Il venerdì della Ferrari è stato parecchio positivo. Una reazione importante nelle FP2, dopo che nella prima sessione l’utilizzo degli pneumatici non aveva offerto il giusto rendimento. Vasseur predica calma e massima concentrazione, ricordando che il potenziale della McLaren è rimasto inespresso. Oggi, ultima sessione prima della qualifica, scopriremo se la Rossa avrà un ruolo importante nella lotta al vertice nel fine settimana dell’Azerbaijan.
Indice
Ferrari trova grip malgrado la pista sporca
Le due vetture italiane abbandonano la pitlane dopo 16 minuti dall’inizio della sessione. Lo fanno entrambe con gli pneumatici Soft. Sarà interessante capire il livello di aderenza che mostrerà la Rossa, tenendo presente che la pista non è più gommata e risulta sporca. In radio, gli ingegneri predicano attenzione, suggerendo che il tracciato è circa 5 secondi più lento rispetto alle prove libere 2 di ieri.
Come previsto, l’aderenza è tutto tranne che ottimale. Lewis cerca di non spingere troppo, ma si notano diverse correzioni nel T2, senza contare l’errore in curva 16 dove perde la vettura. L’inglese si apre subito in radio sostenendo che il grip è terribile. Anche il monegasco soffre degli stessi problemi, nel suo caso soprattutto quando applica il gas nelle fasi di uscita dalle curve più lente.
Viene chiesto un possibile ritocco al carico all’avantreno: Lewis sceglie 2 click, mentre Charles preferisce prendere una decisione dopo un altro giro. Tornata in cui cerca di essere più aggressivo per capire il limite dell’auto in queste condizioni. Da segnalare che Hamilton, tornando ai box, perde nuovamente la vettura nel T2 arrivando lungo. Al contrario, l’altro ferrarista completa il passaggio ma anche lui commette una sbavatura alla 16.
Parliamo di un eccesso di rotazione che lo ritarda in accelerazione e gli fa perdere tempo prezioso. Senza dubbio il grip è migliore, tanto che l’ex Alfa Romeo si avvicina maggiormente ai muretti. Va detto che nell’errore alla 16 conta parecchio anche il vento, che di improvviso ha spostato l’auto a centro curva. Anche l’inglese chiude il giro e si mette davanti a Charles, con le due Ferrari che comandano la classifica dei tempi, per ora.
Si procede ora con un passaggio in pitlane con tanto di prova di partenza. I due ingegneri di pista dei ferraristi sono piuttosto attivi sui canali comunicativi delle vetture, fornendo una serie di suggerimenti sui manettini per ottimizzare l’handling. Un doppio cool down lap e si riparte per un altro tentativo. Lewis trova del traffico nel T2 che lo danneggia, mentre alla 16 gli parte il retrotreno in trazione.
Pur abortendo, realizza un passaggio in pitlane e torna in pista dopo una start practice. Anche l’altro ferrarista non è preciso, con un atteggiamento piuttosto nervoso sommato a diverse microcorrezioni al volante. Ciò nonostante migliora la prestazione nel T3, dove in precedenza aveva sbagliato. Tuttavia resta da capire curva 1 per il monegasco, non ancora interpretata nel modo corretto. Finisce così il primo run.
Problema di affidabilità sulla numero 16
Una brevissima pausa per Leclerc che torna in pista, mentre Lewis preferisce prendersi qualche minuto. Charles pare soffrire problemi critici di affidabilità, per questo gli chiedono di ritardare la scalata in curva 2. Il monegasco chiede il livello del problema, che Bozzi definisce piuttosto alto. Il giro non era buono e lo stesso ferrarista lo definisce “merdoso” in radio mentre torna ai box.
Lewis non ha problemi e si lancia, potendo sfruttare al massimo la sua SF-25. Lo fa piuttosto bene, raggiungendo praticamente il tempo del compagno. Dopo di che pure lui prende la via della pitlane. Resta da capire che tipo di problema stia soffrendo Charles. Pare possa essere qualcosa legato alla trasmissione/power unit, anche se il ferrarista ha chiesto di controllare la sospensione anteriore sinistra.
