La benzina al self supera i 2 euro: la decisione del Governo

Continua l'aumento del prezzo al litro della benzina e il superamento della soglia psicologica dei 2 euro al litro è sempre più frequente in tutta Italia

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Davide Raia

Esperto di tecnologia e motori

Editor e copywriter, mi occupo principalmente di tecnologia, in tutte le sue forme, e di motori. Appassionato di viaggi, vivo tra Napoli e la Grecia.

Continua ad aumentare il prezzo della benzina e la soglia psicologica dei 2 euro al litro viene, progressivamente, superata in varie regioni italiane, anche al self-service.

I rincari sui carburanti, quindi, non si fermano, creando non pochi danni agli automobilisti che, oramai da diverse settimane, vedono aumentare le spese per l’utilizzo della propria auto a benzina o diesel. Per tentare di porre un freno agli aumenti, il Governo si prepara a intervenire, come annunciato nei giorni scorsi dal ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso.

Superati i 2 euro al litro

I dati che arrivano da diverse regioni italiane sono allarmanti: la soglia dei 2 euro al litro viene superata, settimana dopo settimana, da un numero sempre maggiore di stazioni di rifornimento. Durante l’estate, infatti, il costo della benzina ha superato questa soglia psicologica in più occasioni e, in particolare, per la modalità “servito” e/o lungo le tratte autostradali dove, solitamente, il rifornimento costa di più.

Ora, però, il muro dei 2 euro al litro viene superato anche lungo la rete ordinaria: la provincia di Bolzano, infatti, fa segnare un dato di 2,006 euro al litro mentre alcune regioni, come la Liguria e la Basilicata, sono a meno di 1 centesimo dalla soglia.  Anche al self-service, quindi, il caro benzina si fa sentire. Per risparmiare “servirsi da soli” non basta più. Il trend è evidente. Senza misure di contenimento, infatti, c’è il rischio di nuovi aumenti in tutte le regioni italiane.

La palla passa la Governo

Per tentare di fermare la crescita senza freni della spesa per il rifornimento è in arrivo un nuovo provvedimento del Governo. Come sottolineato in apertura, il ministro Urso ha confermato la volontà di definire una misura per aiutare i ceti meno abbienti, in occasione del prossimo Consiglio dei Ministri. Potrebbe, quindi, esserci spazio per un nuovo bonus benzina, accessibile rispettando alcuni requisiti reddituali.

Resta sul tavolo, inoltre, la reintroduzione del sistema dell’accisa mobile, già adottato in passato dal Governo Draghi. Questo meccanismo prevede la possibilità di tagliare le accise in caso di aumento dei carburanti oltre una certa soglia. Il taglio, in questo caso, viene “auto-finanziato” dall’aumento del gettito derivante dall’IVA. La necessità di un taglio delle accise, come misura contro il caro benzina, torna di grande attualità.

A differenza del Bonus Benzina, il sistema dell’accisa mobile è una misura orizzontale e potrà garantire una riduzione del costo al litro per tutti gli automobilisti, senza vincoli ISEE. In particolare, si tratta di una misura molto utile per chi percorre molti chilometri in auto (ad esempio per motivi di lavoro) e, quindi, è colpito maggiormente dai rincari.

C’è da sottolineare, inoltre, l’incontro tra il ministro Urso e il presidente dell’Antitrust, Roberto Rustichelli. Al centro del colloquio c’è stata anche la questione del caro benzina e dei possibili problemi legati alla concorrenza nel settore della distribuzione dei carburanti. Per il prossimo futuro, quindi, saranno oggetto di approfondimento, da parte dell’Autorità che regola la concorrenza, questioni come l’andamento dei prezzi lungo le tratte autostradali e la marginalità delle raffinerie.