Morbillo in Italia, quasi 1 su 10 è senza immunità: gli adulti fra i 20 e i 40 anni sono i più esposti

La copertura vaccinale per il morbillo è insufficiente: quasi 1 italiano su 10 si ritrova senza protezione. I risultati di uno studio firmato Iss e Kessler

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Quasi il 10% della popolazione italiana, per la precisione il 9,2%, è privo di immunità contro il morbillo e potrebbe contrarre l’infezione in caso di esposizione al virus. A lanciare l’allarme è uno studio coordinato dall’Istituto Superiore di Sanità e dalla Fondazione Bruno Kessler. I risultati sono stati pubblicati sulla rivista scientifica The Lancet Infectious Diseases.

Il rischio morbillo in Italia

L’analisi evidenzia un rischio particolarmente elevato tra gli adulti di età compresa tra i 20 e i 40 anni, che giocano un ruolo determinante nella trasmissione del virus, anche ai bambini più piccoli.

La ricerca ha esaminato quasi 15.000 casi di morbillo rilevati dal sistema nazionale di sorveglianza integrata per morbillo e rosolia tra il 2013 e il 2022, periodo in cui si sono registrati 14 decessi.

Morbillo in Italia contagiANSA

L’incidenza più alta è stata rilevata tra i bambini sotto i 5 anni, ma oltre la metà dei casi ha riguardato giovani adulti. Nove infezioni su dieci hanno interessato persone non vaccinate, responsabili anche dell’88,9% dei contagi secondari nei focolai.

Secondo le proiezioni per il futuro prossimo, il 9,2% degli italiani sarà suscettibile al virus con una quota che sale all’11,8% tra i minori di 20 anni.

La situazione varia a livello territoriale: mentre le regioni del Centro-Nord mostrano una maggiore immunità generale, province come Bolzano e regioni come la Calabria registrano tra i giovani le percentuali più alte di soggetti senza protezione.

La trasmissione del virus

Lo studio rileva che un terzo (33,3%) degli episodi di trasmissione avviene tra giovani adulti, responsabili anche di una parte significativa dei contagi tra bambini di età inferiore ai 5 anni. Inoltre, il 35,5% delle infezioni secondarie si verifica in ambito familiare.

Il numero di riproduzione stimato per il morbillo nel 2025 varia tra 1,31 e 1,78 nelle diverse regioni italiane, un dato in linea con quello dei focolai registrati nell’ultimo decennio.

Appello alla vaccinazione anti morbillo

Gli autori dello studio sottolineano l’urgenza di “strategie vaccinali mirate” comprese “campagne di recupero” rivolte agli adulti, per colmare le lacune di immunizzazione e ridurre la circolazione del virus.

L’Adnkronos Salute ha chiesto un commento a Gianni Rezza, già direttore della Prevenzione del ministero della Salute e oggi professore straordinario di Igiene all’università Vita-Salute San Raffaele di Milano.

Rezza puntualizza che lo studio “mostra come il maggior numero di casi si registri in adulti non vaccinati, che non avevano avuto il morbillo da piccoli, mentre l’incidenza (numero di casi sulla popolazione) risulta più elevata nei bambini, soprattutto quelli al di sotto dell’anno di età che non possono essere immunizzati con un vaccino a virus attenuato in quanto hanno ancora un sistema immunitario in parte immaturo”.

Morbillo in Italia contagi ANSA