Come si genera la numerazione delle targhe in Italia

Le targhe italiane hanno una storia risalente agli inizi del XX secolo. In passato il criterio di assegnazione ha subito varie modifiche, ecco come funziona oggi

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Redazione

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Il processo di numerazione delle targhe italiane ha origine a fine Ottocento in quanto nel 1897 entrò in vigore il decreto che obbligava i velocipedi a possedere una targa comunale per poter circolare in strada. L’anno successivo, il Comune di Milano emanò anch’esso un regolamento che obbligava ad affiggere sul fianco sinistro dell’autovettura una targa indicante il nome del proprietario e il numero di licenza ottenuto dal comune. Solo conseguentemente, per via della rapida diffusione delle automobili su tutto il territorio nazionale, si decise di modificare il criterio d’identificazione.

Così, a inizio Novecento le targhe italiane iniziarono ad essere composte da cinque numeri: i primi due, solitamente in rosso, simboleggiavano la provincia di provenienza mentre i restanti tre identificano il numero di immatricolazione dell’autovettura assegnato dalla prefettura. Era, però, compito del proprietario realizzare la targa, per questo motivo erano spesso molto diverse fra loro.

Oggi, comunque, nonostante le antiche origini del processo, il criterio con il quale vengono assegnate le targhe è differente, soprattutto per via dell’introduzione delle lettere. La struttura attuale delle targhe consente un numero di combinazioni elevatissimo. Una stima recente determina che questo sistema garantisce la produzione di nuove targhe per almeno altri 50 anni.

Targhe italiane: qual è il metodo di assegnazione?

La prima targa assegnata con il sistema attuale è stata AA 000 AA mentre l’auto immatricolata subito dopo aveva la targa AA 00 AB e la terza aveva la targa AA 000 AC e così via dicendo. na volta esaurite le combinazioni delle ultime due lettere, le modifiche riguardano le prime due e, poi, i numeri. Infatti, quando si è arrivati alla targa AA 000 AZ, si è iniziato con lo stesso processo di numerazione da AB 000 AA. Con l’inizio del 2020 la prima lettera delle targhe auto italiane è passata dalla F alla G.

Eccezioni sulle lettere utilizzate

Vi è, però, una particolarità: nelle lettere dell’alfabeto utilizzate per identificare le targhe italiane, si è deciso di escludere le vocali O,U e I e la consonante Q, perché sarebbero potute facilmente esser confuse con altre lettere. Nonostante ciò, si è stimato che con l’attuale processo di numerazione si possono targare ben 134.256.000 automobili.

Infine, c’è chi afferma di essere in grado di capire quale sia l’anno di immatricolazione semplicemente guardando la targa. Come è possibile? Siccome si utilizza un criterio progressivo, per la numerazione delle targhe italiane, si potrà intuire la data semplicemente valutando come sono disposte le lettere e i numeri. Ovviamente, però, per stabilire l’anno esatto si dovranno utilizzare servizi specifici.