Garlasco, la previsione di Massimo Lovati su Andrea Sempio e la revisione del processo ad Alberto Stasi
L’avvocato Massimo Lovati critica la nuova perizia sul caso Garlasco. Parla di Andrea Sempio, di Alberto Stasi e confida le sue difficoltà personali
L’avvocato Massimo Lovati ha parlato in una recente intervista del caso di Garlasco, prevedendo il proscioglimento del suo ex assistito Andrea Sempio e la revisione del processo ad Alberto Stasi. Il legale ha criticato l’esame antropometrico, definendolo inutile, e parlato delle sue difficoltà economiche e di un dolore personale.
- Il destino di Andrea Sempio e Alberto Stasi
- Massimo Lovati sul caso Garlasco
- I problemi di Massimo Lovati
Il destino di Andrea Sempio e Alberto Stasi
Durante la trasmissione “Storie Italiane” su Rai 1, condotta da Eleonora Daniele, è intervenuto telefonicamente l’avvocato Massimo Lovati, già difensore di Andrea Sempio, per commentare gli ultimi sviluppi legati al caso Garlasco e al nuovo esame antropometrico disposto dalla Procura di Pavia.
Lovati si è mostrato certo sull’esito del procedimento: “Alla fine si arriverà al proscioglimento di Sempio e alla revisione del processo Stasi” ha affermato il legale. “Dopo tutto questo clamore non potranno chiudere con un’archiviazione”.
ANSA
Massimo Lovati
L’avvocato ha inoltre ribadito la sua personale interpretazione del contesto investigativo, sostenendo di aver ipotizzato l’esistenza di “una rete criminale internazionale impegnata in traffici di organi e abusi su minori”, escludendo che il caso sia riconducibile in modo esclusivo a una questione di denaro.
Massimo Lovati sul caso Garlasco
Parlando della nuova perizia voluta dai magistrati, Lovati ha espresso totale contrarietà. “Non avrei mai inviato Sempio a quell’esame. È una procedura inutile e non nel mio stile cooperare con l’accusa, salvo obbligo”.
Con tono sarcastico, ha paragonato l’ennesimo accertamento a “un altro ornamento sull’albero di Natale, dopo le precedenti verifiche: la dragatura del fosso, la riapertura dei rifiuti dopo 18 anni, l’‘ignoto 3’ e adesso questa quarta trovata”.
Ha ricordato inoltre di essere stato tra i primi a parlare di contaminazione autoptica, poi effettivamente riconosciuta, e ha chiarito il suo ruolo nella consulenza Linarello: “L’ho presentata io a Garofano, ma non c’è nulla di illecito” ha spiegato, affermando che le accuse di corruzione sono legate a semplici fraintendimenti.
L’avvocato ha poi liquidato come irrilevante il famoso scontrino introdotto tempo fa come possibile prova difensiva: “Non l’avrei mai usato. È un elemento inutile, nessuno lo ha richiesto e non aggiunge nulla. È un’excusatio non petita, quindi privo di valore probatorio e privo di senso logico”.
I problemi di Massimo Lovati
Nel corso dell’intervento, Lovati ha affrontato anche la vicenda del processo ‘Ndrangheta Banking, in cui era stato citato come testimone per un presunto prestito.
Il legale ha chiarito di non aver potuto presenziare. “Non sapevo neppure chi fossero i coinvolti: un cliente mi presentò una persona che mi prestò dei soldi, e io ho avuto difficoltà a restituirli, ma l’ho fatto, senza pagare alcun interesse”.
Ha poi ammesso di aver ricevuto 6000 euro in un periodo di difficoltà finanziaria: “La banca mi aveva revocato il fido e avevo bisogno di liquidità. Non sono un giocatore patologico, mi ero solo indebitato”. Infine, con voce emozionata, ha confidato un dolore personale: “Ho perso una persona cara che continua a chiamarmi nei sogni dicendomi ‘raggiungimi’. Vivo alla giornata, senza preoccuparmi di morire o sopravvivere”.
ANSA