L’incredibile sfida tra uomini volanti a Dubai: da non credere

Nel cielo di Dubai alcuni coraggiosi piloti si sono sfidati volando sopra l'acqua, grazie ai loro jet pack da oltre 1.500 CV di potenza. Spettacolo puro

Foto di Tommaso Giacomelli

Tommaso Giacomelli

GIORNALISTA AUTOMOTIVE

Nato e cresciuto a Lucca, laureato in Giurisprudenza a Pisa, sono riuscito a conciliare le due travolgenti passioni per auto e scrittura. Una grande fortuna.

Una sfida impensabile soltanto pochi anni fa, relegata forse ai racconti di fantasia di qualche romanzo o film di fantascienza. Invece, nei giorni scorsi dei temerari si sono sfidati sui cieli di Dubai, spinti da un motore a reazione collocato alle spalle, a modo di zainetto. Una gara mozzafiato, che ha tenuti incollati gli spettatori, presi dall’entusiasmo nell’osservare gli uomini volanti.

Quella della città degli Emirati Arabi Uniti è stata definita la prima gara di tute da jet nella storia. I corridori hanno sfrecciato lungo un percorso con i grattacieli di Dubai Marina alle loro spalle, controllando i motori a reazione con le mani e la schiena. Un po’ come faceva il mitico Iron Man, eroe dei fumetti Marvel e icona del cinema comic.

L’emozione di volare

L’analogia più vicina sarebbe il sogno di volare… e poi andare ovunque la tua mente ti porti“, ha detto Richard Browning, fondatore e capo pilota collaudatore della Gravity Industries, l’azienda che ha organizzato la gara con Dubai. “E sì, il mondo dei supereroi Marvel e della DC Comics ha creato quel libro dei sogni con la CGI, e noi siamo la cosa più vicina a realizzarlo davvero“.

Gravity ha già attirato l’attenzione di tutto il globo quando ha equipaggiato con una delle sue tute jet un Royal Marine britannico, atterrato su una nave in mare diversi anni fa. Da allora, l’azienda ha viaggiato molto con le tute e ha cercato altre applicazioni militari prima di proporre l’idea di una competizione con il Dubai Sports Council.

Una gara incredibile

I piloti hanno indossato tute da jet da 1.500 cavalli (quasi come una Bugatti 110), più potenti della maggior parte delle auto sportive di lusso, che utilizzano lo stesso tipo di carburante usato dagli Airbus A380 e dai Boeing 777 del vettore a lungo raggio Emirates con sede a Dubai. I piloti si sono schierati su una pista usata alla Marina di Dubai da Skydive Dubai, l’azienda associata al principe ereditario dello sceiccato Hamdan bin Mohammed Al Maktoum, e alcuni paracadutisti si son tuffati come cerimonia di apertura.

Poi, è giunto quello che il pilota Issa Kalfon ha definito il momento della verità. I piloti si sono alzati in cielo come farebbe un elicottero, poi hanno iniziato la la loro sfida aggirando gli ostacoli in un canale d’acqua vicino al sito. Gli organizzatori hanno dichiarato di aver scelto lo scenario acquatico per consentire velocità più elevate e per garantire più sicurezza, dato che i piloti hanno sfiorato lo specchio liquido a poca distanza.

Secondo Gravity, la tuta a reazione può attualmente raggiungere una velocità di 128 km/h. I piloti hanno aumentato il ritmo durante le loro manche, e due si sono effettivamente scontrati l’uno con l’altro, ma sono rimasti in aria mentre la folla osservava meravigliata.

Non mancano i rischi

C’è stato un incidente durante la gara, infatti il pilota emiratino Ahmed al-Shehhi si è schiantato in acqua durante la sua manche, finendo a gambe all’aria ma risalendo immediatamente per dare il pollice in su ai soccorritori. L’odore di carburante per jet si è sprigionato dal suo zainetto mentre i tecnici lo portavano via da una barca.

Nel frattempo, gli spettatori hanno ammirato le tute a reazione e molti hanno detto che non vedevano l’ora di fare un giro. “A Dubai si può assistere allo spettacolo più bello che si possa vedere, perché le persone volano, volano nel cielo“, ha detto uno spettatore. “È una tecnologia di livello superiore. È davvero, davvero bello perché se sei un grande fan di Iron Man, sai, Tony Stark, è la tecnologia di Iron Man“. Tra le Bugatti dentro ai palazzi e i piloti volanti, a Dubai si possono fare incredibili esperienze. Provare per credere.