La restituzione di un’auto a noleggio a lungo termine non è mai un’operazione banale né priva di conseguenze economiche. Quando termina il contratto, la vettura deve essere restituita alla società di noleggio in condizioni coerenti con quelle inizialmente pattuite, sia in termini di chilometraggio sia di stato d’uso.
L’ispezione finale, effettuata da un perito incaricato dalla società di noleggio auto, è il momento in cui può emergere un’eventuale discrepanza tra ciò che era previsto e quanto è riscontrabile sulla carrozzeria, sugli interni, sulle gomme, sul motore.
Quando il cliente non è presente o affida il veicolo a un delegato, l’ispettore può redigere il verbale da solo. Se emergono ulteriori difetti in seguito, la società può inviare una nota integrativa o fattura.
Indice
L’importanza delle condizioni contrattuali
Ogni contratto di noleggio prevede condizioni sul chilometraggio massimo consentito e sull’usura tollerata. Il superamento di questi limiti, anche solo in parte, significa quasi sempre incorrere in addebiti extra, spesso a chilometro o sulla base di tabelle danni ufficiali condivise dal noleggiatore.
Da qui l’importanza di leggere con attenzione tutte le clausole, fin dalla firma iniziale, e conservarne copia per poterle consultare in fase di riconsegna. Nessun dettaglio va sottovalutato perché anche una piccola dimenticanza o una scheda accessoria mancante si trasformano in costi imprevisti.
La distinzione tra usura normale e danno addebitabile è più sottile di quanto si pensi. Piccoli graffi su paraurti o lievi scolorimenti sul volante sono accettati purché compatibili con gli anni e i chilometri percorsi. Una spaccatura sul cruscotto, una gomma usurata oltre il limite legale o una scheggiatura profonda sul parabrezza possono invece rientrare tra gli interventi a carico del cliente.
Le società di noleggio si basano su una tabella dei danni ben codificata che distingue i danni tollerabili da quelli che generano costi di ripristino immediati. In questi casi la somma viene addebitata o trattenuta dalla carta di credito se previsto da contratto.
Per dare un riferimento, i graffi superficiali inferiori a 1,5 cm o le scheggiature inferiori a 3 mm rientrano nella definizione di normale usura purché non superino certi limiti quantitativi per elemento della carrozzeria. Anche se separatamente considerati usura, più danni di piccola entità allo stesso elemento (ad esempio tre graffi inferiori a 1,5 cm) possono infatti cumulare responsabilità e diventare motivo di addebito.
In fase di restituzione l’ispezione del veicolo viene eseguita da personale formato, che verifica ogni elemento accessorio, lo stato estetico e la funzionalità tecnica.
Il chilometraggio finale, soglie tollerate e sanzioni progressive
Oltre allo stato fisico dell’auto è il chilometraggio una delle principali fonti di penali. Ogni contratto stabilisce un limite massimo di percorrenza annua o complessiva. Se il cliente ha ecceduto questo tetto, anche di poche migliaia di chilometri, scatta un costo al chilometro extra che varia in genere da 0,05 a 0,20 euro in base al tipo di veicolo.
In alcuni contratti è prevista una soglia di tolleranza, spesso pari al 10-15%, ma non sempre è applicata in automatico. Dopodiché se il chilometraggio registrato in fase di ritiro non coincide con quello reale bisogna dimostrare eventuali errori documentali per evitare contestazioni.
Il verbale di restituzione
Al termine dell’ispezione viene redatto un verbale di restituzione, in cui sono annotati data, luogo, chilometraggio e stato generale del veicolo, con eventuali osservazioni e fotografie dei danni rilevati. Questo documento ha valore legale e va sempre firmato con cautela.
È consigliabile chiedere copia immediata e, se si hanno dubbi o contestazioni, farle annotare prima della firma. Una volta firmato senza osservazioni, il verbale non è più modificabile ed è l’unico riferimento in caso di controversie.
Nella fase di restituzione dell’auto, il perito verifica anche la presenza di tutti gli accessori forniti alla consegna iniziale. Parliamo di elementi come le doppie chiavi, i manuali d’uso, i kit di sicurezza, i triangoli, i bulloni antifurto, le card per il carburante o i telecomandi di apertura. L’assenza di uno solo di questi elementi può generare addebiti fino a diverse centinaia di euro, a seconda del valore del ricambio e della difficoltà di recupero.
Per evitare contestazioni è buona norma effettuare una verifica preventiva dell’auto nei giorni precedenti la restituzione. Si consiglia di controllare carrozzeria, fari, pneumatici, freni, tappezzeria, vetri e dotazioni accessorie, documentando il tutto con fotografie datate. Questa attività precauzionale permette, in caso di rilievi successivi, di avere una base probatoria per impugnare eventuali addebiti ritenuti ingiustificati o sproporzionati. Alcune società di noleggio offrono anche un pre-check gratuito, utile per evitare sorprese.
Danni rilevati dopo la restituzione e pulizia del veicolo
Non sempre il cliente assiste di persona alla restituzione in quanto affida l’auto a un delegato o la lascia in parcheggio, come previsto da alcuni contratti. In questi casi il controllo viene effettuato in differita e i danni possono essere comunicati anche diversi giorni dopo. Il cliente riceve un riepilogo via mail accompagnato da fotografie. Se non ha firmato alcun verbale contestuale, può presentare ricorso per iscritto, ma deve dimostrare che il danno non era presente alla riconsegna o era frutto di una valutazione errata.
In questo contesto un aspetto trascurato è quello legato alla pulizia interna ed esterna dell’auto. Se il veicolo viene restituito sporco, con residui alimentari o macchie visibili sui sedili, il noleggiatore può addebitare costi per il lavaggio professionale o il ripristino degli interni. Anche la carrozzeria deve essere sufficientemente pulita da permettere una corretta ispezione visiva: in caso contrario, il verbale può riportare la nota “auto sporca, verifica danni rinviata” e il cliente non potrà opporsi a eventuali rilievi successivi.
Penali per restituzione anticipata o ritardata
Il noleggio a lungo termine può essere risolto in anticipo ma quasi sempre comporta penalità contrattuali. Chi restituisce l’auto prima della scadenza può trovarsi a pagare un importo pari a una parte delle rate residue. Al contrario, chi ritarda la riconsegna oltre il termine concordato può ricevere penali per ogni giorno di uso extra, calcolate su base mensile frazionata. L’assenza di un preavviso o di una proroga concordata aggrava la situazione.
In particolare la rescissione del contratto prima della scadenza comporta il pagamento di penali, che variano da 10% del prezzo di listino (se prima dell’immatricolazione) fino a 3 o 6 mensilità in base all’anticipo temporale rispetto alla fine naturale del contratto.