Effetto multe, è stop alla sosta selvaggia dei monopattini

È lotta alla sosta selvaggia dei monopattini nelle città italiane, con sanzioni che hanno portato alla riduzione del fenomeno: ecco qual è il centro peggiore

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Luca Bucceri

Giornalista

Laureato in Scienze della Comunicazione, muove i primi passi nelle redazioni sportive di Palermo per poi trasferirsi a Milano. Giornalista pubblicista esperto del mondo dello sport e dei motori, scrive anche di attualità ed economia.

La sosta selvaggia dei monopattini elettrici continua a essere un problema in tutte le città italiane, ma grazie all’arrivo di sanzioni e provvedimenti sempre più duri pare possa essere un fenomeno in via di risoluzione. Le denunce dei cittadini e residenti, stanchi di vedere i monopattini parcheggiati male o ammassati tra di loro, hanno infatti portato all’inasprimento delle punizioni per gli utenti scorretti, con un processo di alert, sanzione o addirittura sospensione in caso di recidiva, con tanto di corso di guida obbligatorio e gratuito per potersi rimettere a bordo del mezzo.

Il progetto contro i monopattini e la sosta selvaggia

A mettere a punto il progetto per cercare di arginare il fenomeno sono state Dott, società europea leader della micromobilità in sharing, e Consumerismo No Profit. Le due si sono infatti unite per il progetto “Consumerismo Monitor”, iniziativa avviata sul territorio nazionale per educare gli utilizzatori dei monopattini per evitare usi impropri e parcheggi “fantasiosi”. Un progetto avviato da un anno a Milano, Roma e Padova da cui emergono ora interessanti dati.

Dopo un anno, infatti, i risultati sono stati positivi, perché grazie al processo avviato pare che gli utenti che utilizzano i monopattini, specialmente quelli a noleggio, siano stati rieducati. Dott, infatti, ha fatto sapere che il meccanismo di alert-sanzione ha portato all’abbattimento del numero di mezzi parcheggiati male, perché gli utenti sono consapevoli dei rischi e delle multe che potrebbero arrivare nel caso in cui i monopattini fossero abbandonati in sosta scorretta.

Come noto, infatti, a Milano, Roma e Padova gli utenti della flotta Dott che parcheggiano i monopattini elettrici fuori dalle aree consentite o in maniera scorretta ricevono un alert direttamente sul proprio smartphone e un riepilogo delle regole da seguire. Ma è in caso di reiterazione del comportamento scorretto che arrivano i guai, con la seconda volta colti in errore che porta alla sanzione pecuniaria unita a una guida al parcheggio e al rispetto delle regole mediante una mail dedicata e personalizzata.

In caso di terza violazione, gli utenti Dott ricevono la sospensione dell’account e, per la sua riattivazione, devono frequentare un corso di guida obbligatorio e gratuito, organizzato da Dott. Insomma, un progetto quello della società leader nella micromobilità in sharing e di Consumerismo No Profit che ha dato i frutti sperati.

Monopattini e parcheggi, dove arrivano più multe

Come comunicato dalle due società, il tasso di recidiva dei comportamenti scorretti degli utenti si è letteralmente abbattuto. Nelle tre città dove è partita la sperimentazione, infatti, a fronte di quasi 11.000 parcheggi scorretti rilevati dall’operatore tramite la foto obbligatoria di “fine corsa”, che hanno portato all’invio di un alert sugli smartphone degli utilizzatori dei monopattini, Dott ha elevato solo 1.364 sanzioni. La traduzione è un tasso di recidiva con 2 infrazioni al 12,4%, con gli account sospesi che sono stati appena 130 con un tasso di recidiva con 3 infrazioni all’1,18%.

Ma quali sono le città col maggior numero di utenti multati o con account sospesi? I dati comunicati da Dott dicono che a Roma 5.104 utenti hanno ricevuto “alert”, 887 sono stati sanzionati e 95 sospesi. A Milano, invece, 3.367 utenti hanno ricevuto “alert” e 281 sono stati quelli sanzionati, 32 sospesi. A Padova, per concludere, 2.527 utenti hanno ricevuto “alert”, 196 sanzionati e 3 sospesi.

Numeri che dimostrano come il progetto abbia prodotto gli effetti sperati, portando migliaia di utenti dei monopattini ad acquisire maggiore consapevolezza circa le corrette modalità di parcheggio dei mezzi. Ma ancora c’è tanta strada da fare, perché nelle città italiane rimangono ancora forti criticità, evidenziate dagli utilizzatori attraverso un apposito questionario. Gli utenti, infatti, segnalano in particolare la carenza di infrastrutture ciclabili e parcheggi dedicati nelle aree urbane.