Mancata assicurazione auto: ZTL e semafori possono rilevarla? La risposta

Le telecamere non possono essere utilizzate per controllare le assicurazioni senza che il veicolo abbia prima commesso un’infrazione, come entrare in una ZTL

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Fabio Lepre

giornalista

Appassionato di motori e narratore delle storie dell'industria dell'auto. Sempre alla ricerca di notizie sul mondo delle 4 ruote e delle novità normative.

Pubblicato: 1 Giugno 2025 06:24

La digitalizzazione delle banche dati della Motorizzazione Civile e delle compagnie assicurative ha aperto lo scenario del controllo automatizzato della copertura assicurativa RC Auto e della revisione periodica dei veicoli in circolazione attraverso le telecamere delle ZTL, i sistemi semaforici intelligenti e gli autovelox. Ma se da un punto di vista tecnologico è possibile, sotto il profilo giuridico la situazione resta più intricata. A oggi l’utilizzo delle telecamere per questo tipo di accertamenti non è ancora operativo, nonostante alcune norme del Codice della Strada lo prevedano espressamente.

Cosa prevede la legge

L’articolo 193 del Codice della Strada stabilisce che la mancanza della copertura assicurativa obbligatoria possa essere accertata anche tramite il confronto dei dati delle polizze presenti nei database delle compagnie con le immagini dei veicoli rilevati da dispositivi elettronici, come gli autovelox o le telecamere di accesso alle zone a traffico limitato.

Un principio simile è stato introdotto anche per il controllo della revisione scaduta, con l’intento di rendere più efficiente e capillare la sorveglianza su strada. Affinché queste disposizioni diventino operative servono i decreti attuativi che definiscano le caratteristiche tecniche degli strumenti, le modalità di trattamento dei dati personali, i limiti operativi e le condizioni di utilizzo.

Le banche dati e l’interoperabilità

Il fulcro tecnico della questione risiede nell’interoperabilità tra il sistema di rilevamento ottico e le banche dati pubbliche. Quando un veicolo commette un’infrazione rilevata da una telecamera – ad esempio entrare senza permesso in una ZTL – l’immagine della targa viene acquisita in automatica e associata a un verbale.

Il software può effettuare anche un controllo incrociato tra la targa registrata e i database pubblici, per verificare se quel mezzo sia coperto da regolare polizza Rc auto o se risulti sprovvisto di assicurazione. Questo processo è tecnicamente possibile e autorizzato, ma soltanto se è scaturito da un primo illecito, altrimenti l’utilizzo della targa per finalità diverse violerebbe le disposizioni sulla privacy e sulla limitazione dell’uso dei dati personali.

Qual è la situazione attuale

Nonostante il potenziale della tecnologia e le intenzioni del legislatore, allo stato attuale nessuna telecamera può accertare in modo autonomo e automatico l’assenza di assicurazione o di revisione, a meno che il veicolo non abbia già commesso un’infrazione per cui il sistema è stato omologato.

In altre parole, se un’automobile transita sotto una telecamera di una ZTL o supera un semaforo controllato da un dispositivo elettronico, non può essere controllata per l’assicurazione o la revisione se non ha violato un divieto d’accesso o superato il rosso. Gli autovelox, ad esempio, sono tarati per rilevare solo le infrazioni di velocità: non scattano la foto a tutte le auto in transito, ma solo a quelle che superano i limiti previsti.

Per queste ultime, una volta scattata l’immagine, è teoricamente possibile incrociare i dati della targa con gli archivi pubblici della RC auto e della revisione, ma anche in questo caso non è ammessa una contestazione automatica, bensì un invito al proprietario del mezzo a presentare i documenti richiesti.

Omologazione e uso autonomo delle telecamere

Un altro nodo riguarda infatti la mancata omologazione dei dispositivi elettronici per il rilevamento della mancanza di assicurazione. Le telecamere in uso per la gestione del traffico, comprese quelle posizionate nei pressi dei semafori o dei varchi ZTL, non sono state ancora omologate per questo tipo di funzione autonoma.

Secondo quanto chiarito dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, affinché una telecamera possa essere usata per rilevare automaticamente la mancata copertura assicurativa senza la necessità di un’infrazione correlata, è necessario che sia sottoposta a un iter di approvazione tecnico-normativa. Questo vincolo blocca di fatto la possibilità per i Comuni di utilizzare queste tecnologie come strumenti di controllo massivo e preventivo.

Cosa dicono la giurisprudenza e il Garante della Privacy

Il Tar del Veneto ha chiarito che non è legittimo un sistema che effettui controlli a tappeto su tutti i veicoli che passano davanti a un varco, se questi non sono stati fermati o non hanno commesso un’infrazione per la quale il dispositivo è stato approvato. Secondo i giudici amministrativi, un sistema automatico di controllo non può essere utilizzato per scopi diversi da quelli autorizzati, e comunque deve rispettare il principio di proporzionalità nel trattamento dei dati personali.

Questa posizione è allineata con quanto ribadito più volte dal Garante per la protezione dei dati personali, secondo cui la raccolta e l’elaborazione delle informazioni deve sempre essere necessaria e pertinente rispetto all’obiettivo perseguito. Tradotto in termini concreti, significa che un Comune non può dotarsi di una telecamera omologata per registrare gli accessi in ZTL e poi utilizzare lo stesso dispositivo per verificare la regolarità assicurativa di tutti i veicoli in transito, a prescindere dal fatto che abbiano violato o meno un divieto.

ZTL, semafori e autovelox: strumenti diversi, logiche comuni

Non va dimenticato che anche altri strumenti di controllo, come gli autovelox fissi, possono essere utilizzati per rilevare eventuali scoperture assicurative, sempre a patto che ci sia una violazione della velocità. La logica normativa è la medesima: l’infrazione attiva il controllo, ma in assenza, il solo transito non basta a legittimare l’accesso ai dati.

È un principio volto a tutelare il cittadino da un uso eccessivo dei sistemi di sorveglianza, ma che allo stesso tempo limita la capacità repressiva delle istituzioni nei confronti dei veicoli irregolari.

Accanto ai sistemi fissi, sempre più corpi di polizia municipale utilizzano dispositivi mobili di lettura targhe, montati su auto di pattuglia o collocabili su cavalletti temporanei. Questi strumenti, a differenza dei varchi ZTL o dei semafori intelligenti, sono usati in modo mirato durante controlli programmati e non sono soggetti alle stesse restrizioni sull’uso passivo dei dati.

Cosa accade se si guida senza assicurazione e si viene intercettati

Nel caso in cui un veicolo entri in una zona soggetta a videosorveglianza senza autorizzazione, e risulti anche privo di assicurazione, il sistema può rilevare entrambi i dati e trasmetterli all’autorità competente. Il conducente riceverà quindi non solo il verbale per accesso non autorizzato in ZTL, ma anche una sanzione per mancata copertura assicurativa, che comporta una multa molto severa.

L’importo varia da 849 a 3.396 euro, a cui si aggiunge il sequestro amministrativo del veicolo e la decurtazione di cinque punti dalla patente. In caso di recidiva entro due anni, la sanzione raddoppia e può essere disposta anche la sospensione della patente da uno a due mesi.