Tg1 nella bufera per il servizio su Israele e gli aiuti umanitari a Gaza, "frase sconcertante"
Bufera sul Tg1 per un servizio sugli aiuti a Gaza: associazione italiana denuncia la "propaganda" filoisraeliana
Domenica 27 luglio, il Tg1 ha mandato in onda un servizio del corrispondente Rai Giovan Battista Brunori, in cui viene intervistato un portavoce dell’esercito israeliano. Nelle immagini vengono mostrate tonnellate di aiuti umanitari al valico di Kerem Shalom, lasciate sotto il sole col cibo, a detta del giornalista, “che sta ormai avariando per il caldo e perché non ci sono organizzazioni che lo vanno a prendere”. Un Ponte Per, associazione in prima linea anche a Gaza, ha contestato il reportage, definendolo “carico di propaganda“e parlando del Tg1 come “megafono” di Israele, ottenendo poi spazio sul Tg3 per raccontare un’altra versione della storia.
Il servizio del Tg1
Il servizio di Giovan Battista Brunori è andato in onda domenica 27 luglio durante l’edizione delle ore 20 del Tg1.
La frase nel mirino dell’associazione Un Ponte Per è stata:
“Il cibo a Gaza sta avariando per il caldo e perché non ci sono organizzazioni che lo vanno a prendere”.
A testimonianza della frase, definita “sconcertante”, viene lanciato un servizio in cui Brunori mostra i pacchi di aiuti e intervista al portavoce dell’esercito israeliano, Effie Defrin, che spiega l’emergenza fame a Gaza “alludendo a complotti politici internazionali, orchestrati dall’Onu e dalle agenzie umanitarie”, denuncia l’associazione.
Il servizio, prosegue Un Ponte Per, si chiude “senza contraddittorio, senza nessun accenno al fatto che l’esercito israeliano blocca sistematicamente da mesi, se non da anni, l’ingresso degli aiuti, lasciandoli marcire al confine di Gaza e minacciando con la forza, fino all’uccisione, chi tenta di riceverli o distribuirli”.
Questo il servizio, caricato su YouTube dallo stesso Brunori:
La denuncia di Francesca Albanese
Francesca Albanese, relatrice speciale delle Nazioni Unite per i diritti umani nei Territori palestinesi occupati, effettivamente denuncia da tempo quanto sostenuto dall’associazione Un Ponte Per.
Ospite negli studi di In Onda, su La7, martedì 29 luglio ha dichiarato che “è assurdo che lo Stato accusato di genocidio e crimini di guerra da organismi internazionali come la Corte internazionale di giustizia e la Corte penale internazionale sia tollerato come l’autorità che decide la distribuzione degli aiuti a Gaza”, aggiungendo poi che i soldati israeliani avrebbero l’ordine di sparare persino ai bambini in fila per il cibo, “ai testicoli e alla testa“.
La replica del Tg3
Un Ponte Per ha avuto poi spazio nel Tg3 per raccontare l’altra versione della storia rispetto al servizio del Tg1, rispondendo “a una ricostruzione dei fatti francamente vergognosa”.
Le accuse a Brunori
Il consigliere di amministrazione della Rai, Roberto Natale, ha accusato il servizio di “fare da megafono alla propaganda” di Israele.
Il M5S ha parlato di “complicità con un criminale di guerra”.
Brunori, da parte sua, ha rilanciato con un altro servizio in cui mostrerebbe militanti di Hamas – secondo la versione dell’esercito israeliano – durante il sequestro di un camion di aiuti.
Militanti che impedirebbero ai palestinesi di accedere al cibo.
