L’emozione di vedere le Formula 1 in pieno centro a Milano è finalmente diventata realtà nel 2018, grazie a una interessante iniziativa dei “piani alti” della massima categoria di corse automobilistiche. Nel weekend del Gran Premio di Monza, che si è tenuto in quell’anno come al solito agli inizi di settembre, precisamente dal 29 agosto al 1 settembre, Milano ha ospitato un evento assolutamente unico e gratuito, andato in scena nella zona della Darsena della città.
L’evento in questione è stato fortemente voluto da Liberty Media, ossia la società che detiene i diritti commerciali della Formula 1 e che si occupa della gestione mediatica della categoria regina delle monoposto. L’obiettivo, sicuramente ambizioso, è quello di portare queste monoposto e lo stesso spettacolo più vicino alle persone e al centro delle città delle tappe europee. Un pensiero pertinente, considerato che di solito i circuiti su cui queste splendide e lussuose monoposto sfrecciano sono solitamente costruiti – ad eccezione di Monaco, tappa cittadina estremamente esclusiva e storica del Circus – in zone periferiche, isolate dal centro cittadino delle mete dei Gran Premi.
Formula 1, il percorso del “circuito” di Milano
L’iniziativa, in breve, prevedeva che i piloti di F1 sfilassero davanti agli occhi dei milanesi. E non dei piloti qualunque. Fra le monoposto, come Red Bull, non poteva mancare la mitica Ferrari, ossia la monoposto SF-71H, quella che in quel momento stava correndo in pista per cercare quel titolo mondiale che purtroppo, ad oggi, nel 2014, ancora non ha conquistato. Allora, gli alfieri del Cavallino Rampante erano Sebastian Vettel e Kimi Raikkonen. Oltre loro, hanno intrattenuto la folla anche auto d’epoca e vetture storiche appartenenti alle nostre Forze dell’Ordine.
Il clou dell’evento è arrivato sabato, l’ultimo giorno del festival, appena prima del Gran Premio di domenica a Monza. In quell’occasione, infatti, sono giunti sei piloti di Formula 1 a prendere parte all’evento: Sebastian Vettel e Kimi Raikkonen della Scuderia Ferrari, Pierre Gasly e Brendon Hartley che all’epoca appartenevano alla Toro Rosso – oggi rinominata Racing Bulls ma che conserva ancora la sua sede nella nostra Faenza – e i piloti della Sauber, odierna Racing Sauber. Questi erano Marcus Ericsson e l’attuale super pilota di Ferrari Charles Leclerc, agli albori della sua carriera quando ancora correva in quella scuderia satellite della Rossa e che nel 2018 era guidata da un team principal che conosciamo benissimo: Frederic Vasseur, attuale team principal proprio del team di Maranello.
Oggi, Vasseur, Leclerc e Ferrari combattono con una macchina difficile da tenere in pista durante l’ultimo GP – quello del Brasile 2024 – ma tengono testa a una super McLaren e si preparano ad accogliere un volto nuovo ad Abu Dhabi, ma ben conosciuto da chi è del settore: parliamo del pilota Antonio Fuoco, che correrà con Ferrari nelle Prove Libere.
Il percorso dell’esibizione, come spiega la Gazzetta dello Sport, ha comprendeso un tratto di circa 800 metri: da piazza XXIV Maggio le monoposto hanno corso lungo viale D’Annunzio fino a piazzale Cantore, e poi da lì un tornante le ha fatte tornare su viale D’Annunzio verso viale XXIV Maggio.
“Abbiamo avuto libertà creativa – ha detto Massimiliano Ferramondo, responsabile di Balich, la società che ha curato l’evento -. Mostreremo alla città qualcosa di unico. La prima volta della Formula 1 a Milano sarà speciale”.
L’altra volta che la F1 corse a Milano
Vedere le monoposto che sfrecciano nel centro di Milano è stato un evento unico, accattivante e decisamente attraente. Tuttavia, non si è trattato di una novità assoluta. Nel corso della sua lunga e interessante storia, infatti, non è stata la prima volta che la Formula 1 correva a Milano.
La prima volta, infatti, è avvenuta ben settantuno anni prima. Era l’anno 1947 e, dopo una lunga e dolorosa pausa dei Gran Premi di Formula 1 per lo scoppio della Seconda Guerra Mondiale dal 1938, quello che si corse a Milano fu vissuto con grande commozione, assumendo il significato di una normalità che cercava di tornare e insieme la gioia, divenuta un sentimento sconosciuto durante il pesante periodo del conflitto mondiale.
Ma perchè si corse a Milano, se l’Autodromo di Monza era stato già inaugurato nel 1922? La risposta è tanto semplice quanto triste: il circuito era ancora inagibile, a causa proprio della guerra che lo aveva devastato.
Il GP di Milano corso in quell’occasione prevedeva un percorso di 3.500 metri che si snodava fra Viale Duilio, viale Boezio e viale Cassiodoro per poi girare a viale Senofonte. Dopo una serie di curve sulle varie strade, il circuito si concludeva su piazzale Damiano Chiesa.
Quella domenica 7 settembre 1947 fu una giornata soleggiata piena di gioia, perchè alla fine è a questo che serve lo sport: a festeggiare la vita e la gioia di essere insieme a godersi la propria passione.