Administration, l’ente regolatorio statunitense in tema di salute pubblica) aveva espresso la sua preoccupazione sulla sicurezza della procedura e aveva ridotto il numero dei volontari rispetto ai 10 inizialmente previsti. Fino ad ora l’azienda di Musk ha impiantato chip solo nei cervelli di alcune scimmie, rese in grado di “giocare” al computer e digitare lettere sul monitor spostando il cursore con gli occhi.

A cosa serve e come funziona il chip Neuralink

Il dispositivo creato da Musk si avvale dell’interfaccia cervello-computer (BCI) che permette la comunicazione tra attività cerebrale e dispositivi esterni. L’impianto grande quanto una moneta è chiamato N1 e viene alimentato da una batteria wireless. Elabora i segnali neurali che vengono trasmessi ad un’applicazione in grado di decodificarli. In pratica, elabora e trascrive i segnali neurali in dati computerizzati, che diventeranno azioni.

L’impianto registra l’attività neurale attraverso 1024 elettrodi distribuiti su 64 filamenti sarà aggiornabile come un qualunque sistema operativo presente su uno smartphone.

La disponibilità al commercio non arriverà a breve: Neuralink ha comunicato che inizialmente verrà proposta questa soluzione a chi è affetto da patologie cerebrali gravi.

Elon Musk ha più volte ammesso la volontà di creare una simbiosi tra uomo e macchina in grado di migliorare la vita di ognuno di noi.

Al di là della questione etica sempre viva in casi come questi, Musk si conferma un pioniere in un ambito dove lui stesso aveva sollevato critiche, mettendo in guardia sull’intelligenza artificiale, dipingendo scenari di stampo cinematografico, dove macchine sempre più intelligenti potrebbero ribellarsi all’uomo.

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