Decarbonizzazione dei trasporti: il Ministro Pichetto sostiene i biocarburanti

In occasione dell'Assemblea dell’Unione Energie per la Mobilità il Ministro dell'Ambiente ha sottolineato l'importanza per il nostro Paese dei biocarburanti

Foto di Marco Di Marco

Marco Di Marco

giornalista pubblicista

Laureato in Giurisprudenza, è giornalista pubblicista che da sempre ama le auto. Ha sempre avuto la passione per il giornalismo automobilistico scrivendo sia di prodotto che di motorsport.

Pubblicato: 16 Luglio 2024 15:53

La strada verso la transizione verde è ormai segnata, ma non passa giorno senza che non si alzino voci contrarie o ci si renda conto dei sacrifici che questa comporta sia in termini economici che di forza lavoro. Nel corso dell’Assemblea dell’Unione Energie per la Mobilità tenutasi a Roma è stato lo stesso Ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica, Gilberto Pichetto, ad entrare nel merito sottolineando l’importanza per il nostro Paese dello sviluppo dei biocarburanti.

La decarbonizzazione come obiettivo principale

Le critiche piovute contro le scelte imposte dall’Europa in merito alla transizione ecologica sono state al centro del dibattito di Roma dove, ad aprire la giornata di confronto, è stato proprio il Ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica. “I biocarburanti sostenibili sono tra i principali pilastri della decarbonizzazione del settore trasporti, insieme all’elettrificazione, all’efficienza energetica e agli altri carburanti sostenibili” ha dichiarato il titolare dell’Ambiente.

Il Ministro ha poi sottolineato la sua contrarietà allo stop alla produzione di motori termici deciso da Bruxelles sottolineando come occorra: “mettere in campo e attuare tutte le soluzioni, in ottica di neutralità tecnologica, per decarbonizzare tutti i settori dei trasporti: aereo, marittimo e stradale. Lo stop ai motori endotermici previsto dal regolamento europeo non convince e l’utilizzo dei biocarburanti, di cui l’Italia è grande produttrice, può essere molto più diffuso”. Il Ministro Pichetto ha garantito alla platea che questo argomento sarà portato anche all’attenzione della nuova Commissione europea.

Analogamente il Ministro ha sottolineato come: “La riconversione delle bioraffinerie assicura una produzione attuale di biocarburanti pari ad oltre 750 mila tonnellate che, in prospettiva futura, raggiungeranno 1,1 milioni, soprattutto di biocarburanti avanzati. In questo settore l’Italia vanta una leadership tecnologica a livello internazionale e su queste basi si fonderanno le future trasformazioni delle raffinerie italiane”.

Il titolare dell’Ambiente ha poi dichiarato ai partecipanti: “Il governo lavora anche su un’importante riforma della rete carburanti, che punta a un nuovo assetto, essenziale per una nuova mobilità. Abbiamo disegnato un mix sostenibile delle nostre energie, che deve portarci a un cambio di pelle del Paese: la parola chiave per la transizione è innovazione” ha poi concluso il Ministro citando quanto previsto nel Piano Energia e Clima 2030 (PNIEC).

Razionalizzazione della rete carburanti

Oltre al Ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica, all’appuntamento romano dell’UNEM era presente anche il Ministro del Made in Italy Alfonso Urso. Questo, intervenuto a fine lavori, ha posto la propria attenzione sull’atteso ddl per la razionalizzazione della rete carburanti che andrà a regolamentare il regime delle autorizzazione per la attività di distribuzione dei carburanti stessi per arrivare ad una legge definita organica e in grado di contrastare le criticità attuali.

Il nostro obiettivo è quello di arrivare finalmente a una legge organica che consenta di contrastare le criticità del settore della distribuzione dei carburanti” ha dichiarato il Ministro Urso che ha poi sottolineato come sia necessario: “Adottare disposizioni di razionalizzazione in materia intervenendo su alcuni aspetti che noi riteniamo fondamentali”, come la riconversione della rete distributiva urbana ed extraurbana e la distribuzione di almeno un prodotto diverso dai combustibili fossili.

Analogamente, il ddl andrà ad impattare sui rapporti contrattuali in tema di gestione degli impianti di gestione: “Si tratta di un disegno di legge che porteremo in consiglio dei ministri prima della pausa agostana e che il Parlamento potrà compiutamente esaminare. Può essere e deve essere implementato nel confronto parlamentare come è giusto che sia per una legge così importante di riordino del settore lungamente attesa dagli operatori”.