Francesca Albanese accusa Israele di sparare "alla testa e ai testicoli dei bimbi in fila per il cibo" a Gaza

Francesca Albanese, la prima relatrice a essere sanzionata da uno Stato, accusa di crimini di guerra Israele: "Sparano ai testicoli dei bambini"

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Francesca Albanese, relatrice speciale sulla situazione dei diritti umani nel territorio occupato palestinese, riporta a In Onda su La7 i dati in merito all’esercito israeliano e alle sue azioni contro il popolo palestinese. Secondo le conferme della relatrice, i soldati hanno sparato alla testa e ai testicoli di bambini in fila per il cibo.

Perché parlare di “genocidio” a Gaza

Perché parlare di “genocidio”? È una domanda che fanno spesso alla relatrice speciale Francesca Albanese e lei, diligente come sempre, risponde che è fondamentale capire qual è la qualificazione specifica dei crimini che si hanno di fronte. “Come per ogni cura, se si sbaglia la diagnosi si rischia di sbagliare la prognosi”, spiega.

Si può iniziare dai numeri: 60 mila vittime, di cui 147 di fame. I numeri però non sono realistici, perché la stima è di quasi il doppio dei morti sotto le macerie. Poi ci sono le indagini, come quelle che riporta Albanese: “I soldati israeliani, dopo l’incursione a Gaza, hanno sparato da pochi metri alle tende, alle macchine, alle case in cui si rifugiavano le persone e così hanno fatto anche in Libano”. E ancora: “Hanno sparato in testa e ai testicoli dei bambini in fila per il cibo”.

Striscia di GazaANSA
Palestinesi in cerca di cibo a Gaza

Accusare Israele di crimini di guerra e crimini contro l’umanità “non vuol dire fargli uno sconto o dargli una pacca sulla spalla”, aggiunge. È importante, spiega, capire che si tratti di genocidio perché questo definisce il contesto in cui la violenza si è manifestata nei confronti dei palestinesi. “A Gaza c’è la distruzione di un popolo in quanto tale”.

Non è conflitto, è pulizia etnica

Albanese poi torna su un’altra parola, spesso usata erroneamente, ovvero “conflitto”. Questo, dice, crea confusione. “È chiaro che ci siano delle ostilità, ma non ci sono due eserciti che si confrontano come in Russia e Ucraina”.

Già il 14 ottobre 2023 Albanese aveva pubblicato un comunicato nel quale avvertiva la comunità internazionale sul vero scopo dell’attacco a Gaza. Non l’autodifesa di Israele, ma la pulizia etnica della Palestina. “Lo so perché studio lo sfollamento forzato dei palestinesi dal 1947”, sottolinea.

Israele, e anche gli Stati Uniti, invitano all’emigrazione volontaria dei palestinesi. La relatrice su questo è chiara: “Vogliono costringere i palestinesi ovunque, basta che non sia Gaza”. Una delle destinazioni sarebbe sicuramente l’Egitto. “Si aspettano che i palestinesi sfondino il valico pur di scampare alla fame – e aggiunge – la fame rende pazzi“. E se non se ne sono ancora andati, è perché “preferiscono morire in patria che morire rifugiati per l’ennesima volta, la terza-quarta volta, fuori dalla loro terra”.

Le sanzioni contro Albanese

Francesca Albanese è la prima persona delle Nazioni Unite in 80 anni a essere sanzionata per il suo lavoro da uno Stato. “Sono sulla lista nera insieme a terroristi e criminali internazionali”, spiega.

Il segretario Marco Rubio, il 9 luglio 2025, ha comunicato l’imposizione delle sanzioni “per i suoi sforzi illegittimi e vergognosi nel sollecitare azioni contro funzionari, aziende e dirigenti statunitensi e israeliani”. La motivazione USA è che Albanese stia conducendo una campagna di guerra politica ed economica contro gli Stati Uniti e Israele.

Le sanzioni hanno conseguenze reali, come la sospensione dei contratti anche con i privati che erogano servizi come email e social media. “Avere contatti con me, per un cittadino americano, comporta l’arresto”.

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