A Cassino nuovo sito produttivo per Stellantis, dedicato al biometano

Il sindaco di Piedimonte San Germano annuncia la decisione di Stellantis di costruire un impianto di biometano, per il fabbisogno energetico del Cassino Plant

Foto di Manuel Magarini

Manuel Magarini

Giornalista automotive

Classe 90, ha una laurea in Economia Aziendale, ma un unico amore: la scrittura. Da oltre dieci anni si occupa di motori, in ogni loro sfaccettatura.

Pubblicato: 4 Novembre 2024 07:30

Per ridurre i costi energetici del Cassino Plant di Piedimonte San Germano, Stellantis realizzerà un innovativo impianto di biometano. L’annuncio arriva direttamente dal sindaco, Gioacchino Ferdinandi, il quale ha parlato dettagliatamente del progetto, che avrà degli importanti sviluppi dal punto di vista territoriale e aziendale.

Coprirà il 20% del fabbisogno energetico

Secondo le dichiarazioni proferite dal primo cittadino di Piedimonte San Germano, il complesso avrà un’estensione di 28.000 metri quadrati, equivalenti a circa due ettari e mezzo. Una volta messo in funzione, saprà soddisfare il 20% di fabbisogno energetico del Cassino Plant. Così facendo, diminuiranno i costi produttivi. Si tratta di una questione che sta parecchio a cuore a Carlos Tavares.

Fin dalla sua nomina, l’amministratore delegato di Stellantis lo aveva inserito tra i principi chiave per mantenere competitivo lo stabilimento nel panorama italiano ed europeo. Tra i maggiori ostacoli figurano, infatti, gli elevati oneri da fronteggiare relativi all’energia e al peso fiscale. Il numero uno del colosso automotive aveva evidenziato come tali aspetti incidessero sul bilancio.

A causa delle spese globali delle operazioni, la sostenibilità economica era un obiettivo difficilmente conseguibile. Un deterrente non di poco conto, date le inevitabili pressioni esercitate dagli azionisti. “Il progetto è stato concepito come una soluzione innovativa e sostenibile, orientata a ridurre le emissioni e promuovere l’economia circolare grazie all’uso di sottoprodotti agricoli e zootecnici”, ha spiegato il sindaco Ferdinandi.

“La realizzazione dell’impianto – ha proseguito – potrà essere autorizzata tramite la Procedura Abilitativa Semplificata (PAS) ma su proposta dell’assessore all’ambiente Ermelinda Costa e dell’Amministrazione tutta, il Comune ha convocato una conferenza dei servizi per consentire la partecipazione degli enti competenti e valutare preventivamente ogni aspetto progettuale”. Inoltre l’impianto “consentirà il recupero sia del metano che dell’anidride carbonica, in linea con gli standard ambientali europei, contribuendo alla riduzione delle emissioni di CO2 e dei gas serra”.

L’impegno di Stellantis si inserisce in un discorso più ampio di transizione dai propulsori termici a quelli elettrici per il centro. Attualmente è al lavoro su modelli di nuova generazione, grazie alla piattaforma STLA Large, progettata allo scopo di supportare la svolta green di mezzi dalle dimensioni imponenti. Il primo passo della trasformazione consisterà nella realizzazione della nuova Alfa Romeo Stelvio al 100% elettrica, prevista per il 2025. Dopodiché, verrà il turno della Giulia EV.

Impatto positivo sull’occupazione locale

Nel frattempo, prosegue la ristrutturazione interna. Mentre scriviamo, il numero di addetti al Cassino Plant sfiora le 2.500 unità, con la prevalenza del personale impegnato in un unico turno di lavoro. Il sindaco Ferdinandi e il CEO Tavares confidano che l’avvio dello stabilimento di biometano rifornisca slancio e dia dei benefici in termini di occupazione locale.

Con l’avvio del progetto, Stellantis dimostra un forte impegno verso un domani a basso impatto ambientale e dall’elevata efficienza energetica. Oltre a costituire un investimento, la mossa è un passo importante verso la promozione di pratiche di economia circolare e politiche attente all’ambiente. L’iniziativa induce a sperare in un futuro più roseo per la manodopera di Piedimonte San Germano, il cui futuro era avvolto nel mistero. Il prolungato silenzio è servito a individuare la soluzione più adeguata.