Il mese scorso sono state svelate le nuove vetture di Ferrari, le edizioni limitate SP1 e SP2, le prime della nuova gamma Icona.
Si tratta di due Ferrari Monza completamente aperte e dotate di uno dei motori più potenti mai costruiti dall’azienda. Il design delle supercar è ispirato a quello delle auto anni Cinquanta del Cavallino Rampante, ma oggi presentano una tecnologia tra le più avanzate del settore automobilistico, la Casa è seconda nella classifica dei produttori di lusso in Italia.
Vetture del nuovo piano strategico, dal profilo alare aerodinamico, la caratteristica principale e più distintiva è la mancanza totale del tetto e del parabrezza. Secondo quanto dichiarato dalla società, eliminare questi elementi è stata l’unica strategia funzionale per creare proporzioni uniche che su normali vetture a due posti aperte non sarebbero state possibili. Ne risultano un fascino che da subito comunica velocità e un abitacolo ricavato dal volume stesso dell’auto e che avvolge completamente il guidatore.
Ai due modelli è stato montato un motore V12 aspirato che sprigiona 810 Cv e che permette uno scatto da 0 a 100 km/h in soli 2.9 secondi. La Ferrari Monza SP1 è una monoposto da strada, mentre la Monza SP2 è una due posti, entrambe sono in grado di raggiungere una velocità massima di 300 km/h, che secondo la Casa di Maranello normalmente è sperimentata solo dai piloti di Formula 1. Anche il design prende assolutamente spunto dalle vetture da corsa del noto brand di lusso e dalle auto da competizione a due posti del passato, in modo particolare dalla 166 MM che fu costruita e presentata sul mercato nel 1948, e dalle 750 Monza e 860 Monza, che conquistarono parecchie vittorie nel World Sports Car Championship negli anni ’50.
Flavio Manzoni, il realizzatore, ha portato il concetto di barchetta nel 2018 rinnovandolo e apportando uno stile moderno, basato su poche linee che hanno raggiunto un doppio obiettivo, ovvero riuscire a riprendere i tratti tipici di Ferrari nel frontale e nella fiancata e introdurre nuove soluzioni nel posteriore. La coda della Ferrari Monza è senza dubbio la parte più originale, dopo l’assenza del parabrezza; per questo motivo gli ingegneri di Maranello hanno brevettato il Virtual Wind Shield, un piccolo tunnel sul cofano che gestisce i flussi d’aria e crea una barriera virtuale tra il pilota e il vento.
Sia la Ferrari Monza SP1 che la Ferrari SP2 sono state realizzate in fibra di carbonio, che permette di fornire il miglior rapporto peso-potenza di qualsiasi macchina di questo genere. In base alla volontà della casa, tutte le 500 auto prodotte saranno offerte in vendita esclusivamente ai clienti e ai collezionisti più affezionati all’azienda. Si tratta di due veicoli che rientrano nel piano strategico quinquennale di Ferrari, messo a punto per ampliare l’offerta.