Le auto elettriche in Italia sono ancora poco presenti, i limiti alla diffusione sono parecchi, ma i principali riguardano la carenza di infrastrutture per la ricarica, l’ansia da autonomia e – primo su tutti – il prezzo di listino troppo elevato.
Proprio su questo punto interviene il Governo, che oggi sostiene che l’unica forma per rendere accessibili le auto elettriche fino ad ora sono stati gli incentivi statali, ma debbono pur sempre essere supportati da altro. Prima di tutto sarebbe necessario abbassare i prezzi di listino dei veicoli elettrici, per riuscire a spingere le vendite.
Per questo motivo oggi sono tanti i costruttori, primo su tutti il Gruppo Stellantis, a chiedere un supporto alla domanda, per riuscire ad appoggiare la diffusione delle auto elettriche, che al momento sono ancora troppo costose per la maggior parte degli italiani, a causa degli alti prezzi delle materie prime utili per realizzarle.
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Prezzi auto elettriche troppo alti: parla Stellantis
Il CEO di Stellantis – Carlos Tavares – sostiene: “Senza incentivi le auto elettriche sono ancora troppo costose per la classe media. La sfida è quanto velocemente si riusciranno a ridurre i costi per venderle anche senza. Basta vedere quanto è successo in Germania: non appena sono stati sospesi gli incentivi, il mercato è crollato”.
Cosa ne pensa il Ministro Pichetto Fratin
Gilberto Pichetto Fratin, Ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica in Italia, ha dichiarato: “Quando le auto elettriche erano 6.000 il primo anno, 60.000 il secondo anno, potevano starci degli incentivi statali (qui la situazione nel 2023), ma se entriamo in un’ottica di milioni o centinaia di migliaia di acquisti, probabilmente qualche effetto sul bilancio dello Stato gli incentivi ce l’avrebbero, e diventa molto difficile”.
E ha aggiunto: “Nessuno mette in dubbio l’auto elettrica, è un obiettivo da raggiungere, anche se non completamente elettrica perché ci sono dei motori endotermici che possono usare biocarburanti, biometano, e che possono funzionare. L’accompagnamento deve essere appaiato al fatto che l’industria deve avere un prezzo possibile a favore della collettività. Oggi l’auto elettrica è fatta solo per i ricchi, noi abbiamo un parco di 40 milioni di auto, abbiamo ancora due milioni di auto Euro 1 ed Euro 2, pensare di sostituirle con l’elettrico è inimmaginabile in questo momento, è un percorso da fare ma bisogna essere più razionali ed equilibrati”.
Il pensiero dell’UNRAE
L’Associazione delle Case Automobilistiche Estere in Italia, l’UNRAE, ci tiene a sottolineare un dato che già conosciamo molto bene: il parco auto circolante in Italia è molto datato e continua a invecchiare. Non è tutto, il numero di auto elettrificate nel 2022 è calato e, per non farci mancare nulla, è molto lento lo sviluppo della rete di infrastrutture di ricarica.
Per questo la transizione energetica va a rilento, nonostante comunque proceda, ma ha bisogno di sostegno. Nel 2022 la quota dei motori a benzina è scesa dal 30% al 27,7% e quella dei diesel dal 22,1% al 19,6%. Le vetture che hanno guadagnato una miglior posizione sul mercato lo scorso anno sono state le ibride, salite a quota 34%.
In forte calo invece le auto elettriche e ibride ricaricabili, che hanno perso ben 20.000 unità nel 2022 (-14,8%) e sono scese a quota 8,8%. Secondo quanto dichiarato dall’UNRAE, l’anno in corso potrebbe essere positivo e registrare una crescita totale pari al 6,3% e 1,4 milioni di immatricolazioni. Stiamo a vedere.