È morto Jim Lovell, l’astronauta dell’Apollo 13 e del "Houston abbiamo un problema”: l’annuncio della Nasa

Addio a Jim Lovell, storico astronauta della Nasa: aveva partecipato alla missione di Apollo 13 e pronunciato la famosa frase "Houston, abbiamo un problema"

Pubblicato: Aggiornato:

È morto Jim Lovell, l’astronauta americano che era a capo della fallimentare missione Apollo 13 nel 1970. Il comandante aveva 97 anni. Ad annunciare la sua dipartita è stata la Nasa. Lovell è passato alla storia per l’Sos lanciato a Cape Canaveral nel quale pronunciava le celeberrime parole “Houston, abbiamo un problema”.

Addio a Jim Lovell, lo storico astronauta della Nasa

Aveva 97 anni James “Jim” Lovell ed era uno degli astronauti viventi più decorati della storia della Nasa. Nel 1970 fu a capo della spedizione dell’Apollo 13, missione fallita per un’avaria a bordo della navicella. Fu allora che pronunciò il famoso “Houston, abbiamo un problema”.

Lovell prese parte anche alla missione di Apollo 8, nel ruolo di pilota del modulo di comando in quella che fu la prima a compiere un’orbita attorno alla luna. Nato a Cleveland, Ohio, il 25 marzo 1928, si è spento a Lake Forest, nell’Illinois.

jim lovell astronauta mortoANSA
Jim Lovell, sulla sinistra, in uno scatto del 2012

Gemini, Apollo e la Luna: la vita e i successi

La Nasa lo ricorda con parole di grande stima e valore. “La sua vita e il suo lavoro hanno ispirato milioni di persone nel corso dei decenni. Il carattere e il coraggio incrollabile di Jim hanno aiutato la nostra nazione a raggiungere la Luna e hanno trasformato una potenziale tragedia in un successo dal quale abbiamo imparato moltissimo. Piangiamo la sua scomparsa, ma allo stesso tempo celebriamo i suoi successi“, si legge nel comunicato dell’agenzia statunitense.

“Noto per il suo spirito, questo indimenticabile astronauta è stato soprannominato Smilin’ Jim dai suoi colleghi astronauti perché era pronto a sorridere quando aveva una risposta particolarmente divertente; incarnava la risoluzione audace e l’ottimismo degli esploratori del passato e del futuro, e lo ricorderemo per sempre“, questo il commiato a quello che è stato a tutti gli effetti un eroe nazionale. “Dalle due missioni pionieristiche Gemini ai successi dell’Apollo, Jim ha aiutato la nostra nazione a tracciare un percorso storico nello spazio che ci porterà alle prossime missioni Artemis sulla Luna e oltre”, chiosa la Nasa.

Come detto, Lovell ha volato in quattro missioni: Gemini 7, Gemini 12, Apollo 8 e Apollo 13. Avrebbe quindi dovuto essere il quinto uomo a camminare sulla Luna, prima che la sua missione fallì. Uno degli astronauti di maggior fama di sempre, fino ai voli Skylab della metà degli anni ’70, ha detenuto il record mondiale per il tempo più lungo trascorso nello spazio con 715 ore, 4 minuti e 57 secondi.

L’Apollo 13 e lo “Houston, abbiamo un problema”

Centrale nella sua vita e nella sua carriera quanto accadde nel 1970. Allora comandante dell’Apollo 13, il suo equipaggio, composto da Fred Haise e Jack Sweigert, andò incontro a un’avaria a bordo della navicella e all’esplosione di un serbatoio di ossigeno. La missione fallì, il viaggio verso la Luna fu compromesso e rischiò di compromettere anche il rientro sulla terra dell’astronave.

Grazie alla sua esperienza però Lovell riuscì a salvarsi e a salvare gli altri astronauti con lui a bordo: i tre sopravvissero usando il modulo lunare come scialuppa di salvataggio. Al termine della missione dunque la Nasa riuscì a trasformare un fallimento in un trionfo. Nell’aprile dello stesso anno il presidente Nixon gli consegnò la medaglia presidenziale della libertà.

Nei concitati momenti dell’esplosione, Lovell pronunciò la frase diventata poi iconica. Come raccontò nel libro “The lost moon”, da cui fu tratto il film “Apollo 13” diretto da Ron Howard e con Tom Hanks a interpretarlo, fu prima il suo collega Swigert a dire: “Okay, Houston, abbiamo avuto un problema qui”, e poi toccò a Lowell confermare con il famoso: “Houston, abbiamo un problema”. Nella citata pellicola, Lovell fa un piccolo cameo come capitano della nave di recupero USS Iwo Jima. Ron Howard avrebbe voluto fosse ammiraglio ma Lovell si rifiuto: “Mi sono ritirato come capitano e capitano sarò”, disse.