In un contratto di noleggio a lungo termine, il chilometraggio concordato è un parametro che contribuisce a stabilire il canone mensile ovvero la sostenibilità economica dell’accordo. Nella maggior parte dei casi, i pacchetti standard prevedono una percorrenza compresa tra 10 000 e 15.000 chilometri all’anno, benché siano disponibili versioni più flessibili per attività professionali o flotte aziendali.
Per fare un confronto, nel leasing auto la penale per chilometraggio non previsto è meno frequente, perché il chilometraggio ha incidenza minore sul valore residuo del veicolo. Il noleggio prevede invece una maggiore attenzione alla percorrenza annua, rendendolo più adatto a stime precise e pianificate.
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Cosa avviene quando si supera la soglia prevista
Nel momento in cui il contachilometri segnala valori superiori a quelli pattuiti, scattano in automatico penali contrattuali. I costi sono calcolati alla restituzione del veicolo, rapportando i chilometri percorsi con quelli inclusi nel contratto.
Dal punto di vista pratico, al momento della restituzione, le società effettuano un rilevamento del chilometraggio e lo confrontano con il valore iniziale. Qualunque scarto, positivo o negativo, viene registrato e addebitato o rimborsato in base alle clausole contrattuali.
Più esattamente al momento della restituzione un perito incaricato verifica lo stato generale dell’auto, tra cui la coerenza tra il numero di chilometri indicati e lo stato di usura. Se viene riscontrata una discrepanza può essere richiesta una rettifica sul conto finale o una penale a integrazione dell’eventuale chilometraggio extra.
Le tariffe per i chilometri extra variano in base alla società di noleggio. Provando a ricordarli, cambiano da 0,05 fino a 0,25 euro per chilometro in funzione del modello dell’auto e delle politiche del noleggiatore. In casi estremi, come superamenti oltre il 15%, la tariffa può raddoppiare. Facendo un esempio concreto, superare di 15.000 chilometri lo standard di 100.000 potrebbe generare una penale di oltre 3.800 chilometri su un veicolo premium.
Per evitare sorprese alcune società di noleggio concedono la possibilità di modificare il chilometraggio in corso d’opera attraverso l’acquisto di pacchetti aggiuntivi o l’aumento della soglia esistente. Alcuni contratti sono dotati di alert telematici per prevenire problemi con aggiornamenti in tempo reale.
L’illusione del chilometraggio illimitato
Il chilometraggio illimitato per i contratti di lungo termine non è una norma generalizzata, ma è possibile configurarlo tramite offerte legate a formule flessibili come quelle unlimited o long run. Queste opzioni sono disponibili sia per veicoli nuovi sia per usati, ma comportano un canone più elevato, giustificato dalla totale libertà di percorrenza.
Le offerte con chilometraggio illimitato permettono una mobilità senza pensieri, ma richiedono di valutare che il maggior canone mensile corrisponde alla copertura dei costi aggiuntivi legati a un uso intenso e all’usura potenziale del veicolo.
Qualche contratto prevede un meccanismo simmetrico di rimborso parziale per chi non supera la soglia concordata. In buona sostanza si tratta di un incentivo all’uso attento e ala parsimonia. Anche se questa opzione è meno diffusa, è presente nelle proposte orientate alla customer satisfaction.
L’usura del veicolo e il suo impatto sul valore residuo
Superare il chilometraggio annuale previsto accelera l’usura meccanica del veicolo e anticipa l’intervento su componenti come freni, pneumatici e frizione. Di conseguenza al termine del periodo di noleggio, l’auto presenta un valore residuo inferiore a quello stimato con possibili richieste di adeguamento economico da parte della società di noleggio.
Il superamento dei limiti di chilometraggio non compromette quindi solo l’aspetto economico, ma impatta sul deprezzamento del bene, sulla manutenzione programmata e sulla gestione fiscale, in particolare per realtà business in cui il canone influenza il bilancio operativo annuale.
Ecco allora che nelle flotte aziendali il fleet management ricopre un ruolo centrale nel monitoraggio chilometrico. Attraverso la telematica, i manager possono anticipare i superamenti e chiedere adeguamenti contrattuali o intervenire sull’utilizzo, evitando penalità inutili.
Durante la trattativa per la stipula di un contratto a lungo termine, è possibile negoziare soglie più ampie o variabili a seconda del profilo dell’azienda o del driver. Alcune società di noleggio prevedono clausole elastiche che permettono di rivedere le condizioni ogni 12 mesi così da adattarle a eventuali cambiamenti di missione o riorganizzazioni aziendali. In questi casi, una parte delle penali può essere convertita in credito per il rinnovo del contratto successivo, in ottica di fidelizzazione del cliente.
Per facilitare il controllo dei chilometri alcune società di noleggio offrono ai clienti professionali dashboard digitali e app mobili per raccogliere i dati in tempo reale. Questi strumenti mostrano lo stato del contratto e il residuo chilometrico disponibile, ma offrono anche analisi predittive utili per il fleet manager. L’obiettivo è stimare con anticipo sforamenti o sottoutilizzi e richiedere un aggiornamento delle condizioni contrattuali. In pratica permettono di decidere con anticipo se aumentare la soglia o ridurre l’uso del veicolo.
Effetto stagionale e differenze tra utilizzi privati e business
Il consumo chilometrico non è costante durante l’anno e può variare in base alla stagionalità. Le percorrenze tendono a salire nei mesi estivi o durante periodi di intensa attività commerciale, come fine trimestre o campagne promozionali. Allo stesso tempo l’uso dell’auto presa con la formula del noleggio a lungo termine per finalità private rispetto a esigenze business genera pattern differenti da monitorare e interpretare. Alcune società di noleggio, soprattutto per i clienti corporate, propongono report trimestrali per tenere traccia di queste oscillazioni e suggerire eventuali modifiche contrattuali-
D’altronde con l’integrazione di sistemi di bordo intelligenti e algoritmi di apprendimento automatico, molte vetture sono oggi in grado di prevedere il superamento della soglia chilometrica sulla base delle abitudini di guida. Alcuni dispositivi calcolano, già a metà contratto, la proiezione dei chilometri a fine noleggio, e forniscono un alert utile sia al driver sia al fleet manager.
Come non farsi sorprendere
La soluzione più sensata è scegliere una soglia di chilometraggio realistica, basata su una stima consapevole della propria mobilità. Vale la pena, tra le opzioni, considerare formule con chilometraggio personalizzabile o con telelettura attiva così da prevenire penali e ottimizzare la spesa.
Un automobilista può evitare penali distribuendo meglio la percorrenza nei periodi del noleggio, anziché concentrarla all’inizio o alla fine dell’anno. Questo tipo di pianificazione strategica, suggerita dalle società di noleggio, aiuta a rispettare le soglie senza compromettere la fruibilità quotidiana del veicolo.