Tesla Cybertruck in Cina, amara sorpresa: vietato guidarlo

La Cina è un mercato di riferimento per i pick-up, anche se le limitazioni sono tantissime. Per il Tesla Cybertruck, inoltre, ci sarebbero altre difficoltà

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Tommaso Giacomelli

GIORNALISTA AUTOMOTIVE

Nato e cresciuto a Lucca, laureato in Giurisprudenza a Pisa, sono riuscito a conciliare le due travolgenti passioni per auto e scrittura. Una grande fortuna.

Il nuovo Tesla Cybertruck, il pick-up rivoluzionario partorito dal Brand fondato da Elon Musk, continua a far discutere. Mentre negli Stati Uniti è iniziato il primo periodo di consegne degli esemplari ordinati nei mesi precedenti, nel resto del mondo in molti restano alla finestra. Questo bizzarro veicolo elettrico solcherà l’oceano per approdare in qualche altro lido?

In Europa qualcuno sarebbe persino contento di metterlo sotto casa, a patto che ci stia, viste le dimensioni generose, mentre in Cina la faccenda potrebbe essere più articolata e ingarbugliata. Nel Paese orientale, comunque, qualche unità è già stata consegnata sotto il nome di “Tesla Cybertruck Off-Road Wagon China Tour“. Come mai? Perché l’innovativo pick-up alla spina verrà portato in alcune delle più importanti città cinesi come Pechino, Shanghai, Shenzhen, Hangzhou, Nanchino, Xi’an, Chengdu e Chongqing, dove le persone potranno guardarlo da vicino. Il tour è iniziato pochi giorni fa a Xi’an.

Un genere gradito

A quanto pare la Cina ama i pick-up, non quanto gli automobilisti del Nord America, ma i cinesi sono fieri di poter guidare questi mezzi pratici e versatili. Lo fa sapere la China Association of Automobile Manufacturers, che ha sottolineato questo aspetto, dicendo anche che la quota di mercato di questi modelli nel 2025 dovrebbe essere raddoppiata rispetto a quella del 2021. Dunque, la crescita non si ferma e l’espansione è garantita. Ne sarà contento Elon Musk, spaventato dall’avanzata delle auto cinesi, ma che proprio in Cina potrebbe trovare una casa ideale per il suo Cybertruck. Almeno sulla carta.

Difficoltà con l’omologazione del Tesla Cybertruck

L’espansione del bizzarro veicolo di Tesla in terra cinese potrebbe avere qualche ostacolo di troppo, forse addirittura insormontabile. A quanto pare, sarebbe molto difficile ottenere l’omologazione del Cybertruck, che potrebbe rimanere al palo in una zona del mondo dove farebbero di tutto per guidarlo nella strade delle proprie città. Questa difficoltà esiste ed è reale, lo conferma in modo diretto lo stesso Elon Musk che, un po’ di tempo fa attraverso il suo account su X (ex Twitter), rispondendo a una specifica domanda sullo sbarco del pick-up in questo Paese, ha spiegato i possibili intoppi.

Il funambolico patron di Tesla non è entrato in modo diretto nei dettagli che impedirebbero l’omologazione, affermando comunque le inevitabili difficoltà nel portare avanti questa missione. Comunque, Car News China fa sapere che i pick-up, in Cina, devono anche sottostare ad alcune regole d’utilizzo.

Limiti nell’utilizzo

Oltre alle alte barriere che separano il Tesla Cybertruck dall’omologazione, in Cina ci sarebbero degli specifici handicap d’uso destinati ai pick-up: limiti di velocità inferiori, tassativo scorrimento sulla corsia più lenta in autostrada e impossibilità di ingresso nelle aree urbane. Soltanto per fare un esempio, la capitale Pechino vieta l’ingresso ai mezzi ingombranti.

Esiste, poi, anche il tema della sicurezza per gli utenti deboli della strada in caso di incidente già sollevato in Europa. Anche in questo caso, una scelta potrebbe essere quella di realizzare un modello dedicato a questo mercato, ma risulterebbe probabilmente complesso per Tesla, oltre al rischio di snaturare lo stesso Cybertruck nella sua forma già iconica e che lo ha reso celebre dovunque. Intanto, se lo possono godere i clienti americani, che si coccolano le prime consegne. Chissà se l’intraprendenza di Musk riuscirà a sbrogliare la matassa cinese.