Un fine settimana complicato: quattro parole che riassumono la condizione della Ferrari nell’affrontare la pista texana. Un tracciato che richiede diversi compromessi, punto debole della Rossa. Si punta comunque al podio, o perlomeno questo sembra essere l’obiettivo più ottimistico. La prima e unica sessione di prove libere ha mostrato una SF-25 incerta: è davvero complicato capire quale livello potrà raggiungere in qualifica.
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Ferrari studia nei dettagli il setup della SF-25
Sessanta minuti di prove libere. Una sola ora a disposizione per capire la monoposto: l’aspetto di base dell’auto studiato al simulatore sarà pertanto cruciale. Le due Rosse scendono in pista senza perdere tempo, montando entrambe le Pirelli a banda bianca. Sono 29 i gradi ambientali, 40 quelli dell’asfalto. Il primo assaggio è piuttosto blando, tenendo conto che il piano di riferimento è poco gommato.
Si effettuano subito dei test relativi alla resistenza all’avanzamento, tenendo chiusa l’ala posteriore per raccogliere dati sull’efficienza aerodinamica. Sebbene il ritmo sia piuttosto blando, si nota subito una certa tendenza al sottosterzo, sia nel T1 che nelle curve più lente. Di fatti Charles chiede subito un ritocco all’ala anteriore per avere più carico sull’asse anteriore della sua vettura.
Al contrario, Lewis resta in pista sommando un’altra tornata. L’inglese sembra più a suo agio con l’auto in questo primo scorcio. Nel mentre, il monegasco torna in pista e prepara il suo secondo giro lanciato. Va detto che, sebbene la pista sia molto larga, il traffico non manca. Per il britannico, che si trova in un passaggio di cool down, arrivano dei consigli su come gestire il rilascio del freno nel secondo settore.
Leclerc inizia a fare sul serio e la SF-25 è un po’ scomposta. Pare che il posteriore non riesca a seguire bene le traiettorie dell’avantreno nel complesso di curve del T1. La carenza di rotazione si palesa nuovamente, ma potrebbero pure essere le coperture non ancora nel loro range ottimale. Le curve 8, 9, 12 e 15 sono i punti dove la numero 16 deve fare meglio, secondo il suo ingegnere di pista.
Lewis in palla, ma il suo tempo arriva con mappatura motore più alta
L’ex Mercedes conferma di essere abbastanza in palla: pare che sia piuttosto in fiducia e riesca a gestire meglio il retrotreno della Rossa. Per il sette volte campione del mondo va gestita meglio curva 19, dove la numero 44 entra troppo forte, sacrificando la fase d’uscita. Ancora una volta Charles non trova chimica con la sua vettura ed è costretto ad alzare il piede. Rallenta e si rilancia poco dopo.
Un primo run non facile da commentare: la pista è in rapida evoluzione e l’importanza di centrare la temperatura dei compound è cruciale per il grip. Si parla infatti della velocità all’apice e della trazione via radio. Charles prende confidenza, finalmente, e si mette sui tempi del compagno. Bozzi si apre in radio e consiglia una mappatura per i freni utile a gestire l’asse posteriore.
Inoltre, Bozzi commenta un errore nel software di gestione che però viene corretto azzerando il parametro. Hamilton continua a spingere e centra il miglior tempo momentaneo. Un bel miglioramento, ottenuto però con una mappatura motore un po’ più spinta. Charles invece abortisce ancora, avendo qualche problemino di troppo con le gomme. Poco dopo arriva una bandiera rossa per un problema incurva 19: tutti ai box.
Con più benzina la rossa è meno scorbutica
Per il secondo stint si mantiene la mescola Hard, un treno nuovo per entrambi. Continua pertanto lo studio sulla messa a punto, dopo un piccolo ritocco alle rigidezze dell’anteriore. Per Charles si denota instabilità alla fine dello snake: parliamo delle curve 7, 8 e 9, dove il retrotreno della Rossa tende a scappare in accelerazione. Il monegasco sta cercando di capire il limite dell’auto, fatto piuttosto chiaro.
Per contro, Lewis pare più concentrato a ottimizzare l’handling in ogni curva. Uno studio mirato per capire dove tirar giù tempo prezioso. Arriva ancora una riga infinita di suggerimenti sul differenziale a centro curva, così come per la frenata. Pochi minuti più tardi il programma prosegue con la simulazione passo gara, con alto quantitativo di carburante a bordo.
Controllando il passo, e realizzando una stima per quello che è possibile, non conoscendo i carichi di carburante, i tempi della Ferrari non sono male. Norris è più rapido, ma l’altra McLaren gira bene o male sugli stessi tempi, mentre la Mercedes di George Russell in media è più lenta di un paio di decimi. Le prove high fuel durano circa cinque passaggi, per poi tornare ai box e preparare l’ultima fase della sessione.
Problema al cambio per Charles
Per l’ultimo run si passerà presumibilmente all’utilizzo di coperture più performanti, con l’intento di testare le SF-25 avendo un grado di aderenza superiore. Un piccolo cambio su entrambe le vetture per il carico installato all’avantreno e si torna in pista. Le auto modenesi abbandonano la pit lane con un set di pneumatici cerchiati di giallo, quindi si prevede che le Medium possano essere utilizzate in Q3? Vedremo.
Per Charles c’è un problema, però: il cambio si inceppa e il monegasco è costretto a tornare ai box. Nel mentre, Lewis effettua il suo tentativo. Il crono non è male ma non convince troppo. Si passa pertanto a un doppio giro di cool down per poi spignere ancora. Quando mancano cinque minuti al termine della sessione, Charles scende dalla vettura: il danno alla trasmissione, per il momento, non è risolvibile dai meccanici.
Hamilton chiede se la Medium sia la copertura corretta, considerando che quasi tutti usano la Soft. Il muretto fa sapere che sono contenti di questa scelta. Ma quando si rilancia non migliora. Resta da capire questa mossa del team, che potrebbe semplicemente aver risparmiato un set di Soft. Per il resto abbiamo visto la solita Rossa, che fatica a centrare i compromessi, con un bilanciamento senza dubbio rivedibile.
GP Austin, classifica Fp1:
- Lando Norris (McLaren)
- Nico Hulkenberg (Sauber)
- Oscar Piastri (McLaren)
- Fernando Alosno (Aston Martin)
- Max Verstappen (Red Bull)
- Alexander Albon (Williams)
- George Russell (Mercedes)
- Lewis Hamilton (Ferrari)
- Isack Hadjar (Racing Bulls)
- Oliver Bearman (Haas)