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CURIOSITÀ 23 LUGLIO 2024

Allarme degli scienziati sui robot viventi: “Servono regole”

L’evoluzione della tecnologia ha portato alla creazione dei cosiddetti robot viventi, sistemi che combinano componenti biologiche e artificiali. Questa innovazione ha aperto nuove possibilità, ma ha anche sollevato serie preoccupazioni etiche e legali. E mentre in Arabia Saudita è stato presentato il primo robot umanoide, gli scienziati di tutto il mondo chiedono un quadro normativo chiaro per governare l’uso e lo sviluppo di queste tecnologie, lanciando un accorato appello per l’adozione di regole etiche rigorose riguardanti i robot viventi. Questo tipo di tecnologia, nota anche come robotica bio-ibrida, sta inesorabilmente avanzando, portando con sé implicazioni etiche, legali e sociali.

L’appello degli scienziati per avere delle regole etiche

Uno degli aspetti che preoccupa gli esperti è la mancanza di regolamentazione specifica per questi sistemi. A differenza di altre aree della ricerca scientifica come le cellule staminali embrionali o l’intelligenza artificiale, la robotica bio-ibrida non ha ancora ricevuto la stessa attenzione normativa. Questo vuoto legislativo potrebbe portare a utilizzi dannosi.

Donato Romano, ricercatore all’Istituto di Biorobotica della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa, ha dichiarato ad Ansa: “Una regolamentazione è indispensabile per un ambito della ricerca nuovo e in espansione come quello della robotica bio-ibrida, a cavallo tra biologia e mondo artificiale. La tecnologia deve essere a supporto dell’uomo e dell’ambiente, non il contrario”.

La comunità scientifica sta insistendo sulla necessità di un dibattito pubblico e di una maggiore consapevolezza delle potenziali conseguenze della robotica bio-ibrida. Gli autori di un recente studio pubblicato sulla rivista dell’Accademia Nazionale delle Scienze degli Stati Uniti (PNAS) hanno identificato tre aree chiave in cui i bio-robot pongono questioni etiche uniche: l’interattività, l’integrabilità e la moralità.

Cos’è un robot vivente: xenobot ibrido tra animale e computer

I robot viventi rappresentano una rivoluzionaria fusione tra biologia e tecnologia: integrano componenti artificiali con cellule e tessuti naturali, creando organismi che possono interagire con l’ambiente in modi mai visti prima. Questo tipo di tecnologia ha il potenziale di trasformare vari settori, dalla medicina all’ambiente e persino quello della sicurezza se pensiamo al cane poliziotto robot, ma porta anche con sé una serie di dilemmi etici.

Gli xenobot sono una forma innovativa di robot viventi creati utilizzando cellule di rana (specie Xenopus laevis), da cui deriva il loro nome. Sono progettati da computer per assumere forme specifiche e svolgere compiti predefiniti. Sono capaci di muoversi autonomamente, ripararsi e cooperare per raggiungere obiettivi come raccogliere rifiuti microscopici.

Esistono anche i “cyborg-insetti“: in alcuni laboratori, i ricercatori hanno impiantato elettrodi nei corpi di insetti per controllarne i movimenti. Questo approccio invasivo solleva preoccupazioni etiche. Alcuni esperti sostengono che la tecnologia dovrebbe essere sviluppata per supportare l’uomo e l’ambiente, piuttosto che dominarli.

I ricercatori stanno esplorando anche come integrare tessuti umani nei robot per creare protesi avanzate che rispondano come parti del corpo naturale. Questo tipo di integrazione potrebbe rivoluzionare la medicina, ma solleva anche domande importanti su cosa significhi essere umano e dove intendiamo tracciare la linea che separa l’organico dall’artificiale.

Gli esperti coinvolti nella ricerca sui robot viventi stanno quindi chiedendo regole rigorose e chiare. La loro speranza è che una regolamentazione possa guidare lo sviluppo in modi che siano a beneficio della società nel suo complesso. L’interazione tra biologia e tecnologia rappresenta sicuramente uno degli aspetti più affascinanti e complessi del nostro tempo e man mano che i robot viventi diventano una realtà sempre più concreta, gli scienziati si aspettano che la società affronti di pari passo queste sfide con una regolamentazione adeguata, per garantire che queste innovazioni portino a un futuro migliore per tutti.

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