Tutor autostrada Italia, dove si trovano tutti quelli funzionanti quest’estate

I tutor in autostrada sono la costante anche dell'estate 2024: così chiamati in modo improprio, prevedono delle importanti differenze rispetto agli autovelox

Foto di Manuel Magarini

Manuel Magarini

Giornalista automotive

Classe 90, ha una laurea in Economia Aziendale, ma un unico amore: la scrittura. Da oltre dieci anni si occupa di motori, in ogni loro sfaccettatura.

Pubblicato: 23 Luglio 2024 10:17

È il momento di preparare le valigie? Tanti single, coppie e famiglie sono in procinto di partire in vacanza. Prima di mettersi in viaggio sarebbe, però, opportuno informarsi a dovere sulla circolazione stradale, compresi sui dispositivi di rilevamento della velocità. Da un po’ di anni le Forze dell’Ordine ricorrono al sistema SICVe-PM preposto a monitorare la velocità media costante delle vetture. Introdotto al posto del tutor, viene ancora chiamato così dai conducenti, anche se presenta delle specificità. Andiamo allora a vedere come prendono le distanze dalle soluzioni precedenti e dove consultarne l’elenco completo.

Nessuna confusione con gli autovelox

Non tutti sono abituati a percorrere le autostrade durante l’anno. Chi ha l’abitudine di muoversi tra le vie dei centri abitati e i sentieri extraurbani può nutrire qualche confusione in proposito. Di norma, si imbattono, infatti, negli autovelox, quei “macchinari infernali” nei cui confronti il Governo attuale ha avviato una crociata. Nella riforma al Codice della Strada promossa da Matteo Salvini, ministro delle Infrastrutture e dei Dispositivi, è prevista una drastica svolta.

Qualora passasse il disegno di legge, al momento fermo in Senato dopo l’ok ricevuto dai Deputati, i criteri di omologazione sarebbero assai meno indulgenti. Ad avviso del leader leghista, le amministrazioni comunali se ne sarebbero approfittate, con la collocazione  indiscriminata degli apparecchi. Invece di dare priorità alla sicurezza degli utenti, gli enti locali avrebbero trasformato il rilevatore in uno strumento per battere cassa.

Come funzionano

In autostrada detta, però, legge il già menzionato SICVe-PM, che rispetto al classico tutor introduce diverse novità, affinché sia più preciso ed efficiente. L’impianto utilizza telecamere ad alta definizione per il riconoscimento automatico della targa di ogni veicolo in transito. Ciò consente di identificarlo in maniera univoca e di scongiurare errori.

Inoltre, sa leggere i cosiddetti “segni particolari” del mezzo, tipo il colore della carrozzeria, il modello e la marca. Questo dato aggiuntivo aiuta a effettuare una distinzione in caso di targhe simili o addirittura contraffatte. Collocati sotto gli archi sopra la carreggiata, gli stessi punti in cui erano montati i tutor, non rilevano la velocità istantanea, bensì quella media. La presenza di più punti di rilevamento consente di ottenere una rilevazione accurata, anche in condizioni di traffico intenso o di code.

I portali possono essere distanziati fino a 25 km l’uno dall’altro, rispetto ai 4-5 km del SICVe. Di conseguenza, riescono a monitorare tratti stradali più lunghi e scoraggiano le manovre di frenata e accelerazione brusca in prossimità. La tecnologia sfrutta un meccanismo di Plate Matching per abbinare le targhe rilevate all’ingresso del tratto con quelle immortalate all’uscita. Ergo, sono in grado di determinare le macchine ree di superare il limite di velocità media, pure se hanno cambiato l’identificativo alfanumerico nel tragitto. Per conoscere le targhe controllate basta collegarsi al sito di Autostrade per l’Italia.

La velocità massima di percorrenza delle autostrade è di solito di 130 km/h. Tuttavia, sui tratti a tre corsie per ogni senso di marcia i gestori possono elevarla a 150 km/h, previa segnalazione, mentre scende a 110 km/h in presenza di precipitazioni atmosferiche di qualsiasi natura.