Il futuro dell’interfaccia uomo-macchina: sulle auto moderne si torna ai “vecchi” comandi

Comandi rotativi aptici: perché sono sempre più presenti nelle auto moderne e cosa offrono in termini di sicurezza, comfort e design

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Raffaele Gomiero

Giornalista

22 anni di esperienza nel giornalismo, ha scritto per testate online e offline di tipo generalista, verticali di settore e quotidiani. Si occupa di Tecnologia, Automotive e Lifestyle.

Pubblicato: 8 Agosto 2025 11:19

I nuovi veicoli stanno diventando sempre più digitali, e con loro anche il modo in cui si interagisce con i comandi di bordo. Tra schermi touch e interfacce vocali, sta emergendo una soluzione tanto innovativa quanto rassicurante: i comandi rotativi con feedback aptico. Queste manopole evolute restituiscono una sensazione fisica (come un clic o una resistenza) ogni volta che vengono girate o premute, un dettaglio che sembra minimo, ma che fa una grande differenza per chi è al volante.

Il motivo è semplice: permettono di controllare numerose funzioni senza distogliere lo sguardo dalla strada. Che si tratti di cambiare traccia audio, regolare il clima o navigare tra i menu del sistema infotainment, il feedback tattile aiuta a mantenere la concentrazione, e in un’epoca in cui la sicurezza e la riduzione delle distrazioni sono priorità assolute, questa tecnologia sta trovando terreno fertile.

Perché le auto tornano alla manopola fisica

Dopo anni in cui i touchscreen sembravano l’unico futuro possibile, alcune Case automobilistiche stanno facendo un passo indietro. O meglio: un passo laterale. L’idea non è tornare al passato, ma integrare comandi fisici intelligenti che restituiscono un controllo più naturale. Volkswagen, ad esempio, ha deciso di reintrodurre manopole e pulsanti fisici sui prossimi modelli Golf e Tiguan, proprio per contrastare quella che viene definita “stanchezza da schermo”. Il ritorno dei controlli fisici, però, non è nostalgico. Grazie all’haptic feedback, questi comandi offrono una risposta precisa, personalizzabile e, soprattutto, coerente con le nuove interfacce digitali. In sostanza, riescono a coniugare la semplicità del tatto con la complessità delle moderne auto connesse.

In futuro ci saranno molte più manopole fisiche
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Le manopole fisiche sono molto più sicure dell’interazione con uno schermo durante la guida

Nel segmento premium, il design degli interni è diventato un elemento distintivo tanto quanto le prestazioni. È qui che i comandi rotativi aptici trovano terreno ideale, in quanto sono perfetti per integrare funzionalità avanzate in un’estetica elegante, spesso minimalista. BMW, ad esempio, ha introdotto un controller aptico nel suo modello BMW i7, capace di adattare il feedback a seconda della funzione, rendendo ogni interazione più raffinata e coerente. Anche Mercedes ha puntato su questa tecnologia, inserendo rotelle aptiche nella nuova Classe S per differenziare visivamente e tatticamente le varie funzioni. Il risultato? Un’esperienza sofisticata, quasi sartoriale, in cui ogni clic o vibrazione è calibrato con cura.

Tecnologia al servizio della guida sicura

Una delle ragioni principali alla base del successo dei comandi aptici è la loro capacità di ridurre il carico cognitivo del conducente, in quanto nelle auto moderne, le informazioni sono ovunque: cluster digitali, head-up display, tablet centrali. In questo contesto, un’interfaccia che restituisce un feedback fisico immediato consente di eseguire azioni rapide, senza bisogno di guardare lo schermo o navigare tra menu complessi. Questo vale ancora di più per i sistemi di assistenza alla guida (ADAS) e le funzioni di sicurezza, dove l’interazione deve essere rapida, chiara e intuitiva. I rotary controller aptici diventano così strumenti chiave per un controllo immediato e senza distrazioni, adatti anche per veicoli semi-autonomi o completamente elettrici.

L’ascesa dei veicoli elettrici ha portato con sé un cambiamento radicale nella progettazione degli interni, dato che le plance diventano più pulite, gli elementi fisici si riducono e le funzioni aumentano. In questo contesto, i comandi rotativi aptici rappresentano una soluzione perfetta, occupano poco spazio, offrono controllo preciso e si integrano facilmente con design minimalisti. Panasonic Automotive, ad esempio, ha sviluppato un comando rotativo a basso consumo pensato proprio per le auto elettriche, con luci LED e attuatori silenziosi, chiarendo quale è la direzione che sta prendendo: creare dispositivi multifunzione, versatili, capaci di adattarsi a qualsiasi ambiente digitale.

Rotary encoder e integrazione OEM

Tra le diverse tecnologie adottate, i rotary encoder si stanno imponendo come lo standard più diffuso. Si tratta di sensori digitali in grado di rilevare con precisione il movimento rotatorio e il verso di rotazione e a differenza di altri sistemi, non hanno contatto fisico interno, il che garantisce una lunga durata e prestazioni affidabili anche in condizioni critiche. La loro capacità di restituire clic fisici (detti “haptic detents”) consente una corrispondenza immediata tra gesto e azione digitale, inoltre, grazie agli aggiornamenti over-the-air, il feedback può essere modificato anche dopo la consegna del veicolo, adattandosi a nuovi software o preferenze.

Ogni marchio offre interfaccia e manopole distintive
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Tra le diverse tecnologie adottate, i rotary encoder si stanno imponendo come lo standard

Uno degli aspetti fondamentali per la diffusione dei comandi rotativi aptici è la loro integrazione diretta in fase di produzione, da parte degli OEM (Original Equipment Manufacturer). Questa scelta consente una perfetta armonizzazione con l’ecosistema elettronico del veicolo, dai sistemi infotainment al controllo clima, fino agli assistenti alla guida. Le partnership tra costruttori e fornitori (come quella tra BMW e Preh GmbH) permettono di sviluppare soluzioni su misura, che tengono conto sia dell’esperienza sensoriale, sia dell’architettura software del mezzo. L’obiettivo non è solo ergonomico, ma anche di coerenza del brand, visto che ogni marchio punta a offrire un’interfaccia distintiva.

Il terreno naturale dei rotary controller aptici resta comunque l’infotainment, dato che più gli schermi crescono e si moltiplicano, più diventa importante avere un controllo preciso e alternativo al tocco. Ruotare una manopola per cambiare traccia, regolare il volume o selezionare una voce di menu è spesso più rapido e sicuro rispetto a un gesto su touchscreen. Oggi, grazie ai feedback programmabili e alla possibilità di personalizzare la risposta tattile per ogni funzione, in modo che questi controller diventano elementi centrali nei cruscotti moderni. Alcuni modelli, come il TUI Bar di NIO, ad esempio, offrono addirittura zone tattili separate per conducente, passeggero e console centrale, dimostrando l’estrema flessibilità di questo approccio.

I mercati più in crescita e i protagonisti del settore

Il mercato dei comandi rotativi aptici sta crescendo in modo rapido a livello globale. La Cina guida la classifica con un tasso di adozione altissimo, spinta dalla diffusione di cockpit digitali, interfacce vocali e tecnologie intelligenti. Le Case locali come BYD, NIO e XPeng puntano molto su questa tecnologia, spesso in combinazione con AI e assistenti virtuali. Anche gli Stati Uniti sono in forte espansione, soprattutto grazie alla spinta delle elettriche e alla collaborazione tra grandi costruttori e aziende tech. L’integrazione con sistemi di infotainment avanzati, profili utente personalizzabili e software OTA è diventata una priorità.

Dietro al successo dei comandi aptici ci sono alcuni protagonisti chiave e tra i principali produttori troviamo Valeo, Continental, Denso, Texas Instruments, ALPS Alpine, Preh, Immersion, TactoTek e XeelTech. Ognuno contribuisce con soluzioni uniche, che spaziano dai microattuatori agli encoder intelligenti, fino ai chip dedicati alla gestione dei segnali tattili. Alcune aziende, come Texas Instruments, forniscono chip driver per i segnali haptic, consentendo feedback programmabili e a basso consumo, altre, come ALPS Alpine, si distinguono per l’affidabilità e la capacità di integrare audio, tatto e illuminazione in un unico dispositivo compatto.

Man mano che le auto diventeranno software-defined vehicles, il ruolo dei comandi fisici si trasformerà e i rotary controller aptici non saranno più semplici manopole, ma veri e propri strumenti di interazione multisensoriale, capaci di connettere il mondo fisico e digitale in maniera fluida. Inoltre potranno adattarsi al contesto, riconoscere il tipo di tocco e cambiare risposta a seconda della funzione. Grazie all’integrazione con sistemi AI e visione artificiale (come dimostrano le collaborazioni tra NVIDIA e Magna) i controller futuri saranno in grado di adattarsi al comportamento del conducente, offrendo feedback dinamici in tempo reale. Il tutto con un occhio sempre più attento alla sostenibilità, attraverso materiali innovativi e consumi ridotti.