Impazza la truffa delle auto di lusso: il fenomeno di Dubai

A Dubai le tante supercar impolverate sembrano un buon affare, ma spesso nascondono delle trappole che generano delle truffe da capogiro

Foto di Tommaso Giacomelli

Tommaso Giacomelli

GIORNALISTA AUTOMOTIVE

Nato e cresciuto a Lucca, laureato in Giurisprudenza a Pisa, sono riuscito a conciliare le due travolgenti passioni per auto e scrittura. Una grande fortuna.

Le tante auto di lusso che si vedono le patinate strade di Dubai, spesso diventano polverose e abbandonate – se va bene – in qualche rimessa. Chissà come mai delle fuoriserie di questo calibro vengono gettate via come vecchi stracci. Stimolati dalla prospettiva di mettere le mani su un pezzo da sogno, molti italiani cercano l’affare e provano ad acquistare queste macchine. Ma cosa si nasconde dietro la bella facciata?

Il motivo dell’abbandono di questi straordinari veicoli è legato soprattutto alle frodi finanziarie. Le auto sono comprate a rate e non venendo pagate regolarmente, vengono lasciate per strada, con relativa fuga dell’intestatario per evitare ripercussioni dalla finanziaria. Altrimenti può capitare pure che l’auto venga pagata, ma l’intestatario è surclassato dai debiti, tipo assegni postdatati, così abbandona il mezzo, fuggendo dal Paese stavolta per evitare ripercussioni dai creditori.

Il rischio truffa

Alcuni improvvisati cacciatori di questi tesori a quattro ruote, che magari prima facevano mestieri di tutt’altro genere, pensano di reinventarsi broker di auto di lusso abbandonate negli Emirati Arabi Uniti – spiega Daniele Pescara, Presidente di FenImprese Dubai e fondatore di M.P. Consultancy LTD specializzata nel company set-up –. Ma sono solo specchietti per le allodole dai quali gli italiani vengono spesso ammaliati. Basti girare per i vari parcheggi sotterranei dei grattacieli di Dubai per rendersene conto”.

Solo il deposito di Sharja, città a pochi chilometri da Dubai, conta oltre 2.000 auto abbandonate: Bugatti, Jaguar, Mercedes, Bmw, Rolls-Royce, Ferrari, Bentley, Maserati, Lamborghini, soltanto per fare alcuni nomi.

Ma da qui a guadagnarci qualcosa ce ne corre e bisogna stare attenti – spiega sempre Pescara -. Persone oneste a Dubai, che fanno import/export di auto di lusso, soprattutto con la Germania, esistono, e sono queste ad avere i mezzi economici e logistici per poter guadagnare da questo mercato, chiuso ed inaccessibile ai più. Tuttavia, la maggior parte di coloro che propongono questo genere di affari lo fa perlopiù in cattiva fede”.

I truffatori sono ascrivibili a due specie: il commerciante improvvisato che pubblica le foto dell’auto abbandonata su internet e si fa inviare tramite home banking gli acconti dall’Italia, senza poi spedire l’auto e restituire la caparra; poi, ci sono le concessionarie italiane che fanno lo stesso gioco. Per fare un esempio: una Porsche 911 impolverata viene proposta a 45mila dollari, anche se ha un valore di mercato in Italia di 70mila: chiedono 5mila dollari di caparra ai quali poi aggiungono i dazi doganali, l’Iva, il trasporto e così via. A quel punto l’ignaro compratore non si accorge di essere caduto in una trappola.

Il problema dei consulenti

Oltre a quanto detto, ci sono presunti consulenti che con circa 7mila dollari aprono delle società di import/export delle suddette auto, promettendo guadagni stratosferici ma che, in realtà, sono solamente bufale. Il consiglio per chi vuole divertirsi con un’auto a Dubai è quello di noleggiare una supercar a prezzi vantaggiosi e senza il rischio di andare incontro a una truffa. Ma anche qui attenzione a scegliere la società di noleggio più seria.

Che si tratti di supercar, real estate o di costituzioni di società a Dubai, il consiglio è sempre lo stesso: affidarsi solo al consulente più esperto del mercato – conclude Pescara -, che si occupa solo di quel settore e che opera unicamente a Dubai. Solo così si può stare sicuri che tutto l’iter burocratico e l’intero investimento vada a buon fine e non si incorra in truffe”.

A Dubai si vedono cose straordinarie come la corsa degli uomini volanti, ma ci sono anche altrettante cose che è meglio lasciare perdere.