Ferrari mostra rendimento inespresso
Nel terzo run ancora Pirelli cerchiate di rosso, quarta volta nuove di pacca. Solito warm-up e poi via in flat-out. Va detto che per ora le Rosse continuano a perdere troppo nel primo settore, mentre nel T2 era prevedibile pagassero un gap sulla McLaren. I giri non sono eccezionali: troppo sovrasterzo che dà fastidio in uscita dalle curve e costringe a correzioni continue. Charles sta pagando troppo rendimento nel T1, idem Lewis.
Pare che le gomme non siano nella giusta finestra di temperature, inoltre il vento e il traffico hanno disturbato parecchio le due SF-25. Poco dopo Lewis riesce a chiudere un buon tentativo al terzo passaggio, quando ormai l’extra grip della Soft non era più al top: due decimi e mezzo dalla prestazione di Norris. Leclerc non ha ancora preso un giro pulito e ci sta provando prima che la sessione termini.
Purtroppo il ferrarista non ci riesce per un altro lungo nel T2. Una Ferrari che mostra un buon potenziale ma troppo pasticciona. Serve ancora affinare il setup e soprattutto trovare la maniera per utilizzare al meglio le mescole, elemento che in quest’ultima sessione prima delle qualifiche non è stato centrato. Per lottare al vertice ad armi pari serve un ulteriore step.
GP Baku, classifica Fp3:
- Lando Norris (McLaren)
- Max Verstappen (Red Bull)
- Oscar Piastri (McLaren)
- Lewis Hamilton (Ferrari)
- Kimi Antonelli (Mercedes)
- George Russell (Mercedes)
- Alexander Albon (Williams)
- Oliver Bearman (Hass)
- Liam Lawson (Racing Bulls)
- Charles Leclerc (Ferrari)
GP Baku, resoconto Fp2
Un passo in avanti sulle gomme: era questo ciò che serviva alla Ferrari nella seconda sessione di prove libere, dopo che nelle FP1 l’aderenza della SF-25 con le gomme Soft non era risultata ottimale. L’assetto di base si è mostrato buono, anche se ancora perfezionabile. Una pista, quella di Baku, dove centrare il compromesso tra meccanica e aerodinamica risulta cruciale per esprimere il massimo della prestazione.
Ferrari diversifica il lavoro sulle gomme
Ancora Pirelli cerchiate di rosso: queste le mescole che Leclerc ha scelto di usare per la prima sgambata in pista nelle Fp2. Parliamo di un set nuovo di pacca. Decisione differente per Lewis che monta le Medium. Il warm-up è curato in maniera particolare da entrambi i piloti, poi la mode push e si parte. Hamilton arriva lungo nel T1 e ancora una volta si salva grazie alla via di fuga, senza problemi.
Nel frattempo Charles chiude il suo primo tentativo mostrando un buon bilanciamento, in linea generale, sebbene si noti ancora qualche mancanza in diverse curve. Una di queste è la 1, dove l’interpretazione deve ancora migliorare. Per Lewis emerge una certa instabilità al centro delle pieghe più lente, dove l’aderenza meccanica non è quella richiesta. È infatti proprio questo il settore in cui paga il gap maggiore.
Leclerc chiede indicazioni su dove migliorare, unendole ai dati del compagno che, pur avendo le coperture a banda gialla, ha interpretato meglio – a livello di handling – alcune zone del tracciato. Una tornata di raffreddamento e si riparte. Il monegasco è più aggressivo e si avvicina maggiormente ai muretti iniziando a prendersi dei rischi che a livello cronometrico pagano. Si mette in prima posizione migliorando di quattro decimi.
