Il letargo è uno dei più grandi misteri della natura: gli studiosi non sono ancora riusciti a spiegarlo del tutto, ma sarebbe utile scoprirne i meccanismi per riprodurli in medicina o per permettere agli astronauti di fare lunghissimi viaggi interstellari. Ma perché alcuni animali entrano in questo stato di “animazione sospesa”? Questa strategia di sopravvivenza non è uguale per tutti, ma permette di superare lunghi periodi di clima ostile e scarsità di cibo. Nel periodo invernale, alcuni mammiferi rallentano molto il battito cardiaco e il metabolismo, così la loro temperatura corporea scende di più di 20 gradi: in questa “ibernazione profonda”, l’animale non mangia e non svolge nessuna attività finchè non torna la primavera. Altre specie si addormentano profondamente, senza variazioni delle funzioni vitali e possono anche svegliarsi ogni tanto per attingere alle scorte di cibo accumulate vicino alle tane. Il letargo non è legato solo al freddo, ma anche a condizioni di caldo estremo o siccità: in questo caso, si chiama “estivazione”. Ci sono anche anfibi, rettili, uccelli, pesci e insetti che vanno in ibernazione, ma sono più rari dei mammiferi. Il record di letargo più lungo è del ghiro, che può ronfare anche per 11 mesi di fila! Oggi hai imparato perché alcuni mammiferi cadono in letargo!