Emilio Targia sopravvissuto alla strage dell'Heysel, gli attimi di terrore: "Mi salvai per miracolo"

Emilio Targia, sopravvissuto alla strage dell'Heysel avvenuta il 29 maggio 1985, ha rivissuto gli attimi di terrore di quella notte: il racconto

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Emilio Targia, sopravvissuto alla strage dell’Heysel avvenuta mercoledì 29 maggio 1985, ha raccontato gli attimi di terrore vissuti all’impianto di Bruxelles poco prima della finale di Coppa dei Campioni tra Juventus e Liverpool. “Mi salvai per miracolo”, ha detto Targia a distanza di 40 anni da quell’infausta notte.

Il racconto di Emilio Targia sopravvissuto all’Heysel

Quarant’anni dopo la strage dell’Heysel, in cui persero la vita 39 persone (di cui 32 di nazionalità italiana) e ne rimasero ferite più di 600, Emilio Targia, sopravvissuto alla tragedia, ha raccontato quei momenti di terrore vissuti poco prima del fischio d’inizio della finale di Coppa dei Campioni (l’attuale Champions League) tra la Juventus e il Liverpool.

Targia, allora tifoso bianconero, oggi giornalista e autore del libro intitolato “Quella notte all’Heysel”, ha raccontato all’ANSA: “C’ero anch’io sugli spalti. Sarei dovuto andare nella curva Z (la curva in cui è avvenuta la strage, ndr) ma grazie al biglietto datomi da Morini andai nel settore opposto e mi salvai la vita per miracolo“.

Emilio Targia sopravvissuto HeyselANSA

I disordini allo stadio di Bruxelles nel giorno della strage dell’Heysel.

Secondo Emilio Targia, “non bisogna usare la parola tragedia ma strage“. Il giornalista ha spiegato: “Quella notte era diventata un’arma contro la Juventus ma è stata una strage che ha riguardato tutti. Sono morti 39 cittadini europei. È una strage con colpevoli precisi e mi sono reso conto che era doveroso e necessario scrivere un libro”.

Strage dell’Heysel 40 anni dopo: cosa successe a Bruxelles

La strage dell’Heysel avvenne mercoledì 29 maggio 1985. Un’ora prima del fischio d’inizio della partita di Coppa dei Campioni tra Juve e Liverpool gli hooligan inglesi cominciarono a spingersi verso la Curva Z, dove erano stati posizionati i tifosi della Juventus non facenti parte di gruppi organizzati.

Seguirono scene di caos, con i tifosi italiani ammassati sul muro nel disperativo tentativo di fuggire all’assalto inglese. Il muro, alla fine, crollò e molti morirono nella calca. Il bilancio finale parla di 39 tifosi morti e oltre 600 feriti.

Targia ha raccontato ancora all’ANSA: “I colpevoli sono gli hooligan criminali, l’Uefa che ha scelto un posto, un impianto marcio e le autorità belghe impreparate. Nel libro racconto di come quella volta erano presenti le forze dell’ordine belghe più scarse perchè quelle più preparate erano state destinate alla visita del Papa. Per non parlare poi dell’assurdità che i ragazzi che scappavano dalla curva Z venivano manganellati”.

Anche Guido Castelli era allo stadio il giorno della strage dell’Heysel

Tra i presenti allo stadio di Bruxelles, il giorno della strage dell’Heysel, c’era anche un giovanissimo Guido Castelli col padre.

Su Facebook, il commissario alla ricostruzione post sisma 2016 ha scritto: “Quel giorno, che avrebbe dovuto essere una festa dello sport, si trasformò in un incubo. Ricordo ancora il caos, la paura e il dolore. Ma anche gli sguardi, le mani tese, l’umanità che resisteva nel mezzo della follia”.

Emilio Targia sopravvissuto Heysel ANSA