Anche il britannico centra la prestazione e si mette dietro al compagno di un decimo e mezzo, nonostante il gap di una mescola più lenta. Bozzi suggerisce di migliorare la fase 3 della staccata, ossia il rilascio dei freni quando si torna sull’acceleratore. Nel passaggio successivo Charles è rallentato dal traffico nel T1 e alza il piede, mentre Lewis spinge parecchio, pur soffrendo un leggero sovrasterzo in uscita da alcune curve.
Alla fine Lewis centra il miglior tempo con le medie. Va detto che questo tipo di compound più duro, per il tipo di costruzione genere una carenza di rotazione minore. Le gomme posteriori sono leggermente più grandi e quindi, alzando l’aderenza, il bilanciamento si sposta maggiormente verso il retrotreno. Di fatti per l’inglese si nota una maggior tendenza all’eccesso di rotazione in uscita.
Ferrari trova aderenza: serve l’affinamento col setup
La seconda sgambata inizia con il contatto di Norris con il muretto, che però non interrompe la sessione. Charles era già in pista e si lancia dopo la bandiera gialla per il suo giro. Gomme? Ancora Soft. Tre minuti più tardi anche Lewis abbandona il garage con le stesse mescole. Nel suo passaggio alza il piede per una sbavatura; stesso discorso per l’inglese. Nel giro buono del monegasco i tempi si abbassano.
Peccato per il sovrasterzo in curva 16 che lo fa tardare sull’acceleratore, facendogli perdere lo spunto perfetto sul rettilineo principale. Anche il britannico segna la sua prestazione ma resta dietro al compagno, complice un certo traffico che gli fa perdere tempo. In linea generale le Rosse hanno guadagnato grip rispetto alle Fp1, sebbene il bilanciamento non sia ancora perfetto, soprattutto nelle curve più guidate.
Il 2° stint procede con Charles che effettua un ulteriore passaggio che stava andando bene sino a una netta correzione a centro curva nel secondo settore. La messa a punto di base della SF-25 è piuttosto corretta e il compromesso scelto pare essere la strada giusta. Serve però affinare il setting per sfruttare al massimo il potenziale dell’auto. Le due Rosse rientrano ai box e, dopo una prova di partenza al termine della pitlane, tornano in pista.
Finalmente l’inglese riesce a compiere un giro pulito. La sua guida appare piuttosto fluida e non mostra particolari sbavature. Riesce a centrare le temperature di esercizio e si piazza davanti al compagno. Adami si complimenta con lui. Il programma di lavoro prosegue con le prove high fuel: si passa pertanto ai test con alto quantitativo di carburante a bordo per studiare il comportamento delle mescole.
Buon passo gara della Rossa
Charles monta le Soft per la simulazione passo gara e scende in pista due minuti prima. La macchina dell’inglese è invece equipaggiata con le Medium per differenziare la raccolta dati. Si tratta di un esame non molto lungo che comprende quattro giri lanciati per Charles e solo tre per Hamilton. Le velocità di percorrenza si abbassano e la guidabilità della Rossa appare decisamente più neutra.
Per quello che vale, il passo sembra buono, sebbene al terzo passaggio Charles arrivi lungo in curva 16: sfrutta la via di fuga ma interrompe la simulazione. Anche Lewis mantiene un ritmo in linea con quello di Verstappen, che però monta le Soft. Ferrari può dirsi soddisfatta, perché nella seconda sessione di prove libere arriva lo step atteso sulle coperture. Domani, nelle FP3, avremo indicazioni più chiare sui reali valori degli avversari.
GP Baku, classifica Fp2:
- Lewis Hamilton (Ferrari)
- Charles Leclerc (Ferrari)
- George Russell (Mercedes)
- Kimi Antonelli (Mercedes)
- Oliver Bearman (Hass)
- Max Verstappen (Red Bull)
- Liam Lawson (Racing Bulls)
- Esteban Ocon (Alpine)
- Alexander Albon (Williams)
- Lando Norris (McLaren)
GP Baku, resoconto Fp1
Ferrari si presenta a Baku con la voglia di fare bene. Interessante notare che, per il Gran Premio dell’Azerbaijan, sia Hamilton che Leclerc hanno abbassato le aspettative. Il team di Maranello darà tutto, ma ci sono almeno due avversari più forti: McLaren e Red Bull. Questo è il riassunto del fine settimana azero, che potrà comunque offrire diverse chance considerando la particolarità del tracciato.
