Oltre agli incentivi, le politiche di promozione delle auto elettriche hanno messo sul tavolo anche diversi privilegi concessi alle auto a zero emissioni, privilegi che cominciano tuttavia a essere oggetto di riconsiderazioni. In Norvegia, in particolare, pare si stia pensando di ridurli o addirittura di abolirli, considerando le parole del ministro dei trasporti. Vediamo cosa sta succedendo in uno dei Paesi col più alto numero di veicoli elettrici circolanti.
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Il commento del ministro
Non c’è ancora nulla di ufficiale, ma inizia a circolare nel governo norvegese l’idea di un passo indietro per quanto concerne la strategia relativa alla politica di transizione elettrica del settore automobilistico. In un Paese che è fra quelli in cui la mobilità elettrica ha attecchito maggiormente, non dovrebbe poi sorprendere molto un cambio di rotta del genere. D’altronde sembrerebbe che di incentivi, di privilegi, se ne potrebbe fare quasi a meno ormai, ora che il settore elettrico del mercato norvegese delle auto è in crescita del 28,9% rispetto allo scorso anno. Guardando al mercato delle auto complessivo (sia termiche che non) le immatricolazioni sono in negativo con un meno 15%, ma il dato che più risalta è quel 74,1% di nuove immatricolazioni dello scorso aprile che, di fatto, riguarda le sole auto elettriche.
Questi numeri sono utili per inquadrare quella che è una situazione molto particolare, una situazione in cui non dovrebbero poi sorprendere più di tanto le parole del ministro dei trasporti norvegese Jon-Ivar Nygård che ha espresso nei giorni scorsi il suo disappunto riguardo a un nodo cruciale. Pur dichiarandosi soddisfatto dell’adozione capillare delle auto elettriche da parte dei norvegesi, ha colto l’occasione per criticare l’eccessivo utilizzo delle automobili nelle aree urbane, già oppresse dal traffico. Piuttosto sarebbe preferibile che le persone vadano in bicicletta, utilizzino i mezzi pubblici o camminino, laddove possibile, evitando in tal modo di intasare ulteriormente le città già zeppe di automobili.
Stop a incentivi e privilegi per le auto elettriche?
Dichiarazioni molto velate, dunque, ma che fanno riflettere sulla possibilità di eventuali cambi di rotta da parte del governo norvegese. Oggi come oggi, per chi acquista e possiede un’auto elettrica vi sono privilegi che riguardano le tasse (in particolare niente IVA al 24% per gli acquirenti), i pedaggi, le tariffe di parcheggio ridotte o, in alcune città, addirittura azzerate. Da tutto ciò ne consegue una mancanza di fondi per gli investimenti, dovuto all’ampia adozione delle auto a zero emissioni da parte dei cittadini norvegesi. E di qui non pare più assurdo un passo che potrebbe ridurre o addirittura eliminare i privilegi e gli incentivi per le auto elettriche, un po’ come già accaduto per i sussidi destinati alle auto ibride, già scaduti da un pezzo.
Dall’altra parte chi alza la voce sono le associazioni dei produttori di auto elettriche, che non tardano a respingere questo scenario. Oltre a evidenziare l’utilità degli incentivi per supportare la transizione elettrica, sottolineano soprattutto come in Norvegia le vetture con motori termici rappresentino ancora più dell’80% del parco dei veicoli circolanti. Comunque, al momento non sono trapelate maggiori informazioni a tal riguardo, ma uno scenario di questo tipo, per tutti i motivi succitati, pare ormai verosimile e, di fatto, anche comprensibile in un Paese che si appresta a vendere solo auto elettriche.