Omicidio di Alessandro Venier a Gemona, il conoscente parla dei suoi "guai" con la giustizia

Un conoscente parla dei guai con la giustizia di Alessandro Venier prima dell'omicidio di Gemona. A casa sua carabinieri e ambulanza

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Mentre continuano ad emergere dettagli inquietanti sull’omicidio di Gemona a parlare è un conoscente della vittima che confermerebbe le indiscrezioni sui reati commessi da Alessandro Venier. Nel corso degli anni l’uomo 35enne avrebbe avuto una vita disordinata e guai con la giustizia per piccole storie di cannabis, armi e maltrattamenti ad animali. Inoltre, il conoscente aggiunge anche un particolare riguardo a possibili litigi tra la vittima di Gemona e la compagna Mailyn Castro Monsalvo.

I reati commessi da Alessandro Venier

In un’intervista rilasciata a Morning News il conoscente dell’uomo ucciso a Gemona definisce lo stile di vita di Alessandro Venier “disordinato” e il suo modo di essere “particolare”.

In questo contesto rivela di alcuni “casini in generale” che avrebbe commesso la vittima.

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Alessandro Venier e la mamma Lorena

Nel dettaglio cita piccole storie di cannabis e precedenti con armi. Secondo quanto ha riportato l’ANSA, i reati commessi da Alessandro Venier sarebbero stati nello specifico lesioni personali gravi, oltre ad avere avuto denunce per coltivazioni di sostanze illecite e attività non autorizzata di recupero di residuati bellici.

Inoltre, sempre secondo l’agenzia di stampa, gli sarebbe stato contestato in passato il reato di procurato allarme e minacce.

Non è finita qui, ci sarebbero nel curriculum di Alessandro Venier, ucciso a Gemona il 30 luglio, un’aggressione ad un ex collega, maltrattamenti di animali e frequenti atti di esibizionismo.

Ci sarebbe anche un video in rete in cui sevizia un gatto.

Il conoscente parla di Lorena Venier

Lorena Venier, mamma di Alessandro e rea confessa del cruento omicidio del figlio, ha 61 anni ed è infermiera.

Il conoscente della famiglia Venier alla trasmissione Mediaset l’ha definita una donna tranquilla.

Per quanto riguarda invece il rapporto tra la vittima e la compagna Mailyn Castro Monsalvo non si è espresso nel dettaglio.

Però ha spiegato di aver visto una volta carabinieri e ambulanza presso l’abitazione perché la compagna “aveva tentato non so cosa”.

L’uomo ha, infine, sottolineato che Alessandro Venier non è mai stato violento né con lui né con suo figlio.

Come è stato ucciso Alessandro Venier

Gli inquirenti sono al lavoro per accertare il reale movente e la dinamica del delitto.

L’obiettivo è trovare prove concrete che attestino la realtà del racconto delle due reo confesse dell’omicidio di Gemona, Lorena Venier, madre della vittima, e Mailyn Castro Monsalvo, compagna colombiana del 35enne.

Inoltre, si lavora per accertare le relative responsabilità anche del cruento occultamento di cadavere.

La madre avrebbe descritto la ricostruzione dell’omicidio del figlio nel dettaglio durante la sua confessione.

Prima lo avrebbero drogato con farmaci e una fiala di insulina, poi avrebbero cercato di soffocarlo a mani nude e infine ad infliggere il colpo finale, secondo l’infermiera, sarebbe stata la compagna di Alessandro Venier con dei lacci delle sue scarpe.

A farlo a pezzi con un seghetto invece sarebbe stata la mamma.

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