Primo assaggio positivo in attesa di spingere
Le auto italiane scendono in pista con le gomme Soft. Per questo primo giro, gli ingegneri di pista chiedono di tenere chiuso il DRS. La ragione è semplice: raccogliere dati relativi alla resistenza all’avanzamento. Nel T3 Hamilton arriva lungo, ma per fortuna sfrutta la via di fuga. La prima cosa che possiamo notare è la carenza di rotazione massiccia nel T2. Va detto che la pista non è gommata, aspetto che aumenta il sottosterzo della SF-25.
E in effetti nel secondo tentativo le cose migliorano, con un livello di aderenza superiore. Bozzi chiede di migliorare il rendimento in curva 11, dopo un giro per raffreddare le coperture. Anche curve 5 e 6 vanno migliorate rispetto al rendimento della McLaren. Per ora il bilanciamento sembra abbastanza corretto, sebbene dobbiamo aspettare per capire quando le Rosse andranno più forte.
All’uscita di curva 16 c’è una parte di cordolo rotto che spinge la direzione gara, che decide di esporre la bandiera rossa per dare modo agli steward di ripulire il tracciato. Le SF-25 tornano ai box e, benché venga offerta la possibilità di ritoccare il carico all’anteriore, nessuno dei ferraristi giudica necessario realizzare un ritocco, per ora. Le vetture restano nel garage in attesa che torni l’azione in pista.
Ferrari imperfetta sulle gomme
Una pausa che diventa molto lunga, in quanto i commissari non riescono a riparare la zona. Nel mentre resta da capire se i due ferraristi avevano due ali diverse. A prima vista, per lo meno durante il primo run, le ali sembrano identiche. Quando mancano 20 minuti al termine, il tracciato è nuovamente agibile. Ancora Pirelli cerchiate di rosso, le stesse del run precedente. Si attivano le coperture e si riparte.
Si nota subito una certa instabilità nelle curve a 90 gradi per la Rossa, specie osservando l’onboard di Charles Leclerc. L’inglese mostra un equilibrio migliore, sebbene sia più lento. Dopo una tornata per raffreddare le coperture le SF-25 tornano a spingere. Purtroppo nel suo giro Lewis tocca il muro. Per questo Adami chiede al talento di Stevenage di tornare ai box: anteriore sinistra danneggiata.
Non ci voleva questo stop che rallenta il lavoro dell’inglese. Dopo una breve pausa, con un set di Soft nuove Lewis torna in azione. Nel mentre Charles ha inanellato diversi passaggi e si mette in seconda piazza. Nel confronto con Norris, però, si nota il gap che la SF-25 paga sulla MCL39 tra il primo e il secondo settore. Curve incriminate: 2, 4, 8 e 12, zone dove il muretto italiano ritiene che la Rossa possa migliorare il suo rendimento.
In linea generale, possiamo dire che la McLaren ha molto più grip, ma un bilanciamento non ancora perfetto. La Ferrari perde troppo tempo tra T1 e T2, per poi fare bene nell’ultima parte del circuito. Questo ci fa pensare che le performance non ottimali delle auto italiane siano legate alle temperature della gomma. Ne sapremo di più nella prossima sessione di prove libere, dopo la pausa.
GP Baku, classifica Fp1:
- Lando Norris (McLaren)
- Oscar Piastri (McLaren)
- Charles Leclerc (Ferrari)
- George Russell (Mercedes)
- Alexander Albon (Williams)
- Yuki Tsunoda (Red Bull)
- Max Verstappen (Red Bull)
- Carlos Sainz (Williams)
- Liam Lawson (Racing Bulls)
- Isak Hadjar (Racing Bulls)