Maurizio Gasparri a valanga su Ranucci, Formigli, Lilli Gruber e Floris: le frecciate ai giornalisti

Piero Chiambretti intervista Maurizio Gasparri sul Tevere: dal caso Ranucci ai voti ai conduttori tv, fino al passato scontro con Simona Ventura

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Piero Chiambretti ha intervistato Maurizio Gasparri nel suo programma Fin che la barca va, mentre navigava sul fiume Tevere a Roma. Il conduttore ha fatto una serie di domande a Gasparri in merito a conduttori e giornalisti con cui, più volte, si è scontrato o che si sono scontrati con esponenti del suo partito. Gli ha chiesto di dare un voto ad alcuni di loro e, alla fine, Gasparri ha assegnato a Bruno Vespa ben 58 punti su 10.

Cosa ha detto su Ranucci

Piero Chiambretti chiede a Maurizio Gasparri “chi voleva uccidere Ranucci”. Il senatore risponde che, quando si parla di cose serie, si deve essere seri ed esprime la massima solidarietà. “Non lo so, lui stesso ha escluso piste più strettamente politiche e dai giornali leggo che ha parlato della criminalità albanese”. Dopotutto, fa notare Gasparri, ha realizzato diversi servizi dedicati a questi temi. “La magistratura farà bene a scoprire presto chi ha ordito e attuato una cosa così grave, perché non è tollerabile”.

Chiambretti non demorde: “Però credo che tra i nemici di Report ci sia anche la politica che vuole chiudere il programma”. Gasparri commenta: “C’è la polemica politica, ma adesso che ha avuto l’attentato… diciamo che molti servizi, come quello della puntata di esordio, sono discutibili”.

RanucciANSA
In foto il giornalista Sigfrido Ranucci

“Lui rivendica la libertà di fare il giornalista d’inchiesta, uno può rivendicare la libertà di confutare l’argomento?”. Chiambretti gli fa notare che Ranucci, se sbaglia, deve pagare. Gasparri risponde che anche il politico, se sbaglia, paga.

I voti

Maurizio Gasparri è stato ministro delle Telecomunicazioni fino al 2005, e Chiambretti lo sprona a dare dei voti ai conduttori televisivi del momento. A Bianca Berlinguer il senatore assegna un punteggio di 11 su 10, per poi commentare: “Non mi faccia litigare”. Piero Chiambretti gli chiede di sbottonarsi, di essere in qualche modo sincero. Allora Gasparri gli ricorda che hanno avuto dei litigi pubblici, quindi dovrebbe immaginare il punteggio.

Su Floris, invece, Gasparri ha un’idea chiara: “Non dà uno spazio adeguato a Forza Italia. Siamo sottovalutati”, dice. Alla fine però aggiunge: “C’è un canale per tutti”, e ride di questa posizione. Chiambretti gli domanda se Vespa è per tutti. Gasparri risponde che a Bruno Vespa darebbe, da 1 a 10, ben 58 di voto.

A Formigli non sa che voto dare, dice di non conoscerlo. Il commento su Lilli Gruber è invece: “È intramontabile”. Chiambretti aggiunge: “Da Gruber c’è sempre Italo Bocchino, il direttore del Secolo d’Italia, di cui anche lei è stato direttore. Lui ci va e lei no”. Gasparri risponde che, se lo invitano, ci va, ma non lo invitano.

Lo scontro Gasparri-Ventura

Chiambretti gli ricorda di quando, invece di andare in un programma Rai, lo chiamò per scontrarsi apertamente con Quelli che il calcio. L’attacco definiva la satira utilizzata nel programma come strumento per attaccare in maniera politica il suo partito al governo.

In quel momento gli rispose Simona Ventura, difendendo la satira come uno strumento culturale molto potente. Gasparri racconta che, dopo dieci anni, si sono rincontrati proprio per ricordare quello scontro televisivo.

gasparri-giornalisti ANSA