Oliver Bearman: il pilota Ferrari fu bocciato all’esame della patente

Il giovane e talentuoso pilota di Maranello fu bocciato all'esame pratico per la patente di guida, dall'Inghilterra il racconto dei fatti di quell'episodio

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Matteo Mattei

Esperto di motorsport e automotive

Classe 1982, a Favalanciata cresce con pane e Max Biaggi. Ha collaborato con varie testate online spaziando tra Esports e motori. Il mio motto: ''Per aspera ad astra''.

Nonostante le ottime prestazioni nell’ultimo GP d’Arabia, c’è un Oliver Bearman che non ti aspetti. Nelle scorse settimane i tabloid inglesi hanno rivelato non pochi particolari della sua vita privata. Tra questi, è emerso che il talentuoso pilota della Scuderia Ferrari è stato bocciato all’esame della patente di guida. Secondo quanto riportato dal suo istruttore, la bocciatura al primo esame è stata causata da un errore d’imprecisione a un semaforo.

L’aneddoto

Il giovane britannico Oliver Bearman ha superato l’esame di guida a maggio del 2023 ma non con poca fatica. A rivelare l’aneddoto il tabloid “The Sun” che ha condiviso nei giorni scorsi, le parole di David Currey, istruttore che lo ha aiutato a superare la prova. Un problema al semaforo sulle strade dell’Essex fu la causa della bocciatura al primo tentativo nell’ottobre 2022. Una storia da film comunque a lieto fine. Nello specifico, il colmo per un pilota di F1 degno della più bella storia da raccontare. Nonostante tutto, un incidente di percorso che non ha precluso una carriera, anzi è stata la dimostrazione concreta che nulla può limitare, se si vuole, la volontà di diventare un campione.

Sono molti i giovani piloti automobilistici che iniziano la loro carriera nelle corse ancora prima di ottenere la patente di guida per le strade pubbliche. Spesso, la loro esperienza di guida è limitata alle piste e alle competizioni automobilistiche regolamentate. Il problema per molti sorge al momento del conseguimento, o meglio all’esame pratico, quello di guida. Se la teoria potrebbe non essere un ostacolo, è da temere quando le abilità in pista non si traducono automaticamente in una manovre di parcheggio nel traffico o nella gestione delle precedenze all’imbocco di un incrocio o rotatoria stradale che sia.

Altri casi illustri

Oliver Bearman non è stato il solo ad avere avuto più di qualche semplice problema con l’ottenimento della patente. Anche un altro illustre pilota come George Russell vanta un difficile rapporto con il primo esame di guida. Il talento della Mercedes aveva infatti fallito l’esame a 17 anni, proprio al momento pratico di ottenere la licenza. Suo padre raccontava tramite le colonne di “The Times” che alla base dell’errore c’èra un approccio troppo superbo all’evento, data la carriera nel motorsport già in piena fase di evoluzione, Russel si presentò all’appuntamento troppo sicuro di sé.

Lo stesso Max Verstappen ebbe problemi sulle precedenze durante l’esame decisivo all’ottenimento della patente di guida. Per non parlare dell’altro ferrarista Charles Leclerc, sempre alle prese con il temuto traffico e la viabilità del Principato di Monaco. Negli ultimi due casi però il documento tanto atteso arrivò subito al primo tentativo.

Licenza F1

Forse non tutti sanno che attualmente per prendere parte a una gara del Mondiale di F1 si deve essere in possesso di determinati requisiti. Primo su tutti quello del compimento della maggiore età, condizione entrata in vigore da non molto per evitare che si potesse scendere in pista, come accaduto in passato, già a 17 anni. A seguire, l’ottenimento di una licenza di gara internazionale di grado A, avere una patente di guida valida nella propria nazione e il superamento di un test teorico della FIA per la conoscenza dei codici e dei regolamenti sportivi della Formula 1.

A questi requisiti appena menzionati, si aggiungono anche due ulteriori parametri legati alle performance in pista. Nello specifico occorre aver completato almeno l’80% di due stagioni di uno dei campionati monoposto come la F2 o F3 e simili. Inoltre è richiesto il raggiungimento di almeno 40 punti nelle ultime tre stagioni sempre nei campionati indicati dalla Federazione.

GP d’Australia

Patente di guida o no, con molta probabilità rivedremo ancora una volta in pista la nuova stella del motorsport e della F1. Carlos Sainz infatti potrebbe non essere ancora in grado di gareggiare nel prossimo GP d’Australia. Lo spagnolo è ancora in fase di recupero post intervento chirurgico per appendicite che lo aveva fermato durante le qualifiche in Arabia Saudita. Il suo recupero sembrerebbe essere più lungo di quanto previsto inizialmente.

I più maligni ipotizzano che a influire sulla decisione per il prossimo weekend, pesano la condizione di Sainz da separato in casa seguita dall’exploit di Oliver Bearman. Tutti fattori che potrebbero aver convinto la Scuderia Ferrari a lasciare a riposo ancora per qualche giorno il pilota spagnolo e a riproporre in pista il giovane talento britannico. Un’occasione in più utile a confermare quanto di buono visto in pista fin qui.

Nel frattempo, mentre si aspetta una decisione ufficiale sul pilota Ferrari, la Formula 1 tornerà in pista venerdì 22 marzo per le prove libere del Gran Premio di Australia, all’Albert Park di Melbourne, teatro della terza gara della stagione. Si riparte da una Red Bull che fin qui ha dimostrato di essere ancora irragiungibile a livello di prestazioni. Caccia aperta alla pole per sperare di competere in gara, finalmente di domenica e alla luce del sole, da una posizione migliore.