Kosmos 482 in caduta sulla Terra, sonda sovietica verso l'impatto a maggio: la preoccupazione degli esperti
Sotto osservazione la traiettoria d'impatto di Kosmos 482, la sonda di una missione Urss fallita di rientro nell'atmosfera terrestre dopo 50 anni
Occhi puntati al cielo per la caduta incontrollata di Kosmos 482. Dopo 53 anni in orbita attorno alla Terra, la sonda sovietica dovrebbe fare rientro nell’atmosfera nella seconda settimana di maggio e gli scienziati sono al lavoro per tenere sotto controllo la traiettoria d’impatto di questo lander. Secondo gli esperti i rischi derivati dalla collisione sono ridotti, ma esistono alcuni elementi di criticità.
Il rientro di Kosmos 482
Lanciata il 31 marzo 1972 nell’ambito del programma spaziale dell’ex Urss per l’esplorazione di Venere, la sonda Kosmos 482 si separò in quattro parti prima di superare l’orbita terrestre bassa, due delle quali precipitarono nel sud della Nuova Zelanda nell’arco di 48 ore, mentre un altra nel 1983.
Per oltre 50 anni è rimasto intorno alla Terra il lander, che essendo progettato per atterrare su Venere resistendo all’accelerazione, alle alte pressioni e al calore estremo, nel rientro potrebbe non disintegrarsi totalmente, come avviene per le altre sonde che entrano nell’atmosfera, arrivando così a schiantarsi sulla superficie.
I possibili rischi
È quanto sostenuto Marco Langbroek, docente di Space Situational Awareness all’Università tecnica di Delft, nei Paesi Bassi.
“I rischi non sono particolarmente elevati, ma nemmeno nulli: con una massa di poco inferiore a 500 chilogrammi e un diametro di un metro, i rischi sono simili a quelli dell’impatto di un meteorite” ha spiegato l’esperto di satelliti, indicando “una velocità di impatto (dopo la decelerazione atmosferica) di 65-70 metri al secondo, pari a circa 242 chilometri orari”.
L’impatto con la Terra
Secondo le stime del professor Langbroek, Kosmos 482 dovrebbe rientrare nell’atmosfera il 10 maggio, con un margine di errore di 2/3 giorni. L’incertezza si potrà ridurre con l’avvicinarsi alla data di rientro, ma dovrebbe rimanere alto fino all’ultimo.
I modelli calcolano che il lander dovrebbe impattare sopra un’area compresa tra 52 gradi di latitudine nord e 52 gradi di latitudine sud, una sconfinata fetta di globo che comprende gran parte dei continenti e degli oceani.
Come sempre in questi casi la probabilità che la sonda possa precipitare in zone popolate è dunque molto bassa, ma Langbroek ha precisato che si tratta di un rientro incontrollato e non convenzionale e che al momento “non possiamo affermare con certezza quando e dove avverrà esattamente